Traslazione del corpo di Sant'Ercolano dal luogo di prima sepoltura alla chiesa di S.Pietro

dipinto, ca 1454 - ca 1480

Sesta scena del ciclo pittorico

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Bonfigli Benedetto (attribuito): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • INDIRIZZO Piazza Giordano Bruno, 10, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’ultima scena del ciclo si sviluppa sulla parete occidentale a sinistra della finestra e raffigura il trasporto del corpo di sant’Ercolano, rinvenuto fuori dalle mura urbiche, alla chiesa di San Pietro. L’evento non è presente nella “passio” del vescovo narrata da Gregorio Magno, ma è ripresa dalle fonti locali, in particolare dalle “lectiones” quattrocentesche del manoscritto n. 626 della Biblioteca Comunale Augusta di Perugia (Mancini, 1992, p. 97). La processione che accompagna il feretro procede da sinistra verso destra; in primo piano tre personaggi, due con copricapo rosso che discutono animatamente tra loro e uno dall’incedere più solenne che guida il corteo, con copricapo scuro. Forse si tratta di magistrati. Dietro di loro un monaco con bastone, in atto di benedire e, più indietro, un gruppo di cittadini che attorniano un fanciullo in tunica bianca, da identificare, secondo il racconto di Gregorio Magno, con il bambino seppellito insieme al santo e qui rappresentato dopo il miracolo della sua resurrezione. A destra sembra accogliere la processione un personaggio inginocchiato, coperto da uno spesso mantello chiaro e da un panno che gli nasconde l’intero volto. Alle sue spalle una giovane e aristocratica figura femminile, contrita, volge altrove lo sguardo. La scena è dominata dall’impotenza della rappresentazione urbanistica e architettonica della città. In visione ravvicinata si succedono, uno dietro l’altro, i simboli laici e religiosi di Perugia, che svettano tra una miriade di case e di torri. In primo piano la chiesa di san Pietro ancora con la facciata romanica a scacchiera in pietra rosa e bianca, preceduta da un portico ad almeno tre arcate, al cui interno si scorge il portale d’ingresso all’aula, concluso da una lunetta con tracce d’affresco. In una nicchia sono dipinti alcuni personaggi della leggenda di san Giorgio, ancora esistenti, tra due colonne un finto gonfalone con sa Cristoforo. Nella facciata si apre un ampio rosone sovrastato, forse, da un’aquila scolpita, in basso è uno scudo con chiavi incrociate e, ai lati, due grifi affrontati. A sinistra del portico è visibile la parte terminale della colonna eretta a ricordo dell’antica cattedrale, documentata dalle fonti nel 1331 e sostituita nel 1635 da un’altra in marmo (Mancini, 1992). Il campanile in pietra svetta maestoso, le analogie con lo stato attuale sono stupefacenti, ad eccezione della guglia, qui ancora completa della balaustra, dei gattoni gotici posti sugli spigoli del dodecagono e delle statue angolari. Dietro la basilica di San Pietro è la città. Imponente la presenza della chiesa di San Domenico, segnata dalla grande vetrata gotica di Mariotto di Nardo, dalla bicromia bianca e rosa del paramento murario della cappella di San Vincenzo Ferrer e dal campanile ancora con la cuspide, ricca di sculture e pinnacoli. A destra del transetto è Santo Stefano del Castellare o San Domenico Vecchio, demolito nel XVI secolo, a sinistra l’abside della chiesa di Sant’Ercolano. Nel fondale in secondo piano è riconoscibile il fianco meridionale del palazzo dei Priori che si affacciava sulla via regale, oggi corso Vannucci (cfr. Garibaldi, 2015, pp. 440-441 con bibliografia precedente)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000016095-6
  • NUMERO D'INVENTARIO 39
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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