capitello di Fancelli Pandolfo, Stagi Stagio (sec. XVI)

capitello, 1523/ 1528

Il capitello è decorato inferiormente da quattro mascheroni che spuntano fuori da fogliami; nella fascia superiore compaiono gruppi di figure: sileno-putto-ninfa sul lato verso l'altare; tre putti abbracciati verso la navata; due grifi verso la tribuna; e un putto sul lato addossato alla parete. Quattro aquile con le ali spiegate ornano il centro di ogni abaco

  • OGGETTO capitello
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
  • ATTRIBUZIONI Fancelli Pandolfo (/ 1526)
    Stagi Stagio (1496 Ca. / 1563)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera in questione risulta essere il primo lavoro commissionato dall'Opera del Duomo a Pandolfo Fancelli, contemporaneamente all'altare di S. Biagio. Nel contratto, datato 8 maggio 1523 (CASINI 1987, p.158), risulta che il capitello doveva servire per il cero pasquale da collocare sopra una colonna di porfido. Intorno alla metà del secolo precedente Domenico Rosselli e Domenico di Giovanni da Milano erano stati chiamati per lo stesso lavoro, forse mai realizzato, o comunque perduto (CASINI 1992, p. 80). Pandolfo eseguì così un capitello, che appena sbozzato venne ceduto allo Spitaliere di Santa Chiara, Giovan Battista Salviati, perché di misure sbagliate (CASINI 1987, p. 158); mise così mano a un secondo esemplare, ma alla sua morte, avvenuta nel 1526, il suo erede ottenne 35 scudi contro i 140 che ebbe il continuatore del lavoro, Stagio Stagi: è per questa ragione che, a partire dal Vasari, il capitello è stato sempre assegnato al solo artista pietrasantino. Dopo il reperimento del documento che attesta l'iniziale intervento del Fancelli, Supino (1893 b, p. 425), Venturi (1935, XII, p. 483) e Aru (1909, p. 283) hanno individuato la sua presenza nel lato addossato alla parete con il putto, poiché si tratta di una realizzazione più debole e meno fresca rispetto agli altri tre lati: in particolare il gruppo dei tre putti abbracciati rimanda a quelli scolpiti sui due capitelli di pilastro in San Martino a Pietrasanta. Ciardi Dupré (1961, p.11) ha invece sostenuto che alla messa in opera del capitello intervenne anche il giovane Bartolomeo Ammannati, la cui formazione, secondo la studiosa, avvenne nella bottega pisana dello Stagi: intorno al 1535-1536 il primo è infatti intento ad eseguire la lunetta con Dio Padre e putti per l'altare dei SS. Gamaliele, Nicodemo e Abibo, realizzato dallo Stagi. Tuttavia siamo dell'opinione che l'impianto, nonché la scelta iconografica, spetti unicamente al Fancelli: interessante, in proposito, l'inserimento del gruppo sileno-putto-ninfa presente anche sul coperchio del sarcofago dei Reyes Catolicos a Granada, opera realizzata da Domenico Fancelli, zio di Pandolfo (MIGLIACCIO 1992, p.108), forse con l'aiuto di quest'ultimo durante il soggiorno in Spagna
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665671-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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