Ercole con la clava. Ercole con la clava
scultura bronzetto,
ca 1491 - ca 1499
Alari Bonacolsi Pier Jacopo Detto Antico (attribuito)
1460 ca./ 1528
Bronzetto con una rappresentazione del giovane Ercole nudo, con capelli corti e ricci, in piedi, in posizione di riposo. Il braccio destro poggia su una lunga clava e il sinistro piegato sul fianco sostiene un panneggio. La gamba destra è incrociata davanti alla sinistra che funge da sostegno
- OGGETTO scultura bronzetto
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MATERIA E TECNICA
Bronzo
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MISURE
Profondità: 19 cm
Altezza: 33,78 cm
Peso: 2,980 cm
Larghezza: 13 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Mantovano
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ATTRIBUZIONI
Alari Bonacolsi Pier Jacopo Detto Antico (attribuito): scultore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Alessandro Vittoria (trento, 1525 – Venezia, 1608)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense di Modena
- LOCALIZZAZIONE Gallerie Estensi
- INDIRIZZO largo Porta S. Agostino, 337, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella mostra mantovana del 2008, dedicata a Jacopo Alari Bonacolsi detto l'Antico, venivano esaminati due bronzetti di soggetto analogo, pressoché identici (inv. 6924 e 2245). È Ann Hersey Allison, nel saggio introduttivo, a citare gli inventari di Gianfrancesco Gonzaga (1496), in cui ricorre "Lo Hercules dal bastono di bronzo", e di Ercole II d'Este (1559), in cui, forse, l’opera in argomento (o una sua replica) viene individuata dal riferimento a un bronzetto posto «sopra la cornice del camerino minor», una delle stanze del corridoio coperto fatto costruire da Alfonso I d'Este tra il castello di San Michele e il Palazzo Ducale di Ferrara (Allison 2008, pp. 17-25). Al momento non è comunque dimostrabile se questi esemplari dell'Antico siano giunti in mano degli Este precocemente. Se così fosse, con ogni plausibilità l'intenzione era di trarne ulteriori versioni (Scalini 1988, pp. 62-63, 65-66, n. 8). La Allison, in ogni caso, restituisce all'Antico la piena autografia dei due bronzi e, correttamente, si sofferma sulla tecnica di fusione, meno raffinata del solito, che, a suo parere, presupporrebbe una datazione precoce, da collegare all'attività giovanile svolta per conto di Gianfrancesco Gonzaga (Mantova, 1446-Bozzolo, 1496). Non è poi da escludere che bronzi più rifiniti e con superfici perfettamente lisce rispetto a questi esemplari non siano piuttosto versioni tarde. Non si può dunque che concordare con le puntuali precisazioni sui modi operativi dell'Antico, di fatto anticipatore delle prassi giambolognesche. Come giustamente prospettato dalla Allison, l'Antico doveva aver prodotto una serie di modelli in terracotta o di «mistura», che usava come prototipi per farne forme da cui ottenere cere facilmente correggibili e destinate alla fusione «a cera persa». Vitalità ed espressività, al di là della ricerca tecnica, furono le caratteristiche stilistiche a cui l’Antico legò tutta la sua carriera. La Allison ipotizza anche che la placchetta con l’immagine a bassorilievo (Hercules resting after the battle with the Nemean Lion, 27.9 × 14.8 × 1.9 cm), oggi della collezione del Museum of Fine Arte di Houston, una placchetta che offre una precisa similitudine con l’immagine dell’Ercole a riposo, insieme ai nostri due bronzetti, siano creazioni «all’antica» originali, che potrebbero caratterizzarsi perfino come la prima realizzazione rinascimentale di questo tipologia di Ercole. L’Antico rivelava, già dai suoi esordi, la propria spiccata sensibilità per le opere classiche. Egli maturò immediatamente la tendenza ad assumere modelli romani monumentali e a miniaturizzarli, spesso piegandoli leggermente alle proprie esigenze espressive, sia alterandone appena la posa, sia integrando le parti mancanti degli originali. Certo è che il magistero plastico dell’Antico riportò la tecnica della fusione in bronzo a un livello di perfezione ineguagliata dopo l’antichità. Bibliografia Augusta Ghidiglia Quintavalle, La Galleria Estense di Modena, Istituto poligrafico dello Stato, Roma, 1967, p. 24. A.H. Allison, The Bronzes of Pier Jacopo Alari-Bonacolsi, called Antico, in “Jahrbuch der kunsthistorischen Sammlungen in Wien”, 88-89, 1993-1994, pp. 35-310. Le Collezioni Gonzaga: L'inventario dei beni del 1540-1542, a cura di Daniela Ferrari, Cinisello Balsamo (Milano ), Silvana Editoriale 2003, p. 347, n. 7297. M. Ceriana, V. Avery (a cura di), L’industria artistica del bronzo del Rinascimento a Venezia e nell'Italia settentrionale, Verona, 2008; M. Scalini, scheda in M. Scalini, N. Giordani (a cura di), Rinascimento privato: aspetti inconsueti del collezionismo degli Este da Dosso Dossi a Brueghel, Cinisello Balsamo 2010, pp. 130-131. The Golden Age of Renaissance Bronzes, Catalogo della mostra (Washington, National Gallery of Art, 6 novembre 2011 – 8 aprile 2012; New York, The Frick Collection, 1 maggio – 29 luglio 2012), National Gallery of Art, Washington, 2011, tav. 18. Bonacolsi l'Antico. Uno scultore nella Mantova di Andrea Mantegna e Isabella d'Este, mostra a Mantova, Galleria e Museo di Palazzo Ducale, 13-09-2008/06-01-2009 , Electa, Milano, 2008. Serial/Portable Classic, Catalogo della mostra (Venezia, Fondazione Prada, 9 maggio - 13 settembre 2015), Buysschaert , Milano, 2015, sch. pc 58, p. 244. R. Salvini, Schede dattiloscritte SBASMo, s.d, n. 87
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800675954
- NUMERO D'INVENTARIO Inventario R.C.G.E. n. 6924
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
- ENTE SCHEDATORE GALLERIA ESTENSE
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0