La parte superiore dei riquadri contenenti le scene narrative della storia e della mitologia tiburtina è delimitata da una cornice a motivi decorativi in cui si alternano i simboli della casata degli Este: l'aquila e il giglio. Nella parete sud-ovest, a interromperne il ritmo, alcuni ritratti maschili. Al di sopra del riquadro rappresentante la figura di un soldato sconfitto si ipotizza esserci a sinistra il volto di Attilio Rossi, allora conservatore onorario di Villa d'Este, mentre a destra si è identificato Arduino Colasanti, mentore dell'artista, all'epoca a capo della Direzione Generale Antichità e Belle Arti. Ai lati del volto di Colasanti vi sono incise anche due "A" sormontate da due fiori stilizzati. Il fiore sembra alludere all'appartenenza del Colasanti alla massoneria: già negli anni Venti del 1900 il "Non ti scordar di me" era diventato simbolo massonico sostituendo, in epoca nazista, il simbolo tradizionale con squadra e compasso