Le collezioni
Casa-Museo è ricca di collezioni di manufatti che rispecchiano la cultura popolare e il sentire degli artigiani che li realizzarono. Scrive Pitrè: tra i tanti làsciti del popolo siciliano, un posto di rilevante interesse è quello occupato dall’arte spontanea che investe i manufatti realizzati.
Archivio catalogazione Casa-Museo
Dalle collezioni conservate al museo: Marionetta raffigurante il “pupo” Orlando; fischietto in terracotta raffigurante un carabiniere a cavallo; elemento decorativo di carretto in ferro battuto; scaldino in ceramica a forma di pesce; elemento decorativo di carretto in legno intagliato; Bambinello in cera seduto in poltrona; Pittura su vetro- Sacra famiglia
A livello popolare il manufatto non si caratterizza per la sua funzione estetica ma, in rapporto al soddisfacimento delle esigenze lavorative. La comunicazione nell’arte popolare avveniva mediante un sistema di segni e di simboli che sono riconoscibili anche se l’oggetto decorato cambia destinazione d’uso per diventare oggetto d’arte. Basti pensare alle sculture lignee dei pastori, caratterizzate dall’invariabilità degli schemi decorativi, scevri a qualsiasi mutazione.
La ceramica popolare invece, esemplifica molte dinamiche che hanno regolato il rapporto tra le tecniche, il gusto e il contesto culturale nella società siciliana. Anche in campo religioso, dove si distingue l’arte votiva dall’arte popolare di tipo votivo, si conservano tecniche elementari, così come si evince dagli ex voto dipinti. Nella pittura degli ex voto sono attestati gli albori della pittura dei carretti. L’arte della pittura del carretto si diffonde in Sicilia nella metà dell’Ottocento e i temi trattati sulle sponde dei carretti, spaziavano da argomenti religiosi a storie popolari, a episodi mutuati dall’opera dei pupi.
Un legame con la pittura dei carretti è riscontrabile nelle pitture su vetro che iniziarono nella prima metà dell’Ottocento ad essere divise, come sulle sponde dei carretti, in quattro riquadri, con la differenza che sulle pitture su vetro, i temi trattati rimasero sempre a sfondo religioso. Al di là delle differenze connesse alla tipologia e alla destinazione d’uso dei singoli oggetti, è innegabile che queste forme d’arte, sono elementi indistinguibili di un processo iconografico che nel suo procedere, ha elaborato forme e codici omogenei, […] proprio a dispetto di schemi convenzionali di interpretazione, assistiamo alla genesi di un originale patrimonio di immagini popolari che nelle scelte tematiche come nelle tecniche sovente adottate con un notevole livello di consapevolezza, denuncia un elevato grado di emancipazione dai modelli pittorici dell’arte colta […]
BibliografiaLévi-Strauss, Il pensiero selvaggio, Milano, 1964
Pitrè, G., a cura di A. Rigoli, rist. nella biblioteca delle tradizioni popolari siciliane, Palermo, Il vespro, 1978 (a cura di), La famiglia, la casa, la vita, Palermo, 1910
Buttitta, A., Cultura figurativa popolare in Sicilia, Palermo, 1961
Clemente, P., Sondaggi sull’arte popolare, in Storia dell’arte italiana, III, Torino, 1982
Emanuele e Gaetani F.M., a cura di A. Mazzè (a cura di), Processioni di Palermo sacre e profane, Palermo, 1989
Miceli, S., Cultura materiale, segni, informazione, in Uomo e Cultura, Rivista di studi etnologici, X-XI, nn° 19 – 22, Palermo, 1978