Pedalino, R., Archivio Casa-Museo
Acquasantiera, ceramica smaltata, Caltagirone, seconda metà XIX secolo, 2017, fotografia digitale

Caltagirone (CT) ebbe un notevole impulso sin dall’antichità, come dimostra il bel cratere attico, datato intorno al 440 a.C. e conservato nel Museo della ceramica della città; in esso è raffigurato un vasaio al tornio, sotto lo sguardo attento di Athena. Le ragioni per cui questa ceramica ebbe sin dall’antichità una notevole diffusione sono da ricercare sia nella buona qualità dell’argilla, di cui il territorio abbonda, sia nei vicini e immensi boschi che, da una parte alimentavano e favorivano lo sviluppo dell’industria del miele, con conseguente richiesta di recipienti per la conservazione, dall’altra fornivano la legna, per la cottura dei manufatti nei forni. Fino agli anni ’50 e ’60 del 900, tutta la stoviglieria siciliana era di ceramica: un prodotto di “massa” ed economico; pertanto, tra tutti i manufatti utili ed artistici ampiamente diffusi in territorio regionale, la ceramica occupa un posto preminente. Non solo quella di Caltagirone, ma anche quella di Santo Stefano di Camastra, di Sciacca, di Burgio e di altri centri minori. Paradigma di questo tipo di ceramica, risalente al XVIII e XIX secolo, è la collezione conservata a Casa-Museo A. Uccello, che costituisce una notevole raccolta di forme e decori relativi a questi manufatti.

Archivio catalogazione Casa-Museo
Brocca, “cannata”, ceramica smaltata, I metà XX secolo, Caltagirone, 2020, fotografia digitale

Archivio catalogazione Casa-Museo
“Burnia”, contenitore per vivande, ceramica smaltata, I metà XX secolo, Caltagirone, 2020, fotografia digitale

Archivio catalogazione Casa-Museo
Scaldino a forma di pesce, ceramica smaltata, II metà XIX secolo, Caltagirone, 2020, fotografia digitale

Archivio catalogazione Casa-Museo
Anfora, ceramica smaltata, fine XIX secolo, Caltagirone, 2020, fotografia digitale

Bibliografia

Ragona, Antonino, Terra cotta. La cultura ceramica a Caltagirone, Catania, 1991 - I