Storie di Sant'Ercolano e San Ludovico da Tolosa. Storie di sant'Ercolano e san Ludovico da Tolosa

dipinto, ca 1454 - ca 1480

Ciclo d'affreschi composto da sette episodi, quattro relativi a San Ludovico da Tolosa e tre a Sant'Ercolano, distribuiti sulle pareti della cappella

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • INDIRIZZO Piazza Giordano Bruno, 10, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La cappella dei Priori fu ricavata dall'ampliamento del palazzo iniziato nel 1442 e ultimato nel 1450. Nel 1451 Melchiorre di Matteo e Giovanni di Tommaso Crivelli decorano il soffitto a volte con un cielo stellato ornato di grifi dorati; nel 1452 vengono commissionati a Paolino da Ascoli e Gaspare da Foligno i postergali per il coro, terminati nel 1466; nel 1455 erano terminate le mattonelle invetriate per il pavimento ed infine il 2 dicembre 1454 viene commissionata a Benedetto Bonfigli l'esecuzione della prima metà delle Storie, quelle relative alla vita di San Ludovico, sottoposta a lodo da parte di Filippo Lippi nel settembre 1461; lo stesso giorno i Priori incaricano Bonfigli di eseguire la seconda parte di affreschi, quelli con Storie di Sant'Ercolano. I lavori dovettero sostanzialmente concludersi entro l'ottavo decennio del Quattrocento, sebbene nel suo testamento (6 luglio 1496) Bonfigli esprima la volontà che le somme non ancora avute per il lavoro svolto vengano impiegate per la sua ultimazione, ma doveva trattarsi di elementi marginali quali la fascia decorativa superiore. Il ciclo testimonia la complessità dei riferimenti culturali del pittore perugino reduce dal cantiere vaticano (1449-1450). A Roma Bonfigli aveva avuto la possibilità di lavorare ancora accanto al Beato Angelico nella cappella Niccolina e assimilare la cultura umanistica del tempo. E’ stato ipotizzato anche una sorta di viaggio di studio del pittore in preparazione dell’impresa perugina come si può intuire dalle impostazioni volumetriche delle scene che ricordano ascendenze pierfrancescane o dalle ardite prospettive di derivazione mantegnesca (Mancini, 1992). Tuttavia la stile del Bonfigli rimane fortemente ancorato alla tradizione della pittura perugina, che aveva assimilato frequentando le botteghe di Baldassarre Mattioli e Mariano d’Antonio o Giovanni di Tommaso Crivelli. Il ciclo ha inizio con il riquadro a destra della finestra della parete ovest. (cfr Garibaldi, 2015, pp. 433-441 con bibliografia precedente)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000016095-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 34-35-36-37-38-39-40
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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