Bologna - Palazzo dell'Archiginnasio. Cortile e Cappella dei Bulgari dopo il bombardamento del 29 gennaio 1944

negativo, ca 1944/01/29 - ca 1944/12/00
Anonimo (xx Prima Metà)
XX prima metà

La lastra originariamente era contenuta in pergamino; tale busta, con iscrizioni e annotazioni, si conserva separatamente

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Pittura - Conservazione - Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - 1944
    Architettura civile - Palazzi pubblici - Università degli Studi di Bologna - Cortile - Quadriloggiato - Aule universitarie
    Pittura - Affreschi - Decorazione parietale - Storie della Vergine <1591-1594>
    Pittori - Italia - sec. 16. - Cesi, Bartolomeo
    Architetti - Italia - Sec. 16. - Morandi, Antonio detto Il Terribilia
    Emilia Romagna - Bologna - Palazzo dell'Archiginnasio - - <1562-1563>
    Architettura religiosa - Palazzi pubblici - Università degli Studi di Bologna - Cappella di Santa Maria dei Bulgari
    Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - Macerie - Patrimonio librario
    Pittura - Affreschi - Storie della Vergine - L'annuncio dell'angelo a Gioacchino - La nascita della Vergine - La presentazione della Vergine al tempio - Abramo - David
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Prima Metà): fotografo principale
    Morandi, Antonio Detto Il Terribilia (? -1568): architetto
    Cesi Bartolomeo (1556/1629): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Palazzo dell'Archiginnasio di Bologna o edificio delle “nuove Scuole” venne realizzato allo scopo di riunire in un solo edificio tutte le scuole dei Legisti e degli Artisti. Tra il 1562 e il 1563, il Legato pontificio di Bologna, cardinale Carlo Borromeo, ed il Vicelegato Pier Donato Cesi, vollero donare alla più antica e libera Università del mondo, un luogo dove poter riunire l'insegnamento universitario, fino ad allora disperso in varie sedi. Il progetto venne affidato all'architetto Antonio Morandi detto il Terribilia. Il palazzo presenta all'esterno una facciata in arenaria e cotto, con un lungo portico di 30 arcate e si articola in due piani attorno ad un cortile centrale, su cui si affacciano alcune delle antiche aule scolastiche e la Cappella di Santa Maria dei Bulgari in cui sono conservati i resti di un ciclo pittorico di Bartolomeo Cesi, ed un'Annunciazione di Denis Calvaert. Due grandi scaloni conducono al piano superiore che presenta 10 aule scolastiche e due aule magne tra cui la prestigiosa Stabat Mater. Le pareti delle sale, le volte degli scaloni e dei loggiati sono fittamente decorate con iscrizioni e monumenti celebrativi dei maestri dello Studio e con migliaia di stemmi (7.000 ca.) e nomi di studenti che, con la decorazione araldica, concorrevano ad enfatizzare la storia e il prestigio della tradizione accademica. In corrispondenza della Cappella dei Bulgari si trova il Teatro Anatomico, progettato dall'architetto Antonio Paolucci, detto il Levanti, nel 1637 per le lezioni anatomiche, ha una caratteristica forma ad anfiteatro completamente rivestita in legno. Il Palazzo dell'Archiginnasio cessò la sua funzione universitaria nel 1803, quando la sede dell'Università venne trasferita a Palazzo Poggi, trasformandosi nel 1838 in sede della Biblioteca Comunale. Alle 11.30 del 29 Gennaio 1944 inizia l'incursione aerea che distrugge i lati orientale e meridionale, la Cappella dei Bulgari, il Teatro Anatomico e le sale monumentali attigue del Palazzo dello Studio bolognese, l'Archiginnasio. Il cuore dello Studio, ridotto ad un mucchio di macerie, non fu seguito dall'incendio cosicchè la mattina successiva, come racconta il soprintendente Alfredo Barbacci (BAPB0202) si poté iniziare la triste opera di ricognizione dei danni. Già dalla mattina successiva al bombardamento, la Soprintendenza ai Monumenti guidata da Alfredo Barbacci e il Genio Civile, erano all'opera per il recupero di tutti i frammenti che si erano salvati al disastro. Contestualmente inizia la folta registrazione fotografica delle condizioni in cui versa l'edificio a cui parteciparono i più accreditati studi fotografici cittadini, su specifico incarico, per ritrarre le rovine nei giorni immediatamente successivi. Le tre lastre testimoniano la distruzione che colpì la Cappella di Santa Maria dei Bulgari durante l'incursione aerea del 29 gennaio 1944. Il piccolo edifico a pianta rettangolare, vennebriedificato, per volere del prelegato Pier Donato Cesi, tra il 1562 e il 1563, sulle fondamenta di una chiesa che sorgeva “in curia Bulgari”, cioè presso le case in cui nel secolo XII teneva scuola il famoso giurista Bulgaro, ed annesso all'Archiginnasio come cappella dello Studio. Nel 1594 la rinata cappella di Santa Maria dei Bulgari, vedeva conclusi i lavori della decorazione, con il ciclo di affreschi mariani di Bartolomeo Cesi e già ospitava l'Annunciazione di Denis Calvaert da far risalire alla fine degli anni ottanta del XVI secolo. Dai ruderi della Cappella si asportò quanto restava degli affreschi del Cesi, che proprio in questi documenti fotografici appaiono mutili ma carichi di tutta la tragicità degli eventi che colpirono l'antico Studio bolognese. Si staccarono i residui stucchi che ornavano la volta e le pareti, i marmi dell'altare e la poco danneggiata Annunciazione del Calvaert, ed infine i dipinti ornamentali dalle pareti e dalle volte rese pericolanti dalle bombe
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641054
  • NUMERO D'INVENTARIO N_003485
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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