Chiesa di San Domenico a Nardò

a cura di Sara Rutigliano, Veronica Santoni, pubblicato il 15/03/2022

Lupiae, Chiesa di San Domenico di Nardò, Lecce, 5 novembre 2012 Wikimedia Commons, CC BY-SA 3.0, Per maggiori informazioni sulle licenze aperte consultare il sito: https://creativecommons.org/.
Lupiae, Chiesa di San Domenico di Nardò, Lecce, 5 novembre 2012

dal Catalogo

La Chiesa di San Domenico a Nardò fu realizzata per l'Ordine domenicano tra il 1580 e il 1594 ed intitolata inizialmente a Santa Maria de Raccomandatis.

In seguito al terremoto del 1743 la fabbrica fu quasi totalmente distrutta, ad eccezione della facciata, del muro laterale sinistro e di parte della sacrestia.

La facciata, in pietra leccese, presenta una parte inferiore ricca di figure umane e cariatidi addossate le une alle altre. L’iconografia straordinaria di queste decorazioni, pur attingendo al repertorio tardo-antico e basso-medievale, è difficile riferire a precedenti modelli. La parte superiore della facciata presenta invece forme più leggere. Tale differenziazione tra le due zone della facciata richiama la visione dell’inferno e del paradiso, il trionfo del Cristianesimo sui miti pagani, espresso dalla maestosa decorazione del prospetto della Basilica di Santa Croce a Lecce.

L’impianto basilicale originario a tre navate fu successivamente trasformato ad aula unica per rispondere alle esigenze dell’Ordine Domenicano.

L’interno, ad un'unica navata con pianta a croce latina e tre cappelle per parte, fu ricostruito dopo il 1743.

Il campanile, fatto costruire da monsignor Salvio, fu rimaneggiato nella parte superiore dopo il terremoto del 1743.

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