organo da muro

Cannobio, 1762 - 1762

Organo racchiuso in cassa di abete verniciato. Il prospetto è formato da un'unica specchiatura di canne con lesene laterali a semplici modanature e figure ornamentali. Disegni a foglie d'acanto e motivi geometrici, rilevabili anche nella parte superiore del mobile contenitore. Chiusura anteriore mancante, originariamente a tenda. Parapetto della cantoria a linea mista, senza decorazioni di rilievo; è riscontrabile una certa continuità stilistica con lo strumento e con il pulpito collocato nella stessa chiesa

  • OGGETTO organo da muro
  • MATERIA E TECNICA legno di abete/ verniciatura
  • MISURE Profondità: 60 cm
    Altezza: 350 cm
    Larghezza: 220 cm
  • CLASSIFICAZIONE da muro
  • AMBITO CULTURALE Scuola Organara Lombardo-piemontese
  • LOCALIZZAZIONE S. Ambrogio
  • INDIRIZZO Cannobio (VB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Interessantissimo strumento di autore non accertabile per la mancanza di una sufficiente documentazione d'archivio e l'inesistenza di iscrizioni di sicura accertabilità all'interno. Su una delle ante di chiusura della segreta è rilevabile la dicitura "1762 GRATI…", incisa mediante bulinatura. I caratteri di scrittura usati sembrerebbero ascrivibili all'epoca cui tale incisione si riferisce, benché non sia accertabile il significato della parola posta in seguito alla data (forse il nome dell'organaro costruttore?). Riguardo all'anno di fabbricazione, può essere considerato con buona probabilità autentico il riferimento alla data sopra citata. Benchè la strutturazione non sia quella di un organo positivo, l'impostazione tonale dello strumento è basata sul registro di 4 piedi, secondo una prassi spesso in uso fino al secolo XVIII su strumenti di limitate proporzioni; anche la composizione fonica originaria si avvicina a stilemi prettamente settecenteschi, elidendo registri di taglio stretto e ancie.Un'attenta analisi del materiale fonico, in relazione alla disposizione del somiere, operata nel limite del possibile dato il cattivo stato di conservazione del materiale stesso, costituirebbe un prospetto dei registri parzialmente diverso rispetto a quello rilevabile sul quadro delle manette. Anzitutto molte canne risultano spostate dalla loro sede originaria ed infilate casualmente in corrispondenza di altri fori; alcune di esse ( nell'ordine di qualche decina) sono state totalmente asportate dall'organo e altre appaiono gravemente danneggiate. Le cattive condizioni in cui è pervenuto il somiere, a causa dell'abbandono e del notevole accumulo di sporcizia (coperta e crivello, tra l'altro, sono serviti da tana per i topi e parecchie canne risultano rosicchiate) non permette attualmente neppure un sommario funzionamento. Risulta quindi evidente l'impossibilità di confermare con assoluta certezza la composizione fonica originaria, anche a causa della cattiva intelligibilità delle iscrizioni relative sul crivello o sul compendio dei registri.Definibile comunque, con cauta certezza, la disposizione della piramide di ripieno: Principale 4' (da Do1 al Mi3 in mostra), Ottava 2' (dal Mi2; forse le prime 12 canne comuni al Flauto in ottava; è anche possibile che solo uno dei due registri sia completo nell'intera tessitura, ma è impossibile precisare con attendibilità quale), Decimaquinta 1' (Do1-Do5), Decimanona 2/3 (Do1-Do5), Vigesima seconda 1/2 (Do1-Do5).Non risulta altrettanto confermabile la disposizione dei registri di taglio largo, che può essere così supposta: Flauto 4' (non è definibile l'estensione originaria, se completa per tutta la tastiera), Flauto in V 2' 2/3 (probabilmente limitato ai soprani (sul crivello e sul compendio è rilevabile la dicitura "Sesquialtera"), Flauto in VIII 2', Flauto in XV 1' (limitato ai soprani) e il classico oscillante di Voce umana (4', limitato ai soprani). La pedaliera si suppone dovesse essere senza registri propri, costantemente unita al manuale, forse limitandosi all'estensione di un'ottava.Lo strumento venne parzialmente nodificato nel corso del XIX secolo, subendo un adattamento al gusto bandistico-orchestrale allora imperante.Il registro di Flauto 4' fu mutato nella tessitura grave della tastiera in Viola 4'; la Voce Umana venne trasformata in Principale soprano da 8' facendo probabilmente scalare le canne originali di un'ottava (modificando l'accordatura all'unisono) ed aggiungendo 12 canne all'ottava Do3-Si3: le canne antiche infatti hanno tutte applicate una scarpa di prolungamento.Anche Tromboni, Contrebbassi e Ottave e pedaliera attuale potrebbero considerarsi un'aggiunta ottocentesca. Alcuni elementi di comparazione lascerebbero pensare che l'intervento di ampliamento ottocentesco sia stato effettuato dai fratelli Scolari di Bolzano Novarese (è importante a questo proposito menzionare che gli organari cusiani lavorarono nel 1885 a Cannobio per l'installazione di un loro strumento nella chiesa di S. Marta); la limitata quantità di dati e documentazione disponibili non sono in grado di confermare questa ipotesi.Nonostante l'intervento ottocentesco lo strumento conserva oggi gran parte dell'impostazione primitiva; la cativa conservazione dell'insieme non è però tale da compromettere le essenziali peculiarità ed il valore storico dell'opera.La singolare impostazione e l'antica data di costruzione pongono questo strumento anche se di autore ignoto come uno tra i più interessanti del patrimonio organaro locale.Considerato l'indubbio valore storico e le valide condizioni di originalità in cui lo strumento ci è pervenuto, appare fuori discussione nel caso di un intervento di restauro il recupero filologico, anche per il limitatissimo numero di strumenti settecenteschi presenti nella provincia. In quest'ottica i registri di Principale soprano 8' e Viola bassi verrebbero riportati nell'ambito rispettivamente di Voce umana 4' e Flauto 4'
  • TIPOLOGIA SCHEDA Strumenti musicali-Organo
  • ISCRIZIONE 1762 GRATI..
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100026780
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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