decorazione plastico-pittorica, 1545 - 1563
Stagi Giuseppe (e Aiuti)
1505 ca./ 1577

Struttura a pianta semicircolare con fronte ripartita inferiormente da un arco presbiteriale su pilastri con capitelli corinzi. Abside a tre scomparti occupati da statue e scanditi da quattro lesene; al di sopra quattro fasce concave formano la trabeazione dell'abside, ornata da tre ovali e sei tondi in "mischio"; catino a tre spicchi diviso in due scomparti ciascuno; all'altezza dei pennacchi dell'arco due pilastrini con mensola sostengono il cornicione su cui poggia l'edicola con timpano triangolare contenente statue e affiancato da due volute. I pilastri dell'arco presbiteriale poggiano su piedistalli con gli stemmi accartocciati di Pisa a sinistra e dell'Opera a destra, e su dadi decorati con teste di satiri, grifoni e festoni; meandri correnti inquadrano gli scomparti dell'abside, questi ultimi corredati in basso da stemmi del Capitolo, dell'Opera di S. Giovanni Battista e delle famiglie Gambacorti, Vitali e Pontederi e sovrastati da fregi con cherubini, vasi, festoni e girali

  • OGGETTO decorazione plastico-pittorica
  • ATTRIBUZIONI Stagi Stagio (1496 Ca. / 1563): esecutore
    Stagi Giuseppe (e Aiuti)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 4 giugno 1545, data che coincide con la fine dei lavori di innalzamento degli altari minori lungo l'asse longitudinale e il transetto del Duomo, Stagio Stagi, insieme al figlio Giuseppe, firmò il contratto per la realizzazione dei marmi per la Cappella dell'Annunziata, in cui lo scultore si impegnava di "fare un ornamento di marmo di Charara mischio, venosi e belli sopra l'altare magore de la Nontiata dove sta la nostra Donna e l'Angelo, il quale è a fare sichondo il disegno fatto per lui" (ASP, Opera 467, c. 60). Purtroppo non ci è dato di sapere chi fu il progettista dell'impianto architettonico che trova stretti riferimenti con i modelli di porte urbane all'antica diffusi nella prima metà del Cinquecento soprattutto dal Serlio. Si è ipotizzata la presenza di Bartolomeo Ammannati, attivo nel 1536 nella cattedrale pisana per la messa in opera della lunetta per l'altare dei SS. Gamaliele, Nicodemo e Abibo (1007) e in città per aiutare il Montorsoli per la tomba Sannazzaro destinata alla chiesa di Santa Maria del Parto a Napoli: la cappella che avrebbe dovuto accogliere questo sepolcro, di cui abbiamo un disegno, presentava un'abside con due edicole laterali e un vano rettangolare al centro e un catino a tre spicchi, struttura questa adottata dallo stesso Montorsoli per una cappella in San Matteo a Genova (CASINI 1987, p.186). Entrambe le architetture rispondono all'impianto adottato per la Cappella dell' Annunziata, e anche per quella più tarda dell'Incoronata, almeno fino al cornicione. La parte superiore trova invece una stretta relazione con l'impianto della tomba Sanseverino-Murci nel Camposanto Monumentale, realizzata da Francesco Mosca, autore peraltro delle statue che sovrastano l'edicola della cappella in questione: si può ipotizzare, pertanto, un intervento di quest'ultimo scultore anche per il completamento dei lavori architettonici (CASINI 1987, p. 189). Se non in qualità di progettista, Giovanbattista del Cervelliera, capo intagliore e architetto del Duomo, può aver assunto durante i lavori un ruolo non secondario, magari come coadiutore; non va dimenticato che fu un suo lavorante, Bartolomeo da Ruosina, a fornire nel 1554 il modellino ligneo della cappella (ASP, Opera 579, c. 97). Ricco il lavoro d'intaglio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665540-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • STEMMI piedistallo a sinistra - civile - Stemma - Capitolo - stemma accartocciato al cui interno è raffigurata la croce pisana
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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