episodi della vita di Cosimo il Vecchio, motivo decorativo a grottesche, allegorie, ritratti e armi gentilizie
dipinto,
1556/ 1558
Giorgio Vasari
1511/ 1574
Marchetti Marco Detto Marco Da Faenza
1526 ca./ 1588
Bartolomeo Ammannati
1511/ 1592
Leonardo Ricciarelli
notizie 1564-1570
Di Francesco Mariotto Mettidoro
/ post 1548
Stanza decorata
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco/ pittura a tempera
stucco/ doratura/ pittura
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MISURE
Altezza: 700
Lunghezza: 550
Larghezza: 722
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ATTRIBUZIONI
Giorgio Vasari: progettista, parziale esecutore
Marchetti Marco Detto Marco Da Faenza: PARZIALE ESECUTORE
Bartolomeo Ammannati: progettista
Leonardo Ricciarelli: esecutore
Giovanni Boscoli Detto Nanni Da Montepulciano
Di Francesco Mariotto Mettidoro
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Vecchio
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Vecchio o della Signoria
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo un programma encomiastico descrittoci ampiamente dal Vasari nei suoi Ragionamenti, le stanze del primo piano del Palazzo verso la Loggia del Grano dovevano esaltare ciascuna le gesta di un personaggio della famiglia Medici, così come le corrispondenti stanze del secondo piano decantavano "le storie e l'origine delli Dei Celesti", a voler sottolineare così un parallelismo ideale tra ogni personaggio mediceo, assurto al ruolo di "divinità terrestre" e il dio esaltato nella sala soprastante. Cosimo il Vecchio era paragonato a Cerere, poichè come la dea "non mancò mai di provvedere alla sua città d'ogni sorte abbondanza e grandezza". Il programma iconografico della sala di Cosimo il Vecchio fu elaborato dal Vasari su suggerimento di Cosimo Bartoli che già aveva fornito la sua consulenza per la decorazione del soprastante quartiere degli Elementi. In essa accanto agli epsodi della vita di Cosimo appaiono i ritratti del padre, del fratello e dei figli, ad indicare la continuità della stirpe, e le virtù che caratterizzano le gesta del padre della patria. Il Vasari oltre al programma fornì anche l'impostazione generale della decorazione della sala, come attesta un suo disegno al Louvre per il soffitto. Nell'esecuzione dei dipinti l'artista fu affiancato da Marco da Faenza, il quale in questa sala per la prima volta è attivo come pittore di storie. Ormai superata è l'attribuzione a Cristoforo Gherardi delle storie di Cosimo e delle grottesche, avanzata dal Bologna. La decorazione della sala fu iniziata forse nella primavera-estate del 1556, come documenta una lettera del Bartoli, nella quale sono alcuni suggerimenti iconografici; nel novembre dello stesso anno il soffitto era già terminato come sappiamo da una lettera del Vasari nella quale l'aretino scrisse di voler demolire l'impalcatura per poter fare le porte e il camino di marmi rossi ed "imbiancare di stucco' le pareti
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281630-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1998
1999
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0