decorazione plastico-pittorica, complesso decorativo di Giulio Romano, Rinaldo Mantovano, Anselmo Guazzi, Andrea Conti (attribuito) (secondo quarto sec. XVI)

decorazione plastico-pittorica, 1536 - 1536
Andrea Conti (attribuito)
notizie 1528/ 1538 ca

Ambiente di pianta rettangolare, dotato di tre porte di comunicazione con la loggetta dei Cani, il cortile dei Cani e il camerino dei Cesari; la finestra sul lato orientale guarda sulla loggia di Eleonora. Volta reale lunettata a padiglione impostata su serie di vele e pennacchi incornicianti dodici lunette alle pareti (tre per lato). La decorazione plastico-pittorica interessa l'intera volta e le lunette; nel registro inferiore delle pareti si conserva la sola decorazione pittorica dell'intradosso di porte e finestra

  • OGGETTO decorazione plastico-pittorica
  • MATERIA E TECNICA stucco/ modellatura a stampo
    intonaco/ pittura a fresco
    stucco/ modellatura
  • ATTRIBUZIONI Giulio Romano (1499 Ca./ 1546): disegnatore
    Rinaldo Mantovano (1502/ 1540): pittore
    Anselmo Guazzi (1503 Ca/ 1553): scultore
    Andrea Conti (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale/ D, 1, 25/ Camerino dei Falconi
  • INDIRIZZO p.zza Sordello, 40; p.zza Paccagnini, 3, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il camerino dei Falconi deve il proprio nome ai dipinti mobili con ritratti di falconi originariamente collocati entro le dodici lunette alle pareti. Esso è parte dell'appartamento di Troia, i cui lavori di decorazione, diretti da Giulio Romano, interessarono gli anni 1536-1539: come il camerino degli Uccelli (la cui decorazione giuliesca è perduta) e la camera dei Cavalli, fu decorato nel 1536. Nel marzo di quell'anno Giulio Romano scrive al duca Federico II Gonzaga che mancano sei dei ritratti di falconi previsti e che ha dato ordine ai fratelli Antonio e Paolo della Mola, intarsiatori, affinché realizzino le spalliere in noce per il camerino. Alla fine di ottobre Rinaldo Mantovano risulta impegnato nella serie dei falconi e in procinto di realizzare due quadri da collocare sopra le finestre, “con la Sibilla et la figliola”, quest'ultimo probabile raffigurazione della “Giovane della città di Sestos”, entrambi perduti. Finiti a novembre i falconi, Rinaldo si dedica ad altri dipinti mobili destinati al camerino, mentre anonimi doratori risultano impegnati nello stesso ambiente, concluso entro l'anno. Ad Anselmo Guazzi e a un anonimo compagno spettano l'apparato decorativo a grottesche e figurato della volta, eccettuate le due scene principali, “Tarquinio e Lucrezia” e “Ippo si getta in mare”, assegnate a Rinaldo Mantovano. Il “Ratto di Ganimede” modellato in stucco nel tondo al centro della volta è attribuito ad Andrea Conti: la sua presenza ha dato origine al nome alternativo con cui è noto il camerino, detto appunto “di Ganimede”. Per quanto riguarda i dipinti mobili cui attese Rinaldo Mantovano sul finire del 1536 e che dovevano ornare il registro inferiore delle pareti, spartito da lesene su zoccolo, è stata avanzata l'ipotesi che possano riferirsi al camerino alcuni quadri attualmente divisi tra varie collezioni, la cui attribuzione non spetta tuttavia al solo Rinaldo: “Minerva e Cupido” e “Psiche (o Pandora)” (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini), la “Nascita di Bacco” (Los Angeles, Getty Museum), lo “Svezzamento di Ercole” (ubicazione ignota), “Chirone e Achille” (Londra, Hampton Court), “Ulisse e Nausicaa” (Milano, collezione Cocchi). Durante il restauro diretto da Clinio Cottafavi (1926) fu riaperto il vano della “finestretta” che dava sul cortile dei Cani, furono chiusa la porta e rimessa “a nuovo la finestra quadrata che si apriva sul passetto della loggia di Eleonora” e rintonacate lunette e pareti, ormai prive di alcuna decorazione: nelle lunette furono stese tinte neutre mentre le pareti furono dipinte con motivo a finta stoffa e ad esse fu addossato un basamento “di legno dolce ma colorato a noce scuro”. Come da fotografia pubblicata da Giannantoni (1929, p. 93), sembra di poter attribuire allo stesso restauro la realizzazione delle sagome di falconi attualmente visibili sul fondo delle lunette
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267708-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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