busto dello scultore Giuseppe Frattallone. busto di Giuseppe Frattallone

busto 1881 - 1881

Posto su una base attica a pianta circolare, il busto rappresenta lo scultore Giuseppe Frattallone. Indossa il camice, modellato solo frontalmente

  • OGGETTO busto
  • MATERIA E TECNICA gesso/ modellatura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • ATTRIBUZIONI Tripisciano Michele (1860-1913): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE museo Tripisciano
  • LOCALIZZAZIONE palazzo Moncada
  • INDIRIZZO Largo Barile, Caltanissetta (CL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il busto dello scultore nisseno Giuseppe Frattallone (Caltanissetta 1833- Firenze 1874) è una delle prime opere di Michele Tripisciano, noto scultore nisseno attivo a Roma tra l’ultimo quarto dell’Ottocento e il 1913. Si tratta di un bozzetto in gesso realizzato nel 1881, periodo in cui lavorava nello studio di Francesco Fabi Altini, frequentato dal 1880 dopo aver conseguito gli studi presso l’Ospizio romano di San Michele a Ripa. E’ esposto, con altre nove opere dello scultore, nella sala degli Oratori nel Museo Tripisciano a Caltanissetta. Il museo è intitolato allo scultore perché la maggior parte delle opere esposte proviene dal suo lascito testamentario al comune di Caltanissetta, datato 19 settembre 1913 (FNTI SBfonte0004). “Gli oggetti d’arte, i bronzi, i gessi e i marmi”, che si trovavano nello studio romano in via Aureliana n.63, furono inventariati con tutti gli altri beni nei primi di gennaio del 1914 dal pittore Guido Francisci, alla presenza degli eredi o dei loro procuratori. Di ogni bene fu quantificato il valore; in molte opere d’arte fu specificato il soggetto rappresentato. Il busto di Frattallone non è citato nell’inventario (FNTI SBfonte0003). Nel 1921 la maggior parte delle opere ereditate dal Comune era ancora custodita nelle casse (BIBH SBB0003); alcune opere furono esposte nella biblioteca comunale Scarabelli e nel palazzo municipale di Caltanissetta. Successivamente molte opere furono collocate nella sede del vecchio carcere, adibito a liceo scientifico (BIBH SBB0008; SBB0019). In una foto d’epoca scattata in occasione della I mostra bibliografica, allestita dal 13 al 20 maggio del 1934 nella sala Dante della biblioteca Scarabelli, il bozzetto è ritratto con altre opere e disegni dell’artista (FTA 4). Tra queste, collocate su trespoli intramezzati dagli espositori dei libri, sono riconoscibili la statua di William Shakespeare e il busto di Guglielmo Luigi Lanzirotti, quest’ultimo modellato dello scultore Salvatore Nicastro. Nel 1957 il busto di Frattallone si trovava ancora nella biblioteca Scarabelli e riportato al n.2 del catalogo Tripisciano redatto da Enzo Falzone (BIBH SBB0007). Alla fine degli anni Cinquanta, l''Associazione Archeologica Nissena promosse l'istituzione del museo Civico Nisseno, allestito in alcuni locali di un edificio comunale, inaugurato il 25 giugno 1959 (BIBH SBB0010) e dipendente dalla biblioteca Scarabelli. Si esposero i reperti archeologici, rinvenuti negli scavi curati dalla Soprintendenza alle Antichità dal 1951, e molte opere di Giuseppe Frattallone e Michele Tripisciano, donate dagli stessi scultori al Comune. Alcune opere, purtroppo, furono distrutte e trafugate per la "mancanza di un adeguato posto di custodia e di un consegnatario responsabile" (FNTI SBfonte0002). Nel 1964, a causa dell’incremento dei beni archeologici, il museo fu trasferito presso il piano terra e il primo piano dell’edificio ex G.I.L. Bruno Mussolini e la sezione di Arte Moderna fu sistemata nei corridoi. Nel registro cronologico d'entrata del patrimonio artistico della sezione d’arte moderna del museo, databile tra gli anni Sessanta e Settanta, risultano centotrentuno opere. Il busto è inventariato al n.1; lo stato di conservazione risulta buono (FNTI SBfonte0003). Nel 1995 le opere d’arte furono trasferite nel palazzo Moncada, in occasione di una mostra dello scultore, e poi collocate in un deposito dello stesso palazzo in attesa del loro restauro, avvenuto tra il 2007 e 2008, e dell’allestimento del museo Tripisciano, inaugurato il 10 dicembre 2010. Il bozzetto rappresenta il noto scultore Giuseppe Frattallone, attivo a Firenze dove morì prematuramente all’età di quarantuno anni “nel momento in cui la sua arte, che trovò appassionati ammiratori in altri artisti dell’epoca (Duprè, Ussi, ecc) e intenditori, si avviava a più superbe realizzazioni e affermazioni” (BIBH SBB0009). Allo stato attuale degli studi non è stato possibile appurare se l’opera fu realizzata su iniziativa dello stesso Tripisciano o su commissione. A Caltanissetta, infatti, è presente un altro busto di Frattallone, collocato nella villa Amedeo, realizzato dallo scultore nisseno Salvatore Lo Verme e approssimativamente datato alla fine dell’Ottocento (FTA 5). Certamente Tripisciano modellò il busto da una fotografia, probabilmente quellaesposta nella biblioteca Scarabelli e pubblicata da Enzo Falzone nel 1966 (FTA 6). Per l’impostazione formale Tripisciano ricalcò i busti di Gioacchino Rossini e Vincenzo Bellini (FTA 7), collocati nella villa Amedeo di Caltanissetta, realizzati dal Frattallone rispettivamente nel 1870 e 1871. I busti sono modellati a tutto tondo dalla testa al collo; petto e spalle hanno un profilo curvo dall’esiguo spessore. Sono posti su una base attica sormontata da una parte di fusto di colonna che, frontalmente è tagliato in modo retto e crea una sorta di dado; il busto si raccorda al dado con un taglio inclinato, dove è inciso il cognome del soggetto rappresentato. Tripisciano aveva utilizzato la stessa base nel 1875 per il busto di Petrarca (FTA 8). Secondo Marisa Sedita “il Tripisciano aveva appena quattordici anni quando il Frattallone morì, ma ne aveva sempre apprezzato l’opera e la personalità, tanto da ritenere doveroso, quando già si trovava a Roma nello studio di Fabi Altini, dedicare una delle sue prime opere allo scultore conterraneo. Il gesso è nello stile tipico dell’arte neoclassica, anche se si incomincia a intravedere una certa attenzione per lo studio anatomico della figura umana (cfr. gli zigomi leggermente sporgenti, le arcate sopraciliari, lo sguardo assorto)”, (BIBH SBB0011; SBB0025)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900382177
  • NUMERO D'INVENTARIO SA6/ 0058
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • ISCRIZIONI in basso, tra il dado sulla base e il camice - G.FRATTALLONE - Tripisciano, Michele - capitale - a incisione - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Tripisciano Michele (1860-1913)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1881 - 1881

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE