Fregio