Sala delle Arti e dei Mestieri. scene storiche e mitologiche tiburtine

decorazione pittorica, 1926 - 1926

Lungo le quattro pareti della Sala delle Arti e dei Mestieri, a circa 3 metri di altezza, in una partitura architettonica e decorativa in trompe-l’oeil, le immagini delle undici Arti previste dallo Statuto tiburtino si alternano a scene storiche e mitologiche locali. Finte nicchie ospitano le figure maschili rappresentanti le Arti e i Mestieri, interrotte sulla parete sud-est dalla personificazione di Tivoli; sul basamento delle nicchie, all’interno di un motivo esagonale, compare l'emblema del mestiere rappresentato, mentre delle didascalie ne indicano i rispettivi nomi. Ai lati, all’interno delle cornici decorative che circondano le scene vicine, sono rappresentati i loro Santi protettori. Le scene storiche e mitologiche tiburtine si trovano invece all'interno di medaglioni monocromi che si stagliano al centro di riquadri quadrati nelle pareti sud-est e nord-ovest, rettangolari a sud-ovest e nord-est. Le cornici dei riquadri sono decorate da motivi vegetali stilizzati e dai simboli della casata degli Este (il giglio e l’aquila). Nella parte centrale del riquadro, invece, una sorta di lastra marmorea in trompe-l’oeil, circondata da cornucopie e festoni, è sostenuta da una cariatide e decorata sulla sommità dall’aquila estense. Nelle pareti sud-ovest e nord-est, al centro dei riquadri rettangolari, vi sono anche dei putti che sorreggono con nastri i medaglioni stessi. Inoltre, nella parte superiore della cornice decorativa che circonda i riquadri della parete sud-ovest compaiono quattro volti maschili, mentre nella parete nord-est vi sono due iscrizioni

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 225 cm
    Lunghezza: 900 cm
    : 550 cm
  • ATTRIBUZIONI Notte Emilio (1891/ 1982): pittore
  • LOCALIZZAZIONE Villa d'Este
  • INDIRIZZO Piazza Trento, 5, Tivoli (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fregio, realizzato con la tecnica della pittura murale, è stato dipinto da Emilio Notte nel 1926, quando aveva 35 anni, come ricorda un’iscrizione presente nella parete nord-est. Villa d’Este era ritornata di proprietà dello Stato italiano dopo il Primo conflitto mondiale; nel 1922 la Direzione Generale Antichità e Belle Arti avviò una vasta campagna di restauri che durò circa un decennio e fu diretta da Attilio Rossi, allora conservatore onorario di Villa d'Este. Nel giugno del 1925 Rossi stesso scrisse alla Direzione Generale comunicando che Notte aveva manifestato il desiderio di decorare la stanza attigua alla cappella del piano nobile. Ribattezzata Sala delle Arti e dei Mestieri proprio dopo l’intervento di Notte, all’epoca era priva di decorazioni ed era stata suddivisa in oscuri stanzini: liberata da tramezzi e soppalchi posticci si decise di farla decorare. Emilio Notte si trovava a Roma perché aveva vinto nel 1924 il Pensionato artistico nazionale per la decorazione: una borsa di studio di diecimila lire l’anno, comprendente anche l’alloggio e lo studio gratuito a Roma, insieme a qualche viaggio d’istruzione. La durata della borsa era di due anni, ma il Ministero della Pubblica Istruzione aveva facoltà di prorogarla di un altro biennio ai più meritevoli, affidando loro l’esecuzione di qualche lavoro d’arte. Si può ipotizzare che Notte abbia realizzato la decorazione in oggetto per conto del Ministero all’interno di questo programma di studi. Sicuramente rivestì un ruolo significativo il suo mentore Arduino Colasanti, che era a capo della Direzione Generale Antichità e Belle Arti e lo presentò ad Attilio Rossi: a loro il pittore rese omaggio ritraendoli nella parete sud-ovest. Emilio Notte cercò anche di mantenere un filo conduttore con le altre decorazioni della Villa richiamando, in particolar modo, le due Sale tiburtine nella partitura architettonica e decorativa rappresentata e nella narrazione di alcuni episodi della storia e della mitologia di Tivoli. Innovativa, però, fu l’idea di rappresentare le undici Arti previste dallo Statuto tiburtino, come Notte scrisse in un’altra iscrizione della parete nord-est. Purtroppo nel maggio 1944 il bombardamento aereo che colpì Tivoli causò gravi danni alla Villa, rendendo necessari nuovi restauri: nell’esercizio finanziario 1952-53 si introdusse la spesa per il restauro degli affreschi dell’intero piano nobile. Probabilmente la data del “26 marzo 1953” e le iniziali “A B” presenti nella parete nord-est, in prossimità di una crepa che attraversa la figura dei Mercanti e Sarti, alludono a un possibile intervento di restauro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201254203-0
  • DATA DI COMPILAZIONE 2019
  • ISCRIZIONI parete nord/ est - AEMILIUS/ NOTTE PINXIT/ AETATIS SUAE/ ANNO/ XXXV - Notte, Emilio - numeri arabi, maiuscolo - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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