Bologna/ Facciata Tomba/ "Luigi Galvani"
Riprese della cappella della Tomba di Luigi Galvani, nella Chiesa del Corpus Domini a Bologna, dopo il restauro postbellico (5 lastre)

negativo insieme, post 1957 - ante 1973/12/27

L'insieme fotografico è costituito da 5 lastre alla gelatina di formato 18 x 24, tutte verticali. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente. Sul lato emulsione della matrice N_003600 è stato effettuato uno scontorno con vernice rossa, intorno al soggetto. Sui fototipi sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo insieme
  • SOGGETTO Crocefisso - Sculture - Stucco - Sec. 20
    Ricostruzione postbellica - Guerra mondiale 1939-1945
    Architettura religiosa - Chiese - Sec. 17
    Edifici di culto - Chiese - Interni - Cappelle
    Elementi architettonici - Volte a botte - Pilastri
    Scultori italiani - Sec. 20.-21. - Bortolotti, Alfonso
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Chiesa del Corpus Domini - Cappella Tomba Luigi Galvani
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (ditta): fotografo principale
    Bortolotti, Alfonso (1911-2005): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Costruito fra il 1477 e il 1480 da Nicolò di Marchionne da Firenze e Francesco Fucci da Dozza, il Corpus Domini è uno dei santuari più cari alla devozione popolare. L'edificio è conosciuto anche con il nome di “Chiesa della Santa” in quanto in esso è conservato il corpo di Santa Caterina de' Vigri, fondatrice nel 1456 del primo convento di suore Clarisse a Bologna. Conservando la facciata rinascimentale, Giovan Giacomo Monti rimaneggiò l’edificio nella seconda metà del Seicento, in forma barocca. L’interno è a una navata, con cappelle affrescate da Marcantonio Franceschini e arricchito da sculture di Giuseppe Mazza. La chiesa deve però la sua notorietà all'esuberante portale in terracotta attribuito a Sperandio di Bartolomeo de' Savelli. Il santuario venne per la maggior parte distrutto dall’incursione aerea del 5 ottobre del 1943, che abbatté la facciata, il tetto, le volte della nave, alcune cappelle e la parte superiore dei muri di perimetro; inoltre distrusse e mutilò l’interna decorazione ad affresco e a stucco. Il soprintendente Alfredo Barbacci (1896-1989) aveva dato notizia del recupero, da parte delle clarisse, delle ossa dello scienziato bolognese Luigi Galvani e della moglie Lucia Galeazzi, ritrovate integre dopo il rilascio di alcune bombe fortunatamente inesplose. I cinque negativi in esame (N_003446, N_003590 e da N_003599 a N_003601) documentano la cappella dei coniugi Galvani, dopo il restauro postbellico. Nello specifico, la matrice N_003446 è una vista laterale della cappella Galvani e della cappella Zambeccari; le lastre N_003590, N_003600 e N_003599 corrispondono ad una veduta frontale e complessiva della tomba gentilizia; infine il fototipo N_003601 è una ripresa laterale della cappella in cui si vede la lapide marmorea intitolata al luminare bolognese. Prima delle distruzioni belliche, la cappella ospitava oltre al bassorilievo “Ecce Homo” tutt’ora esistente sul lato destro, altre due sculture di Angelo Gabriello Piò: sull’altare era presente “La cena di Emmaus” e sulla parete sinistra “La cattura nell’orto degli ulivi”. Dal 1957, l’opera scultorea sopra la tavola liturgica, venne sostituita da un Crocefisso in stucco modellato da Alfonso Bortolotti. In considerazione a ciò, si può definire che l’insieme di lastre realizzate dallo studio bolognese A. Villani & Figli (pergamino prestampato con intestazione della ditta Villani), sono state eseguite nell’arco cronologico compreso tra il 1957 e la fine del 1973 (data desunta da una relazione della Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia, redatta da Sergio Piconi, in cui viene precisato che i restauri furono ultimati il 27 dicembre di quell’anno). Nel negativo N_003600, per isolare la facciata della Tomba Galvani dagli elementi architettonici e decorativi circostanti, è stata eseguita sul lato emulsione, una mascheratura di scontorno con vernice rossa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641925
  • NUMERO D'INVENTARIO N_003446; N_003590; da N_003599 a N_003601
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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