episodi della vita di Cosimo il Vecchio, motivo decorativo a grottesche, allegorie, ritratti e armi gentilizie

dipinto 1556/ 1558

Stanza decorata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco/ pittura a tempera
    stucco/ doratura/ pittura
  • MISURE Altezza: 700
    Lunghezza: 550
    Larghezza: 722
  • ATTRIBUZIONI Vasari Giorgio (1511/ 1574): progettista, parziale esecutore
    Marchetti Marco Detto Marco Da Faenza (1526 Ca./ 1588): PARZIALE ESECUTORE
    Ammannati Bartolomeo (1511/ 1592): progettista
    Ricciarelli Leonardo (notizie 1564- 1570): esecutore
    Boscoli Giovanni Detto Nanni Da Montepulciano (1524/ 1589)
    Mariotto Di Francesco Mettidoro (/ Post 1548)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Vecchio
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Vecchio o della Signoria
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo un programma encomiastico descrittoci ampiamente dal Vasari nei suoi Ragionamenti, le stanze del primo piano del Palazzo verso la Loggia del Grano dovevano esaltare ciascuna le gesta di un personaggio della famiglia Medici, così come le corrispondenti stanze del secondo piano decantavano "le storie e l'origine delli Dei Celesti", a voler sottolineare così un parallelismo ideale tra ogni personaggio mediceo, assurto al ruolo di "divinità terrestre" e il dio esaltato nella sala soprastante. Cosimo il Vecchio era paragonato a Cerere, poichè come la dea "non mancò mai di provvedere alla sua città d'ogni sorte abbondanza e grandezza". Il programma iconografico della sala di Cosimo il Vecchio fu elaborato dal Vasari su suggerimento di Cosimo Bartoli che già aveva fornito la sua consulenza per la decorazione del soprastante quartiere degli Elementi. In essa accanto agli epsodi della vita di Cosimo appaiono i ritratti del padre, del fratello e dei figli, ad indicare la continuità della stirpe, e le virtù che caratterizzano le gesta del padre della patria. Il Vasari oltre al programma fornì anche l'impostazione generale della decorazione della sala, come attesta un suo disegno al Louvre per il soffitto. Nell'esecuzione dei dipinti l'artista fu affiancato da Marco da Faenza, il quale in questa sala per la prima volta è attivo come pittore di storie. Ormai superata è l'attribuzione a Cristoforo Gherardi delle storie di Cosimo e delle grottesche, avanzata dal Bologna. La decorazione della sala fu iniziata forse nella primavera-estate del 1556, come documenta una lettera del Bartoli, nella quale sono alcuni suggerimenti iconografici; nel novembre dello stesso anno il soffitto era già terminato come sappiamo da una lettera del Vasari nella quale l'aretino scrisse di voler demolire l'impalcatura per poter fare le porte e il camino di marmi rossi ed "imbiancare di stucco' le pareti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281630-0
  • NUMERO D'INVENTARIO Palazzo Vecchio, Catalogo delle cose d'arte, n. 471
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1998
    1999
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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