Noto - Monastero del SS. Salvatore

a cura di Margherita Recupero, pubblicato il 29/07/2021

L'ex Monastero benedettino del SS. Salvatore è il complesso religioso più grande ed elegante della città. Si trova lungo Corso Vittorio Emanuele, alla sinistra della Chiesa di San Francesco all'Immacolata. Costruito nella prima metà del Settecento su progetto di Rosario Gagliardi e con l'intervento successivo di Vincenzo Sinatra, rappresenta uno splendido esempio dell'architettura conventuale tardo barocca locale.

Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto - Chiesa di S. Francesco o dell'Immacolata e prospetto laterale del Monastero del SS. Salvatore, 2005, fotografia digitale, DGT003386 Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto - Chiesa di S. Francesco o dell'Immacolata e prospetto laterale del Monastero del SS. Salvatore, 2005, fotografia digitale, DGT003386

L'ex Monastero benedettino del SS. Salvatore si trova nell'area dalla Majoris Ecclesiae, sull'asse viario principale della città, al fianco della Chiesa e dell'ex Convento di San Francesco all'Immacolata.
Le vicende costruttive dell'edificio, iniziate nella prima metà del Settecento e protrattesi nel tempo, videro avvicendarsi diversi progetti, rendendo tuttora difficile un'attribuzione certa del progetto originario. E' possibile individuare in alcuni elementi della torre campanaria, e in particolare nel ricorso ad aperture polilobate e nel movimento della superficie muraria, dei tratti caratteristici del linguaggio di Rosario Gagliardi, all'epoca principale esponente dell'architettura netina. Gli stessi elementi ricorrono, ad esempio, nella facciata della Chiesa di San Carlo Borromeo, realizzata in quegli stessi anni dal Gagliardi.
Non è escluso, tuttavia, un intervento di Vincenzo Sinatra, allora allievo e stretto collaboratore di Gagliardi, nella progettazione e nell'esecuzione dell'edificio. Risulta infatti essere stato attivo, a partire dal 1751, nella direzione dei lavori di posa in opera delle inferriate del prospetto sul fronte stradale.

L'attribuzione al Gagliardi troverebbe ulteriore conferma considerando l'importanza di questo edificio nel tessuto urbano e sociale di Noto. Si tratta, infatti, del complesso religioso più esteso della città, simbolo dell'importanza e dell'influenza dell'Ordine delle monache benedettine nella società locale del Settecento. Il Monastero ospitò le monache della più alta nobiltà siciliana e continuò a svolgere la funzione di convento fino al 1930, quando un incendio ne distrusse un'intera ala (l'ala nord-occidentale). Oggi, grazie agli interventi di restauro e consolidamento, l'edificio è tornato al suo originario splendore e, in alcuni locali sotterranei, ospita la sezione archeologica del Museo Civico di Noto.


L'edificio è articolato su tre livelli, scanditi da due ordini di lesene poste su un alto basamento, separati da una cornice e ritmati da fasce di bugne. Un cornicione di coronamento scolpito in rilievo conclude l'estremità superiore dell'edificio. L'ordine inferiore è caratterizzato da una sequenza di lesene binate alternate ad archi a tutto sesto. Nell'ordine superiore, le lesene binate si alternano a eleganti aperture inquadrate da cornici riccamente decorate con motivi floreali e fogliati in rilievo, schermate da ringhiere bombate in ferro battuto, le cosiddette "gelosie", tipiche di molti edifici religiosi tardo barocchi del Val di Noto, che consentivano alle donne ritiratesi a vita monastica di osservare la vita che si svolgeva all'esterno del Monastero senza essere viste.

La torre campanaria, che si trova in posizione arretrata rispetto alla prospettiva dal piano stradale e dominante rispetto alla piazza adiacente alla Chiesa di San Francesco all'Immacolata, è un capolavoro dell'architettura tardo barocca. Suddivisa in più livelli delimitati da logge e conclusa da un belvedere con balaustra di coronamento e una cuspide, presenta un particolare effetto di movimento plastico della superficie muraria, enfatizzato dall'andamento concavo-convesso delle linee.
Il contrasto tra il rigore geometrico e la compattezza volumetrica del prospetto dell'edificio, tipici del linguaggio neoclassico, e l'effetto di morbidezza e movimento della superficie muraria della torre campanaria, rendono il complesso del SS. Salvatore un particolare esempio della sintesi linguistica tra le due correnti all'epoca dominanti, il Neoclassicismo e il tardo Barocco locale.

Curiosità:

L'edificio è stato il set cinematografico del film girato da Franco Zeffirelli nel 1993, Storia di una capinera, tratto dall'omonimo romanzo di Giovanni Verga.

Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto -  Monastero del SS. Salvatore, particolare delle finestre e scorcio della scalinata della Chiesa di S. Francesco o dell'Immacolata, 2005, fotografia digitale, DGT003394 Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto - Monastero del SS. Salvatore, particolare delle finestre e scorcio della scalinata della Chiesa di S. Francesco o dell'Immacolata, 2005, fotografia digitale, DGT003394

Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto -  Monastero del SS. Salvatore, particolare di finestre a gelosia, 2005, fotografia digitale, DGT003392 Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto - Monastero del SS. Salvatore, particolare di finestre a gelosia, 2005, fotografia digitale, DGT003392

Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto -  Monastero del SS. Salvatore, particolare delle finestre e scorcio della scalinata della Chiesa di S. Francesco o dell'Immacolata, 2005, fotografia digitale, DGT003390 Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto - Monastero del SS. Salvatore, particolare delle finestre e scorcio della scalinata della Chiesa di S. Francesco o dell'Immacolata, 2005, fotografia digitale, DGT003390

Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto -  Monastero del SS. Salvatore, facciata su Corso Vittorio Emanuele, 2005, fotografia digitale, DGT003397 Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto - Monastero del SS. Salvatore, facciata su Corso Vittorio Emanuele, 2005, fotografia digitale, DGT003397

Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto -  Monastero del SS. Salvatore, facciata su Corso Vittorio Emanuele, particolare, 2005, fotografia digitale, DGT003399 Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto - Monastero del SS. Salvatore, facciata su Corso Vittorio Emanuele, particolare, 2005, fotografia digitale, DGT003399

Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto -  Monastero del SS. Salvatore, facciata su Corso Vittorio Emanuele, particolare, 2005, fotografia digitale, DGT003400 Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Noto - Monastero del SS. Salvatore, facciata su Corso Vittorio Emanuele, particolare, 2005, fotografia digitale, DGT003400

Bibliografia

Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Siracusa, Servizio per i Beni Architettonici (a cura di), Le città tardobarocche del Val di Noto nella World Heritage List dell’UNESCO, Palermo, 2008 (PDF)
Saggi introduttivi di M. Muti, G. Susan, C. Cresti, M. Giuffrè; Testi di S. Piazza; Fotografie di L. Rubino

Bibliografia in rete

Info Point Noto, Monastero del SS. Salvatore, 27/05/2021 (LINK)