Dodici mesi e dodici segni zodiacali
decorazione plastico-pittorica
1538 - ca 1612
Giulio Romano (1499 Ca./ 1546)
1499 ca./ 1546
Giulio Romano (bottega)
1499 ca./ 1546
Giulio Romano (cerchia)
1499 ca./ 1546
Viani, Antonio Maria (cerchia)
1550 (?)-1635
Apparato plastico-pittorico delle pareti della galleria, costituito da elementi architettonici in stucco delimitanti spazi di decorazione plastica e pittorica
- OGGETTO decorazione plastico-pittorica
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MATERIA E TECNICA
stucco/ modellatura a stampo
intonaco/ pittura a fresco
marmo bianco di Carrara/ scultura
stucco/ doratura
stucco/ modellatura
stucco/ pittura
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MISURE
Altezza: 5,47 m
Lunghezza: 26,85 m
Larghezza: 6,85 m
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ATTRIBUZIONI
Giulio Romano (1499 Ca./ 1546): disegnatore
Giulio Romano (bottega): decoratore
Giulio Romano (cerchia): pittore
Scultori Giovanni Battista Detto Giovanni Battista Mantovano (1503/ 1575): scultore
Viani, Antonio Maria (cerchia)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale/ D, 1, 27/ Galleria dei Marmi o dei Mesi
- INDIRIZZO p.zza Sordello, 40; p.zza Paccagnini, 3, Mantova (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'apparato decorativo delle pareti consiste in un telaio architettonico in stucco entro il quale trovano sviluppo campi di decorazione dipinta e plastica: l'insieme è chiuso, superiormente, da un cornicione in stucco continuo, sul quale si imposta la volta a botte. Le pareti lunghe (nord e sud) presentano un'impostazione simmetrica: coppie di paraste (ma alle estremità la parasta è solo accennata) con capitello corinzio e alti piedistalli, decorate con motivo di canne lacustri, inquadrano sei arcate per lato, secondo lo schema giuliesco sperimentato, ad esempio, nella loggia delle Muse di Palazzo Te; un cornicione spezzato in stucco divide lo spazio in due macro-settori, circa a due terzi dell'altezza. Su entrambe le pareti, le arcate frutto del raddoppio dell'ambiente ripropongono lo schema delle arcate originarie, giuliesche. Sulla parete settentrionale le prime tre, separate dalle seguenti da una breve campata di raccordo, ripetono infatti la successione nicchia-porta-nicchia delle ultime tre: lo schema delle campate con nicchia prevede l'inserimento di quest'ultima entro un doppio arco e la presenza di figure ad altorilievo in stucco nei pennacchi angolari; il fondo della nicchia è dipinto a finti marmi, mentre l'apparato decorativo che la inquadra consiste in grottesche dipinte su fondo bianco, delimitate da cornici e alternate a rilievi in stucco. I piedistalli delle paraste, così come tutta l'area inferiore delle pareti lunghe, recano una decorazione pittorica a finti marmi. Il cornicione minore segue l'andamento interno dell'arcata e scavalca le paraste, in corrispondenza delle quali si collocano mensole originariamente destinate a busti. Le due porte della parete settentrionale sono sovrastate da una lunetta che accoglie una nicchia circolare, anch'essa pensata per la collocazione di un busto, così come lo spazio oggi vuoto del sopraporta richiama all'originaria presenza di un rilievo antico: i disegni di Ippolito Andreasi (1567 ca., Düsseldorf) relativi alla loggia giuliesca testimoniano, infatti, l'inserimento di pezzi antichi nel contesto decorativo. L'articolazione della lunetta con nicchia circolare ritorna nelle campate della parete sud, tutte aperte da finestre: Cottafavi (1933) evidenzia che la parte primitiva della galleria fosse una loggia con le arcate aperte sul lato di mezzogiorno e che la chiusura successiva, per ricavarne una galleria, portò alla chiusura stessa degli archi: pertanto, come anche testimoniato dal rilievo di Andreasi, delle tre arcate giuliesche verso sud, solo la decorazione esterna l'arcata risale al 1538-1539. Le due testate della galleria, di cui l'orientale giuliesca, l'occidentale tardo-cinquecentesca, presentano analoga articolazione: una grande nicchia centrale, originariamente aperta da finestre poi trasformate in porte, con catino ornato da stucchi e grottesche e nicchie minori laterali, è inquadrata da grandi rilievi in stucco e in marmo collocati negli spazi tra i due cornicioni; due porte minori, anch'esse frutto della trasformazione della loggia in galleria, si aprono lateralmente. La denominazione di galleria “dei Mesi” deriva dalle personificazioni in stucco degli spicchi delle campate giuliesche; nella metà occidentale della galleria i corrispettivi stucchi sono invece dedicati ai dodici segni dello Zodiaco
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267712-2
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0