Chiesa Madre di Mola di Bari
Insieme al Castello Angioino, la chiesa Matrice dedicata a San Nicola è il più importante monumento del comune di Mola di Bari, situato non lontano dal capoluogo pugliese; anche questa chiesa, come molte altre nel territorio, è situata non lontana dalla costa. Si tratta di un ben conservato esempio del tipico Rinascimento pugliese; tuttavia, dall'analisi di alcuni documenti conservati nei Registri Angioini, gli studiosi hanno ricavato notizie relative a una possibile origine più antica, precisamente in età appunto angioina. Sarebbe infatti attribuibile alla volontà di Carlo I d'Angiò la costruzione di una chiesa fuori le mura della appena ricostruita Mola. Il documento individuato è un Diploma firmato proprio da Carlo I e datato 22 settembre 1279. Notizie certe della fabbrica si hanno però a partire dalla metà del XVI, quando vengono chiamate maestranze dalmate per la ricostruzione dell'intero edificio, che versava in condizioni tali da renderla inagibile. Il lavoro fu affidato a Francesco da Sabenìco e a suo figlio, e Giovanni da Curzola i quali lavorarono all'edificio per circa sei anni; determinante per la conclusione dei lavori fu l'azione dell'Università che pagò le spese di ristrutturazione della chiesa. Lungo il corso dei secoli la chiesa subì altri interventi e restauri che interessarono sia l'esterno che l'apparato decorativo interno e, gli ultimi sono stati eseguiti tra il 2000 e il 2001.
dal Catalogo
La chiesa si presenta esternamente su due facciate: la principale ospita un grande rosone e un portale riccamente articolati; la laterale è scandita da archetti pensili sorretti da mensole dalla forma antropomorfa, un elemento che testimonia la contaminazione di un gusto di matrice medievale con elementi rinascimentali e barocchi. Si sviluppa internamente in tre navate, demarcate da colonne con capitelli corinzi, sopra i quali si aprono arcate a tutto sesto e, ancora sopra, una trabeazione con un fregio riccamente decorato che funge da base al matroneo scandito da pilastrini. Il soffitto a capriate lignee scure contrasta con la luminosità della teoria di finestre che corre nell'ultimo piano della navata centrale, che sfocia in un'ampia abside preceduta da arco trionfale decorato con stucchi. Nella navata sinistra si aprono le cappelle mentre sulla destra si susseguono altari per ogni campata; di notevole pregio è la Cappellona del Santissimo realizzata nel Settecento secondo il medesimo gusto barocco che caratterizza anche la zona absidale. Dalla navata sinistra si accede anche alla cripta dedicata al Santo Legno della Croce di Cristo, di cui sono conservati dei frammenti in una stauroteca d’argento.
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Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Fotografo non identificato, Mola di Bari - Duomo di S. Nicola di Bari, Madonna col Bambino, 1951-1975, gelatina ai sali d'argento/carta, MPI6065284
Wikipedia
Nicodesilvio, Chiesa Madre di Mola di Bari, 2014
Paola Lisimberti, Antonio Todisco, Un gioiello del Rinascimento Adriatico: la Chiesa Matrice a Mola di Bari, Fasano (Brindisi), 2002