Noto - Palazzo Ducezio: un caso fotografico
Palazzo Ducezio è uno degli edifici più rappresentativi di Noto e uno dei più fotografati nel tempo.
Attraverso gli scatti fotografici che ritraggono l'edificio, è possibile ripercorrere la storia del Palazzo e scoprire i cambiamenti di gusto nell'immaginario fotografico e nella cultura visiva del tempo. E' possibile, inoltre, cogliere il progresso della tecnica fotografica con il passaggio dalla fotografia analogica in bianco e nero alla fotografia digitale a colori e fare un raffronto tra tre diversi generi fotografici: la fotografia commerciale delle cartoline, la fotografia artistica neorealista e la fotografia documentaria del GFN.
Archivi fotografici ICCD, Fondo Ferro Candilera
Fotografo non identificato, Noto - Palazzo Municipale, 1909, cartolina, FFC011506
Palazzo Ducezio rappresenta un luogo simbolico della città di Noto. Porta il nome del leggendario condottiero Ducezio, Re dei Siculi, che nel V sec. a. C. tentò di liberare la Sicilia sud-orientale dalla dominazione greca, fondando la città di Noto e altre città del Val di Noto.
In quanto sede del Municipio, si presenta come luogo simbolico del potere civile e della vita pubblica. Gli ambienti interni, sontuosamente arredati e decorati con affreschi e stucchi, sono la sede di rappresentanza della città e hanno ospitato nel tempo le più importanti delegazioni e manifestazioni pubbliche. Qui vennero in visita Re Umberto II di Savoia e la Regina Maria Josè del Belgio nel 1933 e, sempre qui, venne siglato il protocollo d'intesa per l'inserimento de Le città tardo barocche del Val di Noto nella Lista del Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, all'inizio del Duemila.
Al tempo stesso, Palazzo Ducezio è il simbolo dell'architettura tardo barocca e neoclassica netina.
Alcune cartoline conservate nel Fondo Fotografico Ferro Candilera, presso l'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) di Roma, ritraggono l'edificio prima delle modifiche apportate alla metà del Novecento su progetto dell'ingegnere Cassone, con l'aggiunta del piano attico. Le cartoline, realizzate a partire da matrici fotografiche o da incisioni grafiche, rappresentano delle fonti storiche e documentarie preziose per conoscere l'aspetto originario dell'edificio, progettato da Vincenzo Sinatra nel 1742 in stile Neoclassico.
L'edificio viene rappresentato restituendo un'immagine pittoresca e romantica del Palazzo e della Piazza del Municipio, gremita di persone nell'arioso ambiente urbano. L'architettura è raffigurata attraverso un'inquadratura frontale e centrata che tende a monumentalizzare l'edificio, a isolarlo e idealizzarlo, mettendo in evidenza l'effetto di compattezza e monumentalità dell'architettura, nonché il gioco di vuoti e pieni, luci e ombre, creato dalle aperture del portico nell'ordine inferiore.
L'immagine dell'edificio così restituita è la stessa che caratterizza le antiche stampe e incisioni di fine Ottocento e dell'inizio del Novecento, consentendoci di comprendere quale era il gusto e l'estetica ricercati nelle immagini fotografiche commerciali dell'epoca.
Tutto cambia negli anni Cinquanta del Novecento, quando si fa strada un'estetica neorealista nel linguaggio fotografico, della quale Enzo Sellerio si fa portavoce. Nel 1953, recandosi a Noto e a Palazzolo Acreide per riprodurre le bellezze artistiche e monumentali dei luoghi, da inserire in una pubblicazione mai edita sul Barocco siciliano, ideata in collaborazione con Paolo Monti, realizzò alcuni scatti fotografici, tra i quali l'immagine che ritrae Palazzo Ducezio e che compare oggi nella pagina di Wikipedia dedicata all'edificio.
L'inquadratura di Sellerio mostra una sola porzione del Palazzo, la più suggestiva, ovvero l'ingresso di forma semicircolare anticipato dalla scalinata e contraddistinto da linee convesse e aggettanti, che creano un effetto scenografico. La parzialità dell'immagine tende a non monumentalizzare l'edificio, a non idealizzarlo e lascia lo sguardo del lettore della fotografia immaginare lo sviluppo laterale dell'architettura esclusa dall'inquadratura, creando una sorta di suspense.
Come nelle cartoline storiche, anche nella fotografia di Sellerio entrano a far parte dell'immagine le figure umane: figure di uomini che vivono la vita pubblica della città all'ombra dei portici dell'edificio in una calda giornata di sole, colte in movimento come in uno still frame cinematografico. Ma, se la presenza umana nelle cartoline di fine Ottocento e inizio Novecento serviva come unità di misura per misurare la grandezza del monumento e per raccontare il tempo libero della società della Belle époque, nella fotografia di Sellerio la figura umana serve a restituire realismo all'immagine.
Completamente diverse dalle immagini commerciali delle cartoline e dall'estetica neorealista di Enzo Sellerio, sono le fotografie realizzate da Fabrizio Buratta e Albino Stocchi nel 2005, per conto del Gabinetto Fotografico Nazionale (GFN).
Le immagini sono realizzate con inquadrature dal basso che enfatizzano le linee architettoniche dell'edificio. Alcuni scatti ritraggono i particolari del Palazzo, cogliendone i dettagli più minuti.
L'obiettivo dei fotografi non è realizzare un'immagine "bella" da conservare come ricordo o da vendere come souvenir, e neppure restituire un'immagine fedele della vita pubblica della città, colta in un momento qualunque dall'estetica neorealista. L'obiettivo è, piuttosto, quello di creare dei documenti fotografici e delle testimonianze visive di un'architettura che è parte integrante di un contesto più ampio, ovvero il contesto urbano e culturale della città.
Le figure umane sono ancora una volta presenti nelle fotografie, ma stavolta raccontano la dimensione turistica che caratterizza ormai il luogo.
Le immagini a colori, realizzate con la tecnica fotografica digitale, sono lontane dall'estetica del bianco e nero cara al neorealismo e alla fotografia commerciale del primo Novecento.
Archivi fotografici ICCD, Fondo Ferro Candilera
Fotografo non identificato, Noto - Municipio - Palazzo Ducezio, 1947, cartolina, FFC011508
Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (BEIC), Fondo Paolo Monti
Enzo, Sellerio, Servizio fotografico (Noto, 1953), 1953, gelatina bromuro d'argento/ carta, 24x30 cm, BEIC 6346698
Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto - Palazzo Ducezio sede del Municipio, 2005, fotografia digitale, DGT003403
Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto - Palazzo Ducezio sede del Municipio, scorcio, 2005, fotografia digitale, DGT003321
Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto - Palazzo Ducezio sede del Municipio, particolare del portico, 2005, fotografia digitale, DGT003405
Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto - Palazzo Ducezio sede del Municipio, particolare, 2005, fotografia digitale, DGT003475
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, C. Marsicola, M. R. Palombi (a cura di), Obiettivo sul Patrimonio. Centocinquanta anni di immagini dei Siti UNESCO italiani, Roma, 2010
Bibliografia in rete
Wikipedia, Palazzo Ducezio, 31/05/2021 (LINK)
BEIC - Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, Fondo Paolo Monti, 31/05/2021 (LINK)
Wikipedia, Enzo Sellerio, 31/05/2021 (LINK)
Wikipedia, Paolo Monti, 31/05/2021 (LINK)
Costiera Barocca, Palazzo Ducezio, 31/05/2021 (LINK)
Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Fondi fotografici, Ferro Candilera, 15/06/2021 (LINK)