Battaglia di Tiburto, Catillo e Cora per la conquista di Siculeto. battaglia dei tre fratelli per la conquista di Siculeto

decorazione pittorica 1926 - 1926

Il riquadro, di forma quadrata, poggia su un alto basamento in trompe-l'oeil ed è circondato da una cornice a motivi decorativi che corre lungo tre lati. Nella parte superiore si alternano i due simboli della casata degli Este: l’aquila e il giglio. Lungo i lati, invece, gli elementi decorativi sono interrotti da figure di piccole dimensioni da mettere in relazione con le scene vicine: a sinistra Sant'Isidoro, il santo protettore dei buttari, a destra un’allusione al bosco sacro di Tiburno. Al centro del riquadro, tra cornucopie e festoni, una lapide marmorea in trompe-l’oeil - sostenuta da una cariatide e decorata sulla sommità dall’aquila estense – presenta il tondo monocromo contenente l’episodio della fondazione di Tivoli da parte dei tre fratelli Tiburto, Catillo e Cora. Al centro del tondo, su una biga trainata da cavalli, si staglia uno dei fratelli; in primo piano gli altri due indossano la stessa armatura e marciano a piedi; tutt'attorno una folla di altri guerrieri con le loro lance

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 225 cm
    Lunghezza: 180 cm
  • ATTRIBUZIONI Notte Emilio (1891/ 1982): pittore
  • LOCALIZZAZIONE Villa d'Este
  • INDIRIZZO Piazza Trento, 5, Tivoli (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Emilio Notte venne incaricato di decorare la stanza attigua alla cappella del piano nobile presumibilmente dopo la prima metà del 1925. Risale a giugno 1925 una lettera che Attilio Rossi, all’epoca conservatore onorario di Villa d’Este, scrisse alla Direzione Generale Antichità e Belle Arti comunicando che Notte, vincitore nel 1924 del Pensionato artistico nazionale per la decorazione, aveva manifestato il desiderio d'intervenirvi. Il programma iconografico – a oggi non pervenuto - prevedeva l’alternarsi di scene narrative tratte dalla storia e dalla mitologia tiburtina con la rappresentazione delle undici Arti previste dallo Statuto tiburtino. A ispirare Notte, nella realizzazione delle scene narrative, i fregi cinquecenteschi delle stanze precedenti, in particolare quelli delle due stanze tiburtine, simili sia per la partitura architettonica in trompe-l’oeil sia per gli episodi storico-mitologici rappresentati. Forse, però, a influenzare il pittore nella narrazione della storia tiburtina anche la pubblicazione della “Storia di Tivoli di Marco Antonio Nicodemi”, curata da Vincenzo Pacifici - fondatore della locale Società Tiburtina di Storia e d’Arte, che all’epoca aveva sede proprio a Villa d’Este – nello stesso anno di esecuzione delle pitture murali. Tali scene vennero realizzate da Notte in monocromo: essendo eventi che risalgono a prima di Cristo si voleva porle su un piano temporale diverso da quello delle figure delle Arti e dei Mestieri, richiamando anche la realizzazione a monocromo delle scene dell’Antico Testamento presenti nelle altre sale. L’episodio qui rappresentato narra la vicenda della conquista di Siculeto e della fondazione di Tivoli: Catillo, figlio di Anfiarao, venne in Italia e generò i tre figli Tiburto, Catillo e Cora, che cacciarono i Sicani - primitivi abitanti di Siculeto – e chiamarono la nuova città col nome del fratello maggiore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201254203-2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Villa d'Este-Tivoli
  • ENTE SCHEDATORE Villa d'Este-Tivoli
  • DATA DI COMPILAZIONE 2019
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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