Bologna - Palazzo dell'Archiginnasio, ricovero delle sculture superstiti del Teatro Anatomico

negativo, ca 1944/01/29 - ca 1944/12/00

L'insieme è costituito da 2 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Scultori - Italia - Sec. 18. - Lelli, Ercole; Giannotti, Silvestro <1733-1734>
    Architettura civile - Palazzi pubblici - Università degli Studi di Bologna - Teatro Anatomico
    Architetti - Italia - Sec. 16. - Morandi, Antonio detto Il Terribilia
    Emilia Romagna - Bologna - Palazzo dell'Archiginnasio - - <1562-1563>
    Scultori - Italia - Sec. 17. - Paolucci, Antonio detto Levanti <1638-1649>
    Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - Macerie - Patrimonio librario
    Scultura - Conservazione - Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - 1944
    Scultura - Elementi decorativi - Pareti - Soffitto - Statue lignee
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Morandi, Antonio Detto Il Terribilia (? -1568): architetto
    Paolucci, Antonio Detto Levanti (? -1663): scultore
    Lelli, Ercole (1702-1766):
    Giannotti, Silvestro (1680-1750):
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Palazzo dell'Archiginnasio di Bologna o edificio delle “nuove Scuole” venne realizzato allo scopo di riunire in un solo edificio tutte le scuole dei Legisti e degli Artisti. Tra il 1562 e il 1563, il Legato pontificio di Bologna, cardinale Carlo Borromeo, ed il Vicelegato Pier Donato Cesi, vollero donare alla più antica e libera Università del mondo, un luogo dove poter riunire l'insegnamento universitario, fino ad allora disperso in varie sedi. Il progetto venne affidato all'architetto Antonio Morandi detto il Terribilia. Il palazzo presenta all'esterno una facciata in arenaria e cotto, con un lungo portico di 30 arcate e si articola in due piani attorno ad un cortile centrale, su cui si affacciano alcune delle antiche aule scolastiche e la Cappella di Santa Maria dei Bulgari in cui sono conservati i resti di un ciclo pittorico di Bartolomeo Cesi, ed un'Annunciazione di Denis Calvaert. Due grandi scaloni conducono al piano superiore che presenta 10 aule scolastiche e due aule magne tra cui la prestigiosa Stabat Mater. Le pareti delle sale, le volte degli scaloni e dei loggiati sono fittamente decorate con iscrizioni e monumenti celebrativi dei maestri dello Studio e con migliaia di stemmi (7.000 ca.) e nomi di studenti che, con la decorazione araldica, concorrevano ad enfatizzare la storia e il prestigio della tradizione accademica. In corrispondenza della Cappella dei Bulgari si trova il Teatro Anatomico, gioiello dell'intero edificio. L'inizio del progetto di questa sala risale all'aprile del 1637, guidato dallo scultore architetto Antonio Levanti. La sala, interamente vestita di legno, compresi il soffitto e il pavimento, presenta un ordine dorico con alto attico, e pareti arricchite di edicole, riquadrature, nicchie, stemmi, 12 statue dei Grandi Medici, 20 busti di dottori, la cattedra a baldacchino con due cariatidi dette gli “Spellati” ed una statua della Medicina. Il soffitto ligneo a lacunari comprendeva Apollo centrale ed i simboli dello Zodiaco intorno. Tra il 1733 e il 734 il teatro venne restaurato con l'aiuto degli scultori Ercole Lelli e Silvestro Giannotti. Il Palazzo dell'Archiginnasio cessò la sua funzione universitaria nel 1803, quando la sede dell'Università venne trasferita a Palazzo Poggi, trasformandosi nel 1838 in sede della Biblioteca Comunale. Alle 11.30 del 29 Gennaio 1944 inizia l'incursione aerea che distrugge i lati orientale e meridionale, la Cappella dei Bulgari, il Teatro Anatomico e le sale monumentali attigue del Palazzo dello Studio bolognese, l'Archiginnasio. Il cuore dello Studio, ridotto ad un mucchio di macerie, non fu seguito dall'incendio cosicchè la mattina successiva, come racconta il soprintendente Alfredo Barbacci (BAPB0202) si poté iniziare la triste opera di ricognizione dei danni. Già dalla mattina successiva al bombardamento, la Soprintendenza ai Monumenti guidata da Alfredo Barbacci e il Genio Civile, erano all'opera per il recupero di tutti i frammenti che si erano salvati al disastro. Contestualmente inizia la folta registrazione fotografica delle condizioni in cui versa l'edificio a cui partecipò, sin dalle prime ore, anche lo Studio Villani & Figli che, su specifico incarico, si recò nei giorni immediatamente successivi, a ritrarre le rovine. La vera e propria opera di salvaguardia del Teatro Anatomico iniziò il giorno successivo al bombardamento del 29 gennaio, quando, la mattina stessa, il Soprintendente Alfredo Barbacci, l'architetto Vincenzo Gabelli e il Genio Civile, iniziarono il recupero dei superstiti elementi lignei dell'aula, anche se ridotti in frammenti. Veri e propri lavori di ristrutturazione iniziarono solo nel 1950, grazie al Ministero della Pubblica Istruzione, continuarono fino al 1952 sotto la direzione di Barbacci. Il ritardo dipese dalla necessità di compiere un lungo lavoro di studio per riordinare i numerosissimi frammenti lignei recuperati, determinando di ognuno, sulla scorta di rilievi, fotografie e antiche descrizioni, l'originaria situazione. Le due lastre oggetto di studio, testimoniano il lavoro di salvaguardia e laboriosa ricomposizione dell'antica aula di medicina e chirurgia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640991-4
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001093; N_001094
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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