Bologna - Palazzo dell'Archiginnasio, lapide dedicatoria nella Cappella di Santa Maria dei Bulgari
negativo,
ca 1959/03/12 - ca 1959/03/12
La lastra originariamente era contenuta in pergamino; tale busta, con iscrizioni e annotazioni, si conserva separatamente
- OGGETTO negativo
-
SOGGETTO
Scultura - Restauri - Ricomposizione - Ricollocamento
Architettura - Conservazione - Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - 1944
Architetti - Italia - Sec. 16. - Morandi, Antonio detto Il Terribilia
Emilia Romagna - Bologna - Palazzo dell'Archiginnasio- - <1562-1563>
Architettura religiosa - Palazzi pubblici - Università degli Studi di Bologna - Cappella di Santa Maria dei Bulgari
Architettura civile - Palazzi pubblici - Università degli Studi di Bologna
Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - Macerie - Patrimonio librario
Scultura - Elementi decorativi - Lapide dedicatoria - Iscrizioni
-
MATERIA E TECNICA
VETRO
-
CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
-
ATTRIBUZIONI
Morandi, Antonio Detto Il Terribilia (? -1568): architetto
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Palazzo dell'Archiginnasio di Bologna o edificio delle “nuove Scuole” venne realizzato allo scopo di riunire in un solo edificio tutte le scuole dei Legisti e degli Artisti. Tra il 1562 e il 1563, il Legato pontificio di Bologna, cardinale Carlo Borromeo, ed il Vicelegato Pier Donato Cesi, vollero donare alla più antica e libera Università del mondo, un luogo dove poter riunire l'insegnamento universitario, fino ad allora disperso in varie sedi. Il progetto venne affidato all'architetto Antonio Morandi detto il Terribilia. Il palazzo presenta all'esterno una facciata in arenaria e cotto, con un lungo portico di 30 arcate e si articola in due piani attorno ad un cortile centrale, su cui si affacciano alcune delle antiche aule scolastiche e la Cappella di Santa Maria dei Bulgari in cui sono conservati i resti di un ciclo pittorico di Bartolomeo Cesi, ed un'Annunciazione di Denis Calvaert. Due grandi scaloni conducono al piano superiore che presenta 10 aule scolastiche e due aule magne tra cui la prestigiosa Stabat Mater. Le pareti delle sale, le volte degli scaloni e dei loggiati sono fittamente decorate con iscrizioni e monumenti celebrativi dei maestri dello Studio e con migliaia di stemmi (7.000 ca.) e nomi di studenti che, con la decorazione araldica, concorrevano ad enfatizzare la storia e il prestigio della tradizione accademica. In corrispondenza della Cappella dei Bulgari si trova il Teatro Anatomico, progettato dall'architetto Antonio Paolucci, detto il Levanti, nel 1637 per le lezioni anatomiche, ha una caratteristica forma ad anfiteatro completamente rivestita in legno. Il Palazzo dell'Archiginnasio cessò la sua funzione universitaria nel 1803, quando la sede dell'Università venne trasferita a Palazzo Poggi, trasformandosi nel 1838 in sede della Biblioteca Comunale. Alle 11.30 del 29 Gennaio 1944 inizia l'incursione aerea che distrugge i lati orientale e meridionale, la Cappella dei Bulgari, il Teatro Anatomico e le sale monumentali attigue del Palazzo dello Studio bolognese, l'Archiginnasio. Il cuore dello Studio, ridotto ad un mucchio di macerie, non fu seguito dall'incendio cosicchè la mattina successiva, come racconta il soprintendente Alfredo Barbacci (BAPB0202) si poté iniziare la triste opera di ricognizione dei danni. Già dalla mattina successiva al bombardamento, la Soprintendenza ai Monumenti guidata da Alfredo Barbacci e il Genio Civile, erano all'opera per il recupero di tutti i frammenti che si erano salvati al disastro. Contestualmente inizia la folta registrazione fotografica delle condizioni in cui versa l'edificio a cui partecipò anche lo Studio Fototecnica, su specifico incarico, per ritrarre le rovine nei giorni immediatamente successivi e le conseguenti fasi di restauro. La Cappella di Santa Maria dei Bulgari durante l'incursione aerea del 29 gennaio 1944 subì ingenti danni. Il piccolo edifico a pianta rettangolare, venne riedificato, per volere del prelegato Pier Donato Cesi, tra il 1562 e il 1563, sulle fondamenta di una chiesa che sorgeva “in curia Bulgari”, cioè presso le case in cui nel secolo XII teneva scuola il famoso giurista Bulgaro, ed annesso all'Archiginnasio come cappella dello Studio. Nel 1594 la rinata cappella di Santa Maria dei Bulgari, vedeva conclusi i lavori della decorazione, con il ciclo di affreschi mariani di Bartolomeo Cesi e già ospitava l'Annunciazione di Denis Calvaert da far risalire alla fine degli anni ottanta del XVI secolo. Nell'immediato, dopo il bombardamento, dai ruderi della Cappella si asportò quanto restava degli affreschi; a questa prima fase seguì nel 1949 la ricostruzione dell'ossatura muraria dell'aula, con i fondi stanziati dal ministero della Pubblica Istruzione. E' lo stesso Barbacci a darci notizia degli interventi: "quindi riprodotte, valendosi delle fotografie e dei pezzi recuperati, le riquadrature di stucco dorate, e inserendovi quali 'testimoni' alcuni pezzi originari, vi si ricollocarono i resti degli affreschi del Cesi". Spettò a Raffaello Niccoli, soprintendente a Bologna tra il 1952 ed il 1960, il completamento dei lavori di ripristino della cappella, avvenuto nel 1958 ca. La lastra in esame, che testimonia come nel 1959 ci fosse ancora da ricollocare in sede la lapide dedicatoria, dimostra come non fu possibile stabilire un anno preciso per la chiusura dei lavori di restauro, visto il lunghissimo lavoro e la loro complessità. L'iscrizione è sormontata da uno scudo in scagliola dorata, racchiude l'emblema dei Calderini che, secondo il lessico araldico può cosi descriversi: d'azzurro, al massacro di cervo d'argento, accompagnato in capo dalla rosa d irosso, bottonata d'oro. Col capo d'argento
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640992-94
- NUMERO D'INVENTARIO N_003075
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0