Madonna con Bambino e Santi

dipinto,
Palmieri Anselmo Di Polla (attribuito)
1709/ notizie prima metà sec. XVIII

Al centro della volta è raffigurata l'immagine della Madonna con il Bambin o tra le braccia, e ai due lati, nel senso longitudinale, sono raffigurati i protettori Sant'Eustachio di Matera e San Canio di Acerenza. Nella curv atura sono i dipinti i panorami di Matera e quello di Acerenza, uno di fro nte all'altro; seguono ai due lati le vedute delle diocesi suffraganee e s u brevi pennacchi divisori sono dipinti i panorami dei 24 paesi della dio cesi. Nel registro sottostante, in finte nicchiette, sono raffigurati a du e a due o a tre i vescovi; sotto ogni figura vi è un'iscrizione con le no tizie sui prelati. Le immagini sono inquadrate in finte intelaiature archi tettoniche, dando l'idea di una rappresentazione illusionistica; le pittur e appaiono chiare e luminose con tonalità pastello

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco/ pittura a tempera/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Palmieri Anselmo Di Polla (attribuito): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Matera (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione ad affresco del salone dell'Episcopio fu commissionata dal vescovo Antonio Maria Brancaccio nella prima metà del '700 e precisamente nel 1709, come attestano le iscrizioni: "Memoriae diuturnitatii F.D. Ant.M aria Brancatius Archiep. Excitavit MDCCIX" in corrispondenza della veduta di Matera e "Obliovioni reparandae F.D. Ant: Maria Brancatius Archiep. Co nsuluit MDCCIX" in corrispondenza della veduta di Acerenza. La studiosa An na Grelle Iusco nell'edizione anastatica di "Arte in Basilicata" (1981- 2 001) attribuisce l'opera ad Anselmo Palmieri di Polla, autore anche dei di pinti murali con "Storie della Vergine" nella cattedrale di Matera, dove è presente anche l'iscrizione "Anselmus Palmieri Pollanus pinxit". L'artis ta affrescò anche il salone dell'Episcopio di Melfi.Questi artisti campani giunsero nella nostra regione in seguito alle numerose richieste della co mmittenza lucana. Nel Settecento, infatti, Napoli fu il punto di riferimen to di tutta l'arte del Meridione d'Italia; in Basilicata continuava l'impo rtazione di opere dalla capitale ma, più che verso le novità del rococò, c i si orientava ancora verso la pittura dei giordaneschi che facevano del c olore, della fluidità del tratto e della rapidità di stesura i punti forza della loro pittura. Le opere di questi artisti sono più che altro di ton o devozionale, in cui la cultura di fondo del Solimena, si mescola a remin iscenze del De Matteis. Prima della tesi della Grelle, il ciclo d'affresc hi era stato attibuito ad uno dei fratelli Conversi, pittori locali opera nti in Lucania e in Puglia. Secondo Marcello Morelli ("Storia di Matera"- 1963) quest'opera di grande valore storico artistico potrebbe stata esegu ita da Giovan Battista o Vito Antonio Conversi; anche se quest'ultimo alla data del 1709 non era ancora nato. La famiglia Conversi lavorò nel mater ano: Giovan Battista, Giuseppe, Vito Antonio e Donato Paolo appartenevano a "quella folta schiera di pittori locali, come spiega Franco Noviello , n el suo testo dedicato alla cultura figurativa popolare in Basilicata, (198 5), dotati di una sorprendente capacità di agire sulla natura umana e sul sentimento religioso, con quella fede semplice e schietta degli umili e c on il gusto del popolaresco inserito nel filone delle tradizioni popolari"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700133547-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • STEMMI volta - vescovile - Stemma - stemma del vescovo Antonio Maria Brancaccio - 2 - Sullo stemma sono raffigurate tre aquilette e quattro braccia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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