Metamorfosi
Volta a padiglione impostata su una successione di quindici lunette, di cui quella collocata in corrispondenza dell'angolo smussato, irregolare, e le due al centro delle pareti brevi, maggiori delle altre. Sul cornicione collocato alla base delle lunette si impostano coppie di delfini, dai quali dipartono le nervature della volta. Solo tre lunette conservano la propria decorazione pittorica. Ogni lunetta è sormontata da una vela dipinta: agli angoli, con eccezione di quello a nord/est, privo di vele, la coppia di vele risulta unificata da un'unica cornice. Al di sopra delle vele angolari si aprono quattro campi di decorazione dipinta di forma irregolare, incorniciati da coppia di figure semiumane in stucco; lungo i lati maggiori, tra vele e cornice ovale centrale, si collocano due coppie di piccoli ovali dipinti, incorniciati da volute imitanti teste mostruose. Il centro della volta presenta una cornice in stucco ovale, ornata da una coppia di valve di conchiglia ospitanti mascheroni e da larghe volute contenenti due coppie di festoni, alternati a due mascheroni: la cornice ospita un dipinto su tela
- OGGETTO volta
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
intonaco/ pittura a olio
stucco/ doratura
stucco/ modellatura
stucco/ pittura
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Viani, Antonio Maria (1550 (?)-1635): architetto
Viani, Antonio Maria (cerchia): disegnatore
Tragnoli Vincenzo (attribuito): pittore
Malpizzi Bernardino (attribuito): scultore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale/ D, 1, 55/ Quarta stanza dell'Appartamento delle Metamorfosi o della Galleria del Passerino
- INDIRIZZO p.zza Sordello, 40; p.zza Paccagnini, 3, Mantova (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La volta della quarta camera della galleria delle Metamorfosi si compone di stucchi bianchi e dorati incornicianti scomparti di varia forma: lo spazio ovale, al centro della volta, ospita un dipinto a olio su tela, mentre le restanti partizioni – piccoli ovali, scomparti di forma trapezoidale, vele – ospitano dipinti murali, probabilmente eseguiti a olio su stucco (cfr. Patricolo 1908, p. 50; Carpeggiani 2003, p. 215; L'Occaso 2007, p. 104). Le lunette superstiti potrebbero essere state realizzate a fresco con finiture a secco. La decorazione in stucco alterna al consueto repertorio di elementi decorativi architettonici quali ovoli, palmette, perline e fusarole, motivi di ispirazione naturalistica e di fantasia: i peducci da cui dipartono le nervature della volta sono costituiti da coppie di delfini, i tratti laterali delle cornici delle quattro scene maggiori da erme satiresche dai volti caratterizzati, i piccoli ovali sono racchiusi entro volute che si tramutano in teste animali mostruose; quattro mascheroni simili a creature marine abitano, infine, la grande cornice ovale centrale, arricchita da coppie di festoni vegetali di estrema precisione botanica. Lo spirito grottesco sotteso al continuo gioco tra elemento decorativo, inanimato, e figura vivente, si ricollega al tema delle metamorfosi, cui è dedicata gran parte della decorazione pittorica della volta. Le scene della stanza derivano, infatti, in gran parte dalle “Metamorfosi” di Ovidio: undici di esse, in particolare, riproducono altrettante illustrazioni dell'opera di Antonio Tempesta “Metamorphoseon sive transformationum oviadianarum libri quindecim [...]”, pubblicata ad Anversa nel 1606 ca., data che costituisce il termine post quem di esecuzione dei dipinti (Signorini, in Scienza a Corte 1979, pp. 141-146, 152-177; Berzaghi 2002, pp. 599-603, p. 616, n. 207; Signorini 2003). Sono state inoltre individuate parziali derivazioni dalle tavole di Crispijn de Passe che compongono la raccolta “Metamorphoseon ovidianarum typy aliquot artificiosissime delineati [...]”, nota nelle due edizioni del 1602 e del 1607, e alle quali lo stesso Tempesta pare essersi spesso rifatto. La tela al centro della volta rappresenta l'Apoteosi di Ercole (cfr. inoltre L'Occaso 2008, pp. 112-113). Partendo dall'angolo sud/orientale della stanza, i soggetti raffigurati nei quattro riquadri angolari sono: Euritione rapisce Ippodamia; il ratto di Proserpina e Ciane mutata in fonte; Cerere muta Ascalabo in geco; Teseo, Arianna e il Minotauro. I quattro piccoli ovali sono dedicati al mito di Ercole, e in particolare ad Ercole e Acheloo in forma di toro e ad Ercole e Anteo (parete est); ad Esione e il drago (?) e ad Ercole e Acheloo in forma di serpente (parete ovest). Le vele alternano soggetti dipinti a monocromo rosso e grigio (misti in un caso, per raggiungere un effetto di realismo) e raffigurano, partendo dall'angolo sud/orientale della camera: Esculapio mutato in serpente; Cesare mutato in cometa; Polifemo (?); Glauco e Scilla; la contesa di Apollo e Pan (o Mida con le orecchie d'asino); un lupo mutato in marmo; Aurora e Giove; le Muse mutate in uccelli; Circe muta in porci i compagni di Ulisse; Pico mutato in picchio; Ercole e Lica; Ercole e Nesso; i compagni di Diomede mutati in uccelli; Venere ed Enea. Delle quindici lunette, solo due conservano scene dipinte e una terza semplici lacerti: al centro della parete settentrionale si trova la raffigurazione di Pernice mutato in uccello; seguono, nella lunetta successiva, la probabile scena di Atalanta, Meleagro e il cinghiale calidonio (tra i frammenti risulta visibile parte di un cinghiale) e nella seconda lunetta della parete orientale Driope mutata in albero. L'Apotesi di Ercole raffigurata nella tela al centro della volta corona le fatiche dell'eroe, alle quali sono dedicate sei scene del complesso: è stato osservato (Signorini 2003, p. 266) che le lingue di fuoco visibili sotto le nubi sulle quali incede la quadriga possano rimandare non solo alle vampe sulle quali morì Ercole, ma anche al possibile elemento a cui la stanza poteva essere dedicata. L'Occaso (2007, pp. 104-105) attribuisce a Bernardino Malpizzi i quattro riquadri maggiori, angolari della volta e riconduce (2011, p. 248, n. 287) all'ambito del pittore la tela con "Apoteosi di Ercole"
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267714-1
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0