Giovane Ercole in riposo. Rappresentazione del giovane Ercole nudo, con capelli corti e ricci, in piedi, in posizione di riposo

scultura, ca 1490 - ca 1495

Statuetta di bronzo a figura intera su base di marmo, di Ercole giovine appoggiato alla clava (rotta e restaurata)

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA Bronzo
  • MISURE Profondità: 19 cm
    Altezza: 33,2 cm
    Larghezza: 13,2 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Mantovano
  • ATTRIBUZIONI Alari Bonacolsi Pier Jacopo Detto Antico (attribuito): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo dei Musei
  • INDIRIZZO largo Porta S. Agostino, 337, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella mostra mantovana del 2008, dedicata a Jacopo Alari Bonacolsi detto l'Antico, venivano esaminati due bronzetti di soggetto analogo, pressoché identici (inv. 6924 e 2245). È Ann Hersey Allison, nel saggio introduttivo, a citare gli inventari di Gianfrancesco Gonzaga (1496), in cui ricorre "Lo Hercules dal bastono di bronzo", e di Ercole II d'Este (1559), in cui, forse, l’opera in argomento (o una sua replica) viene individuata dal riferimento a un bronzetto posto «sopra la cornice del camerino minor», una delle stanze del corridoio coperto fatto costruire da Alfonso I d'Este tra il castello di San Michele e il Palazzo Ducale di Ferrara (Allison 2008, pp. 17-25). Al momento non è comunque dimostrabile se questi esemplari dell'Antico siano giunti in mano agli Este precocemente. Se così fosse, con ogni plausibilità l'intenzione era di trarne ulteriori versioni (Scalini 1988, pp. 62-63, 65-66, n. 8). La Allison, in ogni caso, restituisce all'Antico la piena autografia dei due bronzi e, correttamente, si sofferma sulla tecnica di fusione, meno raffinata del solito, che, a suo parere, presupporrebbe una datazione precoce, da collegare all'attività giovanile svolta per conto di Gianfrancesco Gonzaga (Mantova, 1446-Bozzolo, 1496). Non è poi da escludere che bronzi più rifiniti e con superfici perfettamente lisce rispetto a questi esemplari non siano piuttosto versioni tarde. Non si può dunque che concordare con le puntuali precisazioni sui modi operativi dell'Antico, di fatto anticipatore delle prassi giambolognesche. Come giustamente prospettato dalla Allison, l'Antico doveva aver prodotto una serie di modelli in terracotta o di «mistura», che usava come prototipi per farne forme da cui ottenere cere facilmente correggibili e destinate alla fusione «a cera persa». Vitalità ed espressività, al di là della ricerca tecnica, furono le caratteristiche stilistiche a cui l’Antico legò tutta la sua carriera. La Allison ipotizza anche che la placchetta con l’immagine a bassorilievo (Hercules resting after the battle with the Nemean Lion, 27.9 × 14.8 × 1.9 cm), oggi nella collezione del Museum of Fine Arte di Houston, una placchetta che offre una precisa similitudine con l’immagine dell’Ercole a riposo, siano creazioni originali, insieme ai nostri due bronzetti, «all’antica»: che potrebbero quindi caratterizzarsi perfino come la prima realizzazione rinascimentale di questa tipologia di Ercole. L’Antico rivelava già dai suoi esordi la propria spiccata sensibilità per le opere classiche. Egli maturò immediatamente la tendenza ad assumere modelli romani monumentali e a miniaturizzarli, spesso piegandoli leggermente alle proprie esigenze espressive, sia alterandone appena la posa, sia integrando le parti mancanti degli originali. Certo è che il magistero plastico dell’Antico riportò la tecnica della fusione in bronzo a un livello di perfezione ineguagliata dopo l’antichità. Bibliografia Augusta Ghidiglia Quintavalle, La Galleria Estense di Modena, Istituto poligrafico dello Stato, Roma, 1967, p. 24. A.H. Allison, The Bronzes of Pier Jacopo Alari-Bonacolsi, called Antico, in “Jahrbuch der kunsthistorischen Sammlungen in Wien”, 88-89, 1993-1994, pp. 35-310. Le Collezioni Gonzaga: L'inventario dei beni del 1540-1542, a cura di Daniela Ferrari, Cinisello Balsamo (Milano ), Silvana Editoriale 2003, p. 347, n. 7297. M. Ceriana, V. Avery (a cura di), L’industria artistica del bronzo del Rinascimento a Venezia e nell'Italia settentrionale, Verona, 2008; M. Scalini, scheda in M. Scalini, N. Giordani (a cura di), Rinascimento privato: aspetti inconsueti del collezionismo degli Este da Dosso Dossi a Brueghel, Cinisello Balsamo 2010, pp. 130-131. The Golden Age of Renaissance Bronzes, Catalogo della mostra (Washington, National Gallery of Art, 6 novembre 2011 – 8 aprile 2012; New York, The Frick Collection, 1 maggio – 29 luglio 2012), National Gallery of Art, Washington, 2011, tav. 18. Bonacolsi l'Antico. Uno scultore nella Mantova di Andrea Mantegna e Isabella d'Este, mostra a Mantova, Galleria e Museo di Palazzo Ducale, 13-09-2008/06-01-2009 , Electa, Milano, 2008. Serial/Portable Classic, Catalogo della mostra (Venezia, Fondazione Prada, 9 maggio - 13 settembre 2015), Buysschaert , Milano, 2015, sch. pc 58, p. 244. R. Salvini, Schede dattiloscritte SBASMo, s.d, n. 87
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800675952
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario R.C.G.E. n. 2245
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
  • ENTE SCHEDATORE GALLERIA ESTENSE
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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