altare maggiore, opera isolata di Ferata Francesco, Ferata Giovanni Battista, Ferata Matteo, Filiberti Pietro (sec. XVIII)

altare maggiore, post 1780 - ante 1782

altare maggiore

  • OGGETTO altare maggiore
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione/ doratura/ cesellatura
    marmo bianco di Carrara
  • ATTRIBUZIONI Ferata Francesco (notizie 1780-1782): disegnatore/esecutore
    Ferata Giovanni Battista (notizie 1780-1782)
    Ferata Matteo (notizie 1780-1782)
    Filiberti Pietro (notizie 1762-1811)
  • LOCALIZZAZIONE Bergamo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 3 ottobre 1780 il Padre Maestr Lodovico Alessandri incarica - con scrittura privata - Francesco Ferata della "costruzione dell'altare maggiore... a norma del disegno... con i marmi nominati". L'opera dovrà essere finita entro il mese di ottobre del 1781. L'accordo è firmato da Lodovico Alessandri e Giò Matteo Ferata Frateli; le ricevute dei pagamenti - dal 4 ottobre 1780 al saldo il 19 febbraio 1782 - da Giò Batt. Ferata. Si tratta quindi di una bottega di "marmorini", capo e responsabile Francesco, padre (o fratello maggiore) collaboratori ed eredi e figli. Allegato al contratto l'elenco dei marmi che dovranno essere adoperati per la realizzazione delle singole parti: "le cornici e le fasce di "marmo Carrara", gli specchi "Africano anticho" (A. S. B., Fondo Istituiti Educativi). Il disegno prevedeva elementi in bronzo dorato. Il 7 aprile 1781 il P. M. Alessandri, Provinciale dei Domenicani, incarica Pietro Filiberti dell'esecuzione di "doi cornisoni di Bronzo adorati... ad ultima perfezione incorniciati (?) a norma del disegno, con la porticella del tabernacolo, capitelli e base delle colonne della custodia e Croce del parapetto... per il prezzo di lire millequattrocento...". I pagamenti si susseguono per tutto il 1781 e si concludono col saldo del 29 marzo 1782 (A. S. B. Fondo cit.) quando l'altare era già "perfezionato" perché il 19 gennaio 1782 il vescovo Giovanni Paolo Dolfin consacra altare e chiesa. L'opera in esame è stata profondamente modificata secondo i decreti del Concilio Vaticano II. Sino al maggio del 1976 l'altare aveva i gradini settecenteschi con al centro il tabernacolo, oggi situato su un alto basamento marmoreo, e rivolto verso il coro. Del tabernacolo settecentesco è rimasto il solo sportello e del paliotto la croce "avellana". L'autore Pietro Filiberti "q. Felice, orefice bresciano (... 24 maggio 1762-5 giugno 1811)" è il più noto di una famiglia di orefici, orologiai, commercianti e restauratori d'oro e d'argento. Ha bottega a Bergamo e il 31 maggio 1811 dichiara alla Municipalità (in base al Decreto del 25 dicembre 1810) "di voler continuare l'attività di Fabbricatore di manifatture d'oro e d'argento in Borgo S. Leonardo contrada di Prato 1068. Consegna il simbolo di Maria con le lettere P. F. (B. C. B.). Lavora a Bergamo in Duomo (Reliquario ad ostensorio, 1762) per la beatificazione del vescovo Gregorio Parabiago, in S. Caterina (Turibolo e navicella, 1775) e nel bergamasco (Somendanna, Cologno), in S. Bartolomeo nel 1802 realizza lo sportello del tabernacolo della cappella della Madonna del Rosario. Le sue opere erano diffusissime e tanto caratterizzate da dare vita al cosiddetto "stile Filiberti", linguaggio comune a numerosi artigiani bergamaschi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300202237-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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