Mescere e versare

Bottiglie e brocche
a cura di Luciana Mandruzzato

Le possibilità offerte dalla soffiatura trovano una migliore espressione proprio nella realizzazione di contenitori chiusi quali le bottiglie; ad esse si possono dare forma e dimensioni limitate solo dalla capacità dei maestri vetrai. Le bottiglie potevano essere anche provviste di un’ansa, una forma che negli studi di antichità viene anche chiamata olpe, e dunque svolgere delle funzioni simili alle brocche da cui si distinguono per il collo allungato e la bocca stretta. Un tipo particolare destinato alla funzione di contenitore da trasporto era realizzato con soffiatura dentro matrice aperta.

I contenitori di dimensioni particolarmente grandi è possibile venissero utilizzati più per la conservazione che per il servizio delle bevande o degli altri liquidi cui erano destinati.

Solo due esemplari tra quelli dl Museo di Adria hanno una decorazione: un’olpe con decorazione a spruzzo e una bottiglia con collo allungato realizzata in vetro colorato intenzionalmente e decorata da linee orizzontali incise a mola.

Per servire le bevande, accanto alle bottiglie più o meno elaborate, si trovano anche brocche dotate di collo più corto e imboccatura larga, a volte sagomata a versatoio. Sono contenitori di uso esclusivo sulla tavola e, anche se realizzati in vetro a colorazione naturale e privi di decorazione, di grande eleganza formale, riconoscibile nei dettagli trattati con cura della configurazione dell’ansa, spesso provvista di un ricciolo ‘ferma dito’ all’attacco alto sull’orlo, e della sagomatura dell’orlo. La base è sempre abbastanza larga per permettere un posizionamento sicuro del vaso.


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