Lastre (Fondo istituzionale, DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO, DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO, DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO, DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO PAESAGGISTICO)

fondo istituzionale, post 1869 - ca 1968

Il fondo è composto da 871 lastre, negativi con emulsione alla gelatina ai sali d'argento. I vetri, di diverso formato, vanno dal minore 6x9 cm al maggiore 24x30 cm. Le lastre sono condizionate in materiali conservativi. MATERIALE DI CORREDO - Buste pergamine originali e schedine d'archivio già in allegato alle lastre prima dell'estrapolazione dei negativi dai contesti d'origine. Tali materiali si conservano unitariamente in una scatola nella Serrandina Grande 2 dell'Ufficio Patrimonio, ultimo palchetto (Domus Nova, ala di Paradiso, 3°piano, ambiente C, 2, 1)

  • OGGETTO fondo istituzionale
  • SOGGETTO Mantova - Palazzo Ducale
    Mantova - Palazzo Ducale
    Palazzi - Cremona
    Beni mobili - Mantova
    Chiese - Cremona
    Chiese - Mantova
    Chiese - Verona
    Palazzi - Mantova
    Restauro - Beni architettonici - Cantieri
    Vedute - Paesaggio - Mantova
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO, DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO, DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO, DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO PAESAGGISTICO
  • ATTRIBUZIONI Fotografia Premi (attivo 1865-1930): fotografo principale
    Barbieri, Ernesto (in Attività 1960-1980):
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale di Mantova
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fondo, sezione dell’Archivio fotografico di Palazzo Ducale, è stato composto dal fotografo interno Gabriele Finazzer (dipendente del museo tra il 1987 ed il 2003), che estrapolò le 871 lastre di vetro dai contenitori originali per digitalizzarle e conservarle in maniera adeguata. Finazzer andò ad attingere dal "Fondo 2 - Archivio Vecchio" e dal "Fondo 16 - Miscellanea Scatole Nere" per recuperare i vetri originariamente dislocati in queste 2 sezioni (tuttavia non tutte le lastre sono state estrapolate, fonte orale Cristina Garilli). Lo stesso fotografo, in fase di digitalizzazione attribuì ai negativi progressivo numerico che identifica anche la digitalizzazione eseguita (il nome dei file presenta una lettera maiuscola che segue il numero: si tratta di acronimi utilizzati per identificare velocemente i formati). Finito il lavoro di Finazzer, Cristina Garilli, referente dell'Archivio fotografico, ripose le lastre entro materiali conservativi a norma collocandole nell’ambiente climatizzato del Deposito della Grafica. Si ricorda che nella Serrandina grande 2 (ultimo palchetto in basso), ubicata nell'Ufficio Patrimonio dell'ala del Paradiso di Domus Nova, sono raggruppati i materiali di corredo originali delle lastre estrapolate, ossia le buste pergamine e le schede archivistiche con i relativi provini a stampa, spesso contenenti informazioni di primaria importanza. Come già evidenziato nella scheda madre dell’archivio, Palazzo Ducale divenne sede della Soprintendenza alle Gallerie solo a partire dal 1939. Il complesso museale era prima dipeso da Milano, Venezia e Trento, ma principalmente per un lungo periodo da Verona (1907/1910-1923; 1927/28-1939). Durante gli anni della reggenza veronese, infatti, è noto dalle fonti d’archivio che i negativi del territorio mantovano fossero inviati presso la sede di Verona, dove venivano conservati (solo in seguito, nel 1977, le lastre a soggetto mantovano passarono dall’archivio fotografico di Verona a quello di Brescia, dove ancora oggi si conservano, tutte catalogate e pubblicate sul portale https://catalogo.beniculturali.it/; cfr. MORATO 2006). Va ricordato inoltre che Palazzo Ducale solo dal 1953-1954 ebbe un gabinetto fotografico interno e per la documentazione visiva sino a quel momento si avvalse sia dall’attività di professionisti esterni, sia