Bologna - Decorazione parietale della sala monumentale degli Artisti dell'Archiginnasio, dettaglio
negativo,
ca 1950 - ca 1950
La lastra era contenuta originariamente in pergamino; tale busta, con iscrizioni e annotazioni, si conserva separatamente
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Architettura - Conservazione - Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - 1944
Pittori - Italia - Sec. 16. - Ambito bolognese
Architetti - Italia - Sec. 16. - Morandi, Antonio detto Il Terribilia
Emilia Romagna - Bologna - Palazzo dell'Archiginnasio- - <1562-1563>
Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - Macerie - Patrimonio librario
Pitture - Affreschi - Decorazione pittorica parietale - Emblemi - Stemmi - Araldi - Cartigli - Iscrizioni
Pitture - Affreschi - Decorazione pittorica parietale - Emblemi - Stemmi - Araldi - Cartigli - Iscrizioni dedicatorie
Architettura civile - Palazzi pubblici - Università degli Studi di Bologna - Sala monumentale degli Artisti
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MATERIA E TECNICA
VETRO
gelatina ai sali d'argento
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
- AMBITO CULTURALE Ambito Bolognese
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ATTRIBUZIONI
Morandi, Antonio Detto Il Terribilia (? -1568): architetto
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE ll Palazzo dell'Archiginnasio di Bologna o edificio delle “nuove Scuole” venne realizzato allo scopo di riunire in un solo edificio tutte le scuole dei Legisti e degli Artisti. Tra il 1562 e il 1563, il Legato pontificio di Bologna, cardinale Carlo Borromeo, ed il Vicelegato Pier Donato Cesi, vollero donare alla più antica e libera Università del mondo, un luogo dove poter riunire l'insegnamento universitario, fino ad allora disperso in varie sedi. Il progetto venne affidato all'architetto Antonio Morandi detto il Terribilia. Il palazzo presenta all'esterno una facciata in arenaria e cotto, con un lungo portico di 30 arcate e si articola in due piani attorno ad un cortile centrale, su cui si affacciano alcune delle antiche aule scolastiche e la Cappella di Santa Maria dei Bulgari in cui sono conservati i resti di un ciclo pittorico di Bartolomeo Cesi, ed un'Annunciazione di Denis Calvaert. Due grandi scaloni conducono al piano superiore che presenta 10 aule scolastiche e due aule magne tra cui la prestigiosa Stabat Mater. Le pareti delle sale, le volte degli scaloni e dei loggiati sono fittamente decorate con iscrizioni e monumenti celebrativi dei maestri dello Studio e con migliaia di stemmi (7.000 ca.) e nomi di studenti che, con la decorazione araldica, concorrevano ad enfatizzare la storia e il prestigio della tradizione accademica. In corrispondenza della Cappella dei Bulgari si trova il Teatro Anatomico, progettato dall'architetto Antonio Paolucci, detto il Levanti, nel 1637 per le lezioni anatomiche, ha una caratteristica forma ad anfiteatro completamente rivestita in legno. Il Palazzo dell'Archiginnasio cessò la sua funzione universitaria nel 1803, quando la sede dell'Università venne trasferita a Palazzo Poggi, trasformandosi nel 1838 in sede della Biblioteca Comunale. Alle 11.30 del 29 Gennaio 1944 inizia l'incursione aerea che distrugge i lati orientale e meridionale, la Cappella dei Bulgari, il Teatro Anatomico e le sale monumentali attigue del Palazzo dello Studio bolognese, l'Archiginnasio. Il cuore dello Studio, ridotto ad un mucchio di macerie, non fu seguito dall'incendio cosicchè la mattina successiva, come racconta il soprintendente Alfredo Barbacci (BAPB0202) si poté iniziare la triste opera di ricognizione dei danni. Già dalla mattina successiva al bombardamento, la Soprintendenza ai Monumenti guidata da Alfredo Barbacci e il Genio Civile, erano all'opera per il recupero di tutti i frammenti che si erano salvati al disastro. Contestualmente inizia la folta registrazione fotografica delle condizioni in cui versa l'edificio a cui partecipò, sin dalle prime ore, anche lo Studio Villani & Figli che, su specifico incarico, si recò nei giorni immediatamente successivi, a ritrarre le rovine. Barbacci nel volume Monumenti di Bologna. Distruzioni e restauri del XX, ci racconta cosi una delle ultime tappe dell'immane lavoro di ripristino e restauro dell'Archiginnasio sotto la sua guida, nei primi anni Cinquanta: “il lavoro si concluse, sempre con la mia direzione, col restauro delle sale monumentali e della relativa decorazione pittorica e scultorea. Non essendosi potuto riprodurre l'ornamentazione distrutta, vediamo oggi nelle pareti, nelle volte o soffitti di alcune sale e nelle crociere dei loggiati vaste superfici nude, cicatrici delle grandi ferite subite.” Le parole del Soprintendente Barbacci, trovano pieno riscontro visivo nell'immagine di questa lastra e nella lastra N_002422, appartenente allo stesso fondo fotografico, che rappresenta lo stesso soggetto dopo il restauro dei primi anni Cinquanta
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640991-18
- NUMERO D'INVENTARIO N_002421
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0