BOLOGNA/ CHIESA DEL CORPUS DOMINI/ PARTICOLARE CAPPELLA 7a (di S. Antonio)/ DOPO IL RESTAURO
negativo,
post 1958/03/26 - ante 1973/12/27
Anonimo (xx Terzo Quarto)
XX terzo quarto
Bortolotti, Alfonso (1911-2005)
1911-2005
Franceschini, Marcantonio (1648-1729)
1648-1729
La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Il negativo presenta sul lato emulsione, una mascheratura in carta nera lungo tutto il perimetro
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Ricostruzione postbellica - Guerra mondiale 1939-1945
Pittori italiani - Sec. 17.-18. - Franceschini, Marcantonio
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Chiesa del Corpus Domini - Cappella Campagna
Edifici di culto - Chiese - Interni - Cappelle
Scultori italiani - Sec. 20.-21. - Bortolotti, Alfonso
La Sapienza - Sec. 17. - Dipinti murali restaurati
Sant’Antonio da Padova - Rilievi - Stucco - Sec. 20
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MATERIA E TECNICA
VETRO
gelatina ai sali d'argento
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Anonimo (xx Terzo Quarto): fotografo principale
Bortolotti, Alfonso (1911-2005): scultore
Franceschini, Marcantonio (1648-1729): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Costruito fra il 1477 e il 1480 da Nicolò di Marchionne da Firenze e Francesco Fucci da Dozza, il Corpus Domini è uno dei santuari più cari alla devozione popolare. L'edificio è conosciuto anche con il nome di “Chiesa della Santa” in quanto in esso è conservato il corpo di Santa Caterina de' Vigri, fondatrice nel 1456 del primo convento di suore Clarisse a Bologna. Conservando la facciata rinascimentale, Giovan Giacomo Monti rimaneggiò l’edificio nella seconda metà del Seicento, in forma barocca. L’interno è a una navata, con cappelle affrescate da Marcantonio Franceschini e arricchito da sculture di Giuseppe Mazza. La chiesa deve però la sua notorietà all'esuberante portale in terracotta attribuito a Sperandio di Bartolomeo de' Savelli. Il santuario venne per la maggior parte distrutto dall’incursione aerea del 5 ottobre del 1943, che abbatté la facciata, il tetto, le volte della nave, alcune cappelle e la parte superiore dei muri di perimetro; inoltre distrusse e mutilò l’interna decorazione ad affresco e a stucco. I negativi in esame (N_003598 e N_003614) corrispondono a due riprese della cappella di giuspatronato Campagna (nota anche come Cappella di Sant’Antonio), dopo il restauro postbellico. Le immagini presentano il tabernacolo completo del nuovo altare, del bassorilievo in stucco raffigurante “Sant’Antonio da Padova” realizzato da Alfonso Bortolotti nel 1957 - in sostituzione della distrutta pala d'altare di Giovanni Viani “La matrona con le sue seguaci istigate da S. Carlo a fondare un monastero sotto l'ordine di S. Chiara” - e dell’affresco restaurato di Marcantonio Franceschini rappresentante l'allegoria della Sapienza, nell'arcone della cappella. In particolare la matrice N_003598 è la fotografia complessiva della cappella in cui è evidente anche il rifacimento dell’altare, mentre la lastra N_003614 è una ripresa ravvicinata dell’opera scultorea di Bortolotti. Il recupero in corso dell'archivio fotografico SABAP, offre l'interessante opportunità di osservare l'evoluzione degli edifici e dei beni tutelati e restaurati dalla Soprintendenza. Nel caso della Chiesa del Corpus Domini pesantemente danneggiata dalle incursioni aeree della Seconda Guerra Mondiale, la fase che documenta la cappella Sant’Antonio prima dei lavori di restauro, è visibile nel servizio fotografico del 1958, rintracciabile con codice univoco 0800641880, mentre la fase intermedia è presentata dalla matrice N_003423 che riprende la nicchia ancora priva della tavola liturgica. In considerazione a ciò, si può definire che le lastre realizzate da autore ignoto, sono state eseguite nell’arco cronologico compreso tra il 26 marzo del 1958 e la fine del 1973 (data desunta da una relazione della Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia, redatta da Sergio Piconi, in cui si precisa che i restauri furono ultimati il 27 dicembre di quell’anno)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641908
- NUMERO D'INVENTARIO N_003614
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- ISCRIZIONI sul pergamino: recto - BOLOGNA/ CHIESA DEL CORPUS DOMINI/ PARTICOLARE CAPPELLA 7a (di S. Antonio)/ DOPO IL RESTAURO -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0