decorazione plastico-pittorica, complesso decorativo di Bertani Giovanni Battista detto Brizio, Segala Francesco, Segala Francesco (e aiuti) (seconda metà sec. XVI)

decorazione plastico-pittorica, ca 1574 - ca 1580
Segala Francesco (e Aiuti)
notizie dal 1558/ 1592

Camera a pianta quasi quadrata, dotata di due accessi sui lati ovest e sud; la copertura è costituita da soffitto ligneo e le pareti sono partite in due registri (superiore e inferiore) da cornicione continuo in stucco: nel registro superiore, le finestre (due per parete: reali sulle pareti nord ed est; fittizie, in quanto dipinte, sulle pareti sud e ovest) sono incorniciate da complesso decorativo in stucco, composto da elementi a rilievo e a tutto tondo; il registro inferiore presenta decorazione murale a finti marmi, interrotta sulle pareti nord ed est da coppia di finestre, sulle pareti sud ed ovest da mostra di porta marmorea e portale dipinto

  • OGGETTO decorazione plastico-pittorica
  • MATERIA E TECNICA stucco/ modellatura a stampo
    legno di abete/ pittura
    intonaco/ pittura a fresco
    stucco/ doratura
    stucco/ modellatura
    legno di abete/ intaglio
    legno di abete/ doratura
    intonaco/ pittura a secco
  • MISURE Altezza: 9,40 m
    Lunghezza: 10,95 m
    Larghezza: 11,35 m
  • ATTRIBUZIONI Bertani Giovanni Battista Detto Brizio (ante 1516/ 1576): architetto
    Segala Francesco (notizie Dal 1558/ 1592): scultore
    Segala Francesco (e Aiuti): decoratore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale/ D, 1, 4/ Sala dei Marchesi
  • INDIRIZZO p.zza Sordello, 40; p.zza Paccagnini, 3, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La sala dei Marchesi rientra tra gli ambienti del cosiddetto Appartamento Grande di Corte Nuova (o di Castello). Il termine “sala” , che si mantiene in continuità con la definizione tradizionale, non è appropriato alla funzione assolta dall'ambiente nel contesto dell'appartamento, identificabile piuttosto con quella di una “camera”. Tale nucleo della reggia gonzaghesca si configura come risultato di una complessa genesi architettonica, segnata in parte da riutilizzo, adattamento e demolizione di preesistenze, in parte da costruzioni ex novo. Lo formano, oltre alla sala in oggetto, la sala di Manto, la sala dei Capitani, gli ambienti dell'Appartamento del Tasso (loggia, camera delle Virtù, studiolo con soprastante cappella e altri spazi funzionali), la sala dei Duchi, l'anticamera dei Duchi e ambienti di passaggio, organizzati intorno al cortile pensile dei Cani. L'appartamento, ideato e complessivamente realizzato durante il ducato di Guglielmo Gonzaga, spetta alla progettazione del prefetto delle fabbriche ducali Giovan Battista Bertani (1549-1576): se le sale dei Marchesi e dei Duchi, con l'interposto Appartamento del Tasso, costituiscono una vera e propria addizione architettonica, nella quale è riproposto uno sviluppo verticale degli spazi (pubblici al piano nobile, strettamente privati al piano superiore) analogo a quello già attuato nell'Appartamento di Troia (L'Occaso 2009, p. 65, p. 109), i restanti ambienti sono innestati su costruzioni preesistenti (cfr. Schiavi 1929; Cottafavi 1936 [1963]; Rodella 2003, pp. 17-52; Valli 2014, pp. 498-501): ad attestarlo intervengono evidenze strutturali e lacerti pittorici. I lavori di decorazione plastica e pittorica dell'appartamento sono scalati nell'ottavo e nono decennio: a chiuderli è la collocazione dei cicli di tele di Jacopo Tintoretto e bottega nelle sale dei Marchesi e dei Duchi (1580) e di Lorenzo Costa il Giovane nella sala dei Capitani (1581-1583). Abbastanza uniforme la denominazione dell'ambiente nei secoli: “Camerone” o “Sala” dei Marchesi, ma anche “Camerone delle Virtù” (1714) e “Sala delle Virtù” (1883) o “delle Teste” (1908), con riferimento alle figure in stucco (Algeri 2003, pp. 388-389; Valli 2014, pp. 501-505). La camera ricalca l'impostazione della vicina sala dei Capitani: dotata di un monumentale soffitto ligneo intagliato e dorato, è caratterizzata da una partizione delle pareti in due registri, di cui l'inferiore decorato a finti marmi policromi, il superiore ospitante cornici in stucco rettangolari già destinate ad accogliere quattro degli otto “Fasti Gonzagheschi” di Jacopo Tintoretto e bottega (1578-1579), ciclo di tele oggi conservato presso l'Alte Pinakothek di Monaco (per cui Syre 2002). I quattro dipinti realizzati per la sala dei Marchesi raffiguravano “L'investitura a marchese di Gianfrancesco Gonzaga”, “La battaglia di Ludovico II sul fiume Adige”, “Federico I libera Legnano dall'assedio degli Svizzeri” e “La battaglia sul fiume Taro” vinta da Francesco II: alle estremità di ogni parete, in corrispondenza delle finestre (vere o cieche), sono i monumenti al marchese, la cui impresa era esaltata nella vicina tela, e alla consorte, costituiti dai relativi busti-ritratto entro nicchie affiancati da personificazioni e Vittorie a figura intera. La sequenza ha inizio sulla parete sud e segue il senso orario: Gianfrancesco Gonzaga e Paola Malatesta, accompagnati da
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267675-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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