degli operatori dell’ufficio di Verona inviati in missione. Dal 1939 in avanti, con l’istituzione della nuova Soprintendenza in Ducale e l’arrivo del direttore Leandro Ozzòla, si dovettero iniziare a raccogliere le lastre prodotte, non più inviate nella sede veronese, ma archiviate in palazzo. Alcune evidenze dimostrano che diversi vetri sono relativi al periodo di Ozzòla (1939-1952) o a quello seguente di Paccagnini, come il ricongiungimento delle due parti del Tempio della Trinità di Rubens (lastra n. 61, FTAN 4), o ancora come le protezioni anti-bombardamento messe in opera tra il 1940 ed il 1941 con lo spostamento nel Castello di S. Giorgio degli oggetti e dei dipinti ricoverati entro casse (lastre nn. 800-803); inoltre, non sembra un azzardo l’ipotesi di ricondurre al periodo bellico dell’ultima guerra anche tutta la documentazione fotografica relativa alla movimentazione dei dipinti di Palazzo Ducale: il Fondo 1 comprende numerose immagini di opere pittoriche riprese in allestimenti provvisori o in fase di trasporto. D’altra parte, almeno una coppia di lastre con opere del Museo statuario, dovute allo studio mantovano Premi, furono eseguite quando ancora i marmi si trovavano nel Palazzo degli Studi (lastre nn. 845-846, si riconoscono i fondali del Gran Corridore), prima della Convenzione tra Comune di Mantova e Stato per il trasferimento della raccolta in Palazzo Ducale (1915). C’è di più: l’acquisizione dei 2 vetri dovette avvenire in seguito allo spostamento delle opere, infatti, sulla fascetta didascalica apposta dallo studio fotografico è già precisata la nuova collocazione in Palazzo Ducale (la sostituzione delle didascalie in lastra era un’operazione ricorrente), dunque successiva almeno al 1925 quando fu inaugurato il nuovo allestimento dei marmi (LEVI 1925). Dal recente contributo di MONTANARI 2023, è documentata inoltre la presenza di diverse lastre ottocentesche con riprese della Camera Picta dovute allo studio fotografico mantovano Premi: la serie di vetri è databile tra il 1869 (anno in cui il fondatore della ditta, Andrea Premi, ottenne la concessione di effettuare riprese di Palazzo Ducale) ed il 1894-1895 (è stato rintracciato il pagamento di una commissione forse a Giulio Ernesto Premi, figlio del capostipite Andrea scomparso nel 1874: “Il 16 febbraio del 1895 da Milano giunse autorizzazione «per incarico ministeriale di pagare al fotografo signor Premi la somma di lire 240 a saldo suo ovvero per lavori nei locali dell’Archivio Notarile» ossia la Camera Picta, da VALLI 2015, p. 99, nota 411). Nel Fondo 1, tra le sporadiche immagini degli esterni del complesso di Palazzo di Ducale, è presente una ripresa con il prospetto meridionale della Palazzina della Paleologa, già addossata al Castello di S. Giorgio e demolita nel 1899, soggetto forse realizzato proprio poco prima dell’abbattimento (lastra n. 860). La cronologia del fondo quindi, allo stato attuale delle ricerche, pare abbastanza disorganica, fatto salvo che la maggioranza delle lastre sembra collocarsi successivamente al 1939 con sporadiche presenze anteriori (per le lastre novecentesche realizzate prima del ‘39, inoltre, non è chiaro il momento di acquisizione: forse semplicemente non inviate a Verona e ‘dimenticate’ a Mantova in Palazzo Ducale). L’estremo finale cronologico del fondo è ricavato dalle datazioni delle lastre e dai relativi pergamini (salvo eccezioni, il termine trova conferma nel fatto che l'utilizzo delle lastre di vetro fu generalmente abbandonata attorno alla fine degli anni Sessanta)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fondi fotografici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303275100-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Palazzo Ducale di Mantova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2023
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA struttura archivio fotografico (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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