reliquiario - a ostensorio, opera isolata di Filiberti Pietro (sec. XVIII)

reliquiario a ostensorio 1762 - 1762

Reliquiario impostato su base sagomata costituita da un gradino liscio modanato su cui si dilata il corpo bombato con due volute arricciate. Sul fusto con nodo ad anfora si innesta il ricettacolo con profilo capriccioso ed ardito, arricchito da due angioletti dorati che lo sostengono in basso e da altri due che reggono, sopra la cimasa a conchiglia, una grande corona dorata bombata, su cui poggia il globo con la croce apicale pure dorata. La teca incorniciata da eleganti profili mistilinei è chiusa da un cristallo molato. Interessanti i contrasti cromatici: il fondo è zigrinato; l'interno delle conchiglie con "pelacette" fogliacee è satinato; lisce invece le volute e le parti aggettanti

  • OGGETTO reliquiario a ostensorio
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura/ laminazione/ sbalzo
    cristallo/ molatura
    LEGNO
    rame/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Filiberti Pietro (notizie 1762-1811)
  • LOCALIZZAZIONE Bergamo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'Archivio della Curia, nel Fascicolo con le "spese per la beatificazione di Gregorio Barbarigo" (Faldone 652 Bergamo, li 24 maggio 1762), leggiamo:"Resta accordata tra li Rev.mi Canonici deputati del ReV. Capitolo e il Sig. Pietro Filiberti la fattura di un Reliquario giusta il disegno ma con gli accrescimenti indicati, cioè con alzare mezz'oncia in circa il Piede in proporzione, e farci un acrescimento alto un oncia da levare e mettere, e con allargare l'apertura a contorno tre quarti d'oncia in circa con li seguenti patti: 1) Che sia travagliato di lastra d'argento di filippo e sia al bollo di Venezia per il quale li sarà corisposto apunto un filippo [...] 2) Che vi siano fatti i raporti di rame ben rilevati e cesellati a perfezione, ben uniti, e ben attaccati.3) Che l'argento non oltrepassi il peso di once trentadue e quando pesasse per il di più nulla vi si corrisposto di fattura.4) Per la manifattura quando sia tirata a tutta perfezione li verranno corisposte lire sei e mezza l' oncia.5) Che in questo prezzo per la fattura resti compresa anche la fattura dei putini, ed anche l'interno di legno ben tirato in tondo, ed inargentato, ed il cristallo molato; ciò che tutto resterà a carico dell'artefice.9 (?) Finalmente s'obbliga il detto artefice davo terminato detto reliquario e perfezionato entro il mese di luglio prossimo altrimenti resti il reliquario tal quale si troverà al medesimo e nulla perciò possa pretendere; come altresì non riuscendo il lavoro perfetto a giudizio di periti [...] Mario Lupi Can.co Affermo come sopra".In data 29 agosto 1762, Bergamo, vi è la ricevuta dell'orefice: "Confeso io sotoscrito di avere ricevuto dalli Rev. Sigg. Canonici Deputati il saldo del Ostensorio (si intende certamente il reliquario ad ostensorio) del Beato Barbarigo In L. 199; 75. In fede Io Pietro Filiberti orefice". Oltre che in questo interessante contratto autografo, il reliquario del Beato Barbarigo è documentato nell'Inv. post 1854, n.63 e nell'Inv. 1932, n.72. E' citato inoltre in Pagnoni. A conclusione delle ricerche archivistiche eseguite, riportiamo qui di seguito tutte le notizie documentate sugli interventi effettuati nel Duomo di Bergamo dagli orefici e fonditori Filiberti, una numerosa famiglia oriunda da Brescia e attiva con opere egregie in tutto il territorio della Repubblica Veneta, utili per ricostruire un panorama attendibile della loro attività, finora piuttosto confusa.a.1752: Giuseppe Filiberti (detto anche Giovanni Giuseppe, atto 1733-75) firma un ostensorio in argento dorato per il Duomo.a.1753: Giuseppe Filiberti riceve L.110 dal sig. Canonico conte Geronimo Albani per una croce fatta e indorata a fuoco (Archivio Stato Milano, Parte Antica, F.R. 2801, "Fabbrica. Oggetti vari. 1688-1797a.1756: Giuseppe Filiberti esegue con Sante Callegari l'arca bronzea dei ss. Fermo e Rustico nell'altare del transetto destro del Duomo. (Archivio Curia Bergamo, Faldone 236-43).a.1754 : Giuseppe Pavolo Filiberti riceve L.220 per la custodia della B.V.Addolorata indorata a fogo dal fratello Giuseppe. (Archivio Stato Milano, come sopra.)a.1762 : Pietro Filiberti esegue il reliquiario del Beato Barbarigo in argento dorato (Archivio Curia Bergamo, Faldone 652).Degli altri oggetti giudicati di stile filibertiano, indichiamo il calice del Duomo con stemma Finardi, indicato come "di esecuzione Filiberti" negli Inventari post 1854 e 1932
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300205840
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI teca - De Thorace B. Grego. Barba. Episc - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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