Grotta di San Biagio a Castellammare di Stabia

Ipogeo dei Santi Giasone e Mauro
a cura di Sara Rutigliano, pubblicato il 27/03/2023

Ignoto, Affresco dell’arcangelo Uriele - Grotta di San Biagio. Wikimedia Commons, Public domain
Ignoto, Affresco dell’arcangelo Uriele - Grotta di San Biagio.

La grotta di San Biagio, situata sotto la villa romana di Arianna, ha una storia antica che racconta una serie di variazioni d’uso nel corso dei secoli.

Sorge probabilmente come tempio pagano e tra il V ed il VII secolo divenne un cimitero paleocristiano di proprietà di una nobile famiglia del luogo.

Con l'arrivo dei benedettini a Stabia, tra il VI e l'VIII secolo, la grotta divenne un oratorio dedicato al culto di san Michele Arcangelo.

Tra il X e l'XI secolo venne rinforzata con archi, le gallerie laterali furono chiuse e venne effettuato un nuovo ciclo pittorico.

Nel XIV secolo l'oratorio viene citato come chiesa dedicata ai santi Iasone e Mauro.

La grotta venne abbandonata dai benedettini tra il XVI e il XVII secolo e nel 1695, per volere del vescovo Annibale di Pietropaolo, venne chiusa e il culto di san Biagio, trasferito nella cattedrale.

L’ispettore onorario delle Antichità e Belle Arti, Libero D'Orsi, nel 1950 iniziò le prime indagini sistematiche alla grotta. Le esplorazioni permisero il ritrovamento di sepolture cristiane al cui interno si rinvennero scheletri ma non i corredi.

Bibliografia

Cioffi A., Malafronte C., Il santuario di San Michele Arcangelo sul monte Faito, Castellammare di Stabia, 2008

Valcaccia Egidio, I tesori sacri di Castellammare di Stabia: dall'arte Paleocristiana al primo Rinascimento, Castellammare di Stabia, 2013