Vedute esterne del Palazzo Ducale di Sassuolo (1 luglio 1961)

negativo, 1961/07/01 - 1961/07/01

L'insieme in esame è costituito da 32 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Architetti - Italia - Sec. 17. - Avanzini, Bartolomeo
    Elementi architettonici - Portici
    Scultori - Italia - Sec. 18. - Bosellini, Ludovico
    Elementi architettonici - Balconata
    Elementi architettonici - Nicchie
    Sassuolo - Palazzo Ducale - Cortile d'onore
    Sassuolo - Palazzo Ducale - Facciata a nord-est
    Sassuolo - Palazzo Ducale - Facciata a sud
    Sassuolo - Palazzo Ducale - Peschiera
    Scultori - Italia - Sec. 17. - Raggi, Antonio
    Scultori - Italia - Sec. 17. - Raggi, Antonio
    Scultori - Italia - Sec. 17. - Maschio, Lattanzio
    Emilia-Romagna - Modena - Sassuolo - Palazzo Ducale
    Scultori - Italia - Sec. 18. - Bosellini, Ludovico
    Sassuolo - Palazzo Ducale - Facciata principale ad est
    Emilia-Romagna - Modena - Sassuolo - Chiesa di S. Francesco
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Goldoni, Antonio (1898-1975): fotografo principale
    Avanzini, Bartolomeo (1608-1658): architetto
    Raggi, Antonio (1624-1686): scultore
    Maschio Lattanzio (notizie 1642-1680):
    Bosellini Ludovico (notizie 1745-1786):
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I trentadue negativi su lastra di vetro in esame sono conservati presso l’archivio fotografico della SABAP di Bologna. Come si apprende dai pergamini, sono stati realizzati dal fotografo modenese Antonio Goldoni l’1 luglio 1961 e mostrano il Palazzo Ducale di Sassuolo. In una pubblicazione dal titolo “Palazzo ducale di Sassuolo: una delle sedi dell'Accademia militare” del 1945 reperita tra le carte dell’Archivio Storico della Soprintendenza apprendiamo la storia di tale Palazzo, denominato “Delizia” per la sua architettura impreziosita da fontane e circondata da spazi verdi, per la bellezza delle decorazioni nei suoi ambienti e per il felice inserimento nell’ampia vallata del Secchia. “[…] fu fatto costruire dal Principe Borso d’Este, Marchese di Ferrara, nel 1458 entro il Castello di Sassuolo. L’architetto che primo progettò e sorvegliò i lavori fu Pietro da Ronchegallo; Jacopo Tagliapietra eseguì molte opere di decorazione in marmo e pietra; Angelo degli Erri e Raffaele Calori parteciparono alla decorazione pittorica. Ercole I riparò ed ampliò il Castello, detto anche la Rocca. Il Castello fu poi dei Pio che lo cedettero nel 1609 a Casa d’Este. Verso il 1650 Francesco I Duca di Modena ordinò all’architetto romano Bartolomeo Avanzini di trasformare la Rocca di Sassuolo in residenza principesca. L’Avanzini, che è anche l’autore del Palazzo Ducale di Modena, uno dei più belli d’Europa, provvide alla sistemazione del Palazzo. Lo arricchì di un bellissimo parco e lo fece decorare da valenti artisti […]. Durante il periodo napoleonico il palazzo passò di proprietà del Conte Carlo Amabile Demarzit Sahuguet D’Espagnac. Nel 1882 fu acquistato dal Comm. Vittorio Finzi, successivamente dalla Ditta Bellentani e dal Comm. Terachini. Nel 1930, per interessamento del Principe Umberto di Savoia, divenne proprietà dello Stato e dato in uso alla Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria, che da allora vi istituì corsi speciali per il reclutamento di Ufficiali in spe. Dopo l’ultimo conflitto, il Palazzo è rimasto in consegna alla Accademia Militare che se ne serve per l’addestramento degli allievi; esso è inoltre considerato sede sussidiaria in caso di necessità” (p. 3). Nell’Archivio Storico della Soprintendenza è stato possibile reperire alcune lettere che fanno riferimento ad un restauro del Palazzo la cui progettazione iniziò nell’agosto 1959 e si conclusero nel 1960. Augusta Ghidiglia Quintavalle, Soprintendente alle Gallerie e alle opere d’arte per le Provincie di Modena e Reggio Emilia, in una lettera del 24 maggio 1960 chiede ad Alfredo Barbacci di “fare un sopralluogo a Sassuolo ove si sta eseguendo, a cura della Sua Soprintendenza, il restauro della facciata, restauro che mi sembra tutt’altro che consono e per la tecnica usata e per il risultato” (FNTI: BAPF101). Il 27 agosto 1960, Augusta Ghidiglia Quintavalle scrive al Gen. Umberto Rosato e p.c. al prof. Alfredo Barbacci in merito al restauro degli affreschi del Palazzo Ducale: “Come Ella sa i restauri murari ed agli affreschi del Palazzo di Sassuolo, eseguiti a cura di questo Ufficio e della Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia sono ormai in avanzata esecuzione; e, attraverso un lavoro complesso e difficile, le sale vanno riacquistando il loro primitivo splendore”. Chiede, quindi, “che l’accesso alle sale restaurate sia precluso agli studenti” (FNTI: BAPF100). Il 27 marzo 1962, il restauratore modenese Uber Coppelli scrive ad Alfredo Barbacci per sollecitare il pagamento del restauro di tutta la parte superiore del palazzo ducale di Sassuolo che aveva eseguito due anni prima (FNTI: BAPF099). All’interno del faldone in cui sono custodite queste carte, è stato possibile reperire un fascicolo intitolato “Palazzo Ducale di Sassuolo mostra fot. 1961”, in cui sono custoditi tutti i positivi tratti dai negativi in esame. Si tratta di un ritrovamento importante: sul verso di questi positivi troviamo il timbro del fotografo “Foto A. Goldoni/ Canalchiaro 41 – Modena/ Tel. 22527 1961” Si ritiene, quindi, che questo servizio fotografico eseguito dal fotografo modenese Antonio Goldoni l’1 luglio 1961, sia stato realizzato per documentare l’avvenuto restauro dell’esterno del Palazzo. All’interno vi sono anche alcuni positivi che presentano delle note ms. dall’Ing. Niccoli (FNTI: BAPF102) che specificano che si tratta di fotografie antecedenti al restauro. Non vi è traccia di una mostra fotografica realizzata negli anni Sessanta, per cui si ipotizza che il fascicolo prima citato sia stato creato negli anni Ottanta in occasione della mostra realizzata dalla Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici dell’Emilia e dal Comune di Sassuolo dopo l’intervento di restauro eseguito in quegli anni (BIBH: BAPB1249). [prosegue in OSS]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640782
  • NUMERO D'INVENTARIO N_002977, N_002978, N_002982/ da N_003124 a N_003130/ da N_003133 a N_003154
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA lettera (1)
    lettera (2)
    lettera (3)
    lettera (4)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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