decorazione plastica, elemento d'insieme di Segala Francesco (attribuito), Segala Francesco (bottega) (seconda metà sec. XVI)

decorazione plastica,
Segala Francesco (attribuito)
notizie dal 1558/ 1592
Segala Francesco (bottega)
notizie 1535 ca./ 1592 ca

Complesso decorativo plastico costituito da: cornici che, alle pareti, definiscono gli spazi originariamente destinati a dipinti, cornicione continuo corrente circa a metà altezza delle pareti, modanature degli sguinci delle finestre e articolato apparato decorativo incorniciante ciascuna finestra superiore, riferito al relativo busto-ritratto. Tale apparato è costituito da un pannello superiore ospitante un cartiglio affiancato da putti, pannelli laterali ornati da panoplie e trofei e un pannello inferiore con cornici modanate e decorazione a meandro, recante una nicchia a valva entro la quale è posto il busto-ritratto; quest'ultimo poggia su mensola ancorata al cornicione

  • OGGETTO decorazione plastica
  • MATERIA E TECNICA stucco/ modellatura a stampo
    stucco/ modellatura
  • ATTRIBUZIONI Segala Francesco (attribuito): scultore
    Segala Francesco (bottega): decoratore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Ad ognuna delle quattro finestre dell'ambiente – due sulla parete nord, due sulla parete sud – corrisponde un complesso decorativo in stucco che, fungendo da cornice all'apertura stessa, accoglie il busto-ritratto del capitano del popolo Gonzaga affiancato da due figure allegoriche: il pannello superiore contiene un cartiglio affiancato da due putti su festoni, i pannelli laterali sono interamente decorati da panoplie e trofei; nella parte sottostante la finestra, un pannello ornato da cornici accoglie una valva entro la quale si dispone il busto-ritratto del capitano, poggiato su mensola ancorata al cornicione e affiancato da figure allegoriche sedute sul cornicione stesso. Nell'ambito della decorazione plastica della camera rientrano le cornici che definiscono gli spazi dei riquadri parietali destinati ad accogliere dipinti, costituite da doppio profilo di perline e fascia a foglie d'acanto, e le modanature degli sguinci delle finestre (motivi circolari ornati da cornici a kyma e perline). La decorazione plastica della sala dei Capitani è ipoteticamente attribuita al padovano Francesco Segala, per affinità stilistiche con gli stucchi da lui realizzati nella prossima sala dei Marchesi (1579-1580, cfr. Gozzi 1976, p. 51; Bazzotti, Berzaghi 1986, pp. 12-13; Berzaghi in Algeri 2003, p. 233; Koering 2013, p. 337); L'Occaso (2009, p. 107) ipotizza, invece, che l'esecuzione dell'ornato plastico, inclusi i busti-ritratto dei Gonzaga capitani affiancati da figure allegoriche, possa spettare a Jacopo di Ughetto, già responsabile della decorazione in stucco della sala di Manto (1576). Cottafavi 1936 (1963, pp. 27-28) segnala la presenza di non precisati “stuccatori veneziani” al lavoro nelle sale nuove di Guglielmo nel corso del 1574. Gli elementi figurativi, riferiti a un ambito militare, si pongono in relazione tematica con l'esaltazione delle imprese e delle battaglie sostenute dai quattro capitani del popolo, cui la decorazione pittorica della sala era, almeno in parte, dedicata: la via dell'affermazione militare è, del resto, quella scelta al fine dell'esaltazione e della legittimazione della casata nel contesto decorativo delle tre sale dei Capitani, dei Marchesi e dei Duchi, come sottolineato da Koering (2013, p. 353-354, con bibliografia precedente). La “cornice di stucco” della camera è detta “ammalorata in corrispondenza delle finestre” nella “Stima abbreviata del valore venale del Palazzo ex Ducale” del 1876 (Valli 2014, p. 500). In procinto di intraprendere il restauro dell'ambiente, nel 1925, le condizioni del complesso decorativo in stucco appaiono a Cottafavi (1929, p. 425) più gravi rispetto a quelle dell'ornato plastico della sala dei Marchesi: come documentato dalle fotografie anteriori al restauro (es. Cottafavi 1929, fig. 4), notevoli erano le lacune ed estesissimi i danni da infiltrazioni. Le operazioni di restauro, affidate per quanto riguarda gli stucchi ornamentali a Umberto Filippini, consistettero nel consolidamento di “tutti i fregi a stucco che minacciavano cadere”, nel rifacimento dei mancanti e nel completamento dei “mutili o solamente minorati”. Tra 1963 e 1964 l'apparato decorativo in stucco della camera è restaurato dalla Ditta Coffani che procede nel rimuovere “gesso, calce, vecchie chiavarde in ferro ed altre materie estranee” dai pezzi, poi restaurati mediante mastice e chiavarde in rame (Valli 2014, p. 501). Nel 1990 Marcello Castrichini osserva che le cornici e tutte le superfici a bassorilievo sono interessate da scialbature a calce che nascondono le originali: alcuni saggi di pulitura hanno permesso di scorgere “la superficie originale, ancora in patina, di un colore prossimo alla terra di Siena” (ASoMn, Relazioni di Restauro, MN. 129). Il cornicione è profondamente fratturato al centro della parete ovest, in corrispondenza di una apertura dell'intonaco che attraversa la parete stessa dalla cornice immediatamente sottostante il soffitto a terra: le scosse del sisma di maggio 2012 hanno aggravato una situazione di danno già esistente, come osservabile sul lato opposto della parete, nella sala di Manto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267674-4
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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