Bologna - Palazzo dell'Archiginnasio, la Cappella dei Bulgari durante i lavori di ricostruzione e ripristino degli ornati

negativo servizio, ca 1949 - ca 1955
Anonimo (xx Seconda Metà)
XX seconda metà

L'insieme è costituito da 4 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Architettura - Conservazione - Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - 1944
    Pittura - Affreschi - Decorazione parietale - Storie della Vergine <1591-1594>
    Pittori - Italia - sec. 16. - Calvaert, Denijs
    Pittori - Italia - sec. 16. - Cesi, Bartolomeo
    Pittura - Pala d'altare - Annunciazione <1589 ca.>
    Architetti - Italia - Sec. 16. - Morandi, Antonio detto Il Terribilia
    Emilia Romagna - Bologna - Palazzo dell'Archiginnasio - - <1562-1563>
    Architettura religiosa - Palazzi pubblici - Università degli Studi di Bologna - Cappella di Santa Maria dei Bulgari
    Architettura civile - Palazzi pubblici - Università degli Studi di Bologna
    Architettura - Scultura - Restauri - Ricomposizioni - Volte - Altare - Riquadrature - Elementi decorativi - Ornati - Stucchi
    Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - Macerie - Patrimonio librario
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Seconda Metà): fotografo principale
    Morandi, Antonio Detto Il Terribilia (? -1568): architetto
    Cesi Bartolomeo (1556/1629): pittore
    Calvaert, Denijs (1540-1619):
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Palazzo dell'Archiginnasio di Bologna o edificio delle “nuove Scuole” venne realizzato allo scopo di riunire in un solo edificio tutte le scuole dei Legisti e degli Artisti. Tra il 1562 e il 1563, il Legato pontificio di Bologna, cardinale Carlo Borromeo, ed il Vicelegato Pier Donato Cesi, vollero donare alla più antica e libera Università del mondo, un luogo dove poter riunire l'insegnamento universitario, fino ad allora disperso in varie sedi. Il progetto venne affidato all'architetto Antonio Morandi detto il Terribilia. Il palazzo presenta all'esterno una facciata in arenaria e cotto, con un lungo portico di 30 arcate e si articola in due piani attorno ad un cortile centrale, su cui si affacciano alcune delle antiche aule scolastiche e la Cappella di Santa Maria dei Bulgari in cui sono conservati i resti di un ciclo pittorico di Bartolomeo Cesi, ed un'Annunciazione di Denis Calvaert. Due grandi scaloni conducono al piano superiore che presenta 10 aule scolastiche e due aule magne tra cui la prestigiosa Stabat Mater. Le pareti delle sale, le volte degli scaloni e dei loggiati sono fittamente decorate con iscrizioni e monumenti celebrativi dei maestri dello Studio e con migliaia di stemmi (7.000 ca.) e nomi di studenti che, con la decorazione araldica, concorrevano ad enfatizzare la storia e il prestigio della tradizione accademica. In corrispondenza della Cappella dei Bulgari si trova il Teatro Anatomico, progettato dall'architetto Antonio Paolucci, detto il Levanti, nel 1637 per le lezioni anatomiche, ha una caratteristica forma ad anfiteatro completamente rivestita in legno. Il Palazzo dell'Archiginnasio cessò la sua funzione universitaria nel 1803, quando la sede dell'Università venne trasferita a Palazzo Poggi, trasformandosi nel 1838 in sede della Biblioteca Comunale. Alle 11.30 del 29 Gennaio 1944 inizia l'incursione aerea che distrugge i lati orientale e meridionale, la Cappella dei Bulgari, il Teatro Anatomico e le sale monumentali attigue del Palazzo dello Studio bolognese, l'Archiginnasio. Il cuore dello Studio, ridotto ad un mucchio di macerie, non fu seguito dall'incendio cosicchè la mattina successiva, come racconta il soprintendente Alfredo Barbacci (BAPB0202) si poté iniziare la triste opera di ricognizione dei danni. Già dalla mattina successiva al bombardamento, la Soprintendenza ai Monumenti guidata da Alfredo Barbacci e il Genio Civile, erano all'opera per il recupero di tutti i frammenti che si erano salvati al disastro. Contestualmente inizia la folta registrazione fotografica delle condizioni in cui versa l'edificio a cui parteciparono i più accreditati studi fotografici cittadini, su specifico incarico, per ritrarre le rovine nei giorni immediatamente successivi e le conseguenti fasi di restauro. La Cappella di Santa Maria dei Bulgari durante l'incursione aerea del 29 gennaio 1944 subì ingenti danni. Il piccolo edifico a pianta rettangolare, vennebriedificato, per volere del prelegato Pier Donato Cesi, tra il 1562 e il 1563, sulle fondamenta di una chiesa che sorgeva “in curia Bulgari”, cioè presso le case in cui nel secolo XII teneva scuola il famoso giurista Bulgaro, ed annesso all'Archiginnasio come cappella dello Studio. Nel 1594 la rinata cappella di Santa Maria dei Bulgari, vedeva conclusi i lavori della decorazione, con il ciclo di affreschi mariani di Bartolomeo Cesi e già ospitava l'Annunciazione di Denis Calvaert da far risalire alla fine degli anni ottanta del XVI secolo. Nell'immediato, dopo il bombardamento, dai ruderi della Cappella si asportò quanto restava degli affreschi; a questa prima fase seguì nel 1949 la ricostruzione dell'ossatura muraria dell'aula, con i fondi stanziati dal ministero della Pubblica Istruzione. E' lo stesso Barbacci a darci notizia degli interventi: "quindi riprodotte, valendosi delle fotografie e dei pezzi recuperati, le riquadrature di stucco dorate, e inserendovi quali 'testimoni' alcuni pezzi originari, vi si ricollocarono i resti degli affreschi del Cesi". Questa testimonianza farebbe circoscrivere le lastre al 1949, visto che documentano la le riqudrature e gli ornati in stucco ricostruiti e ricollocati in sede ma non appaiono ancora gli affreschi. E' stato preferito però, considerando le relazioni iconografiche e di contesto, datare il servizio entro l'arco d'anni del primo significativo intervento di restauro della Cappella. Spettò a Raffaello Niccoli, soprintendente a Bologna tra il 1952 ed il 1960, il completamento dei lavori di ripristino della cappella, avvenuto nel 1958 ca. Per la Cappella prima del disastro si veda la riproduzione allegata a questa scheda nel campo RSE. (I pergamini non riportano alcuna iscrizione che possa aiutare in un'identificazione cronologica)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641055
  • NUMERO D'INVENTARIO N_003009; N_003010; N_003357; N_003358
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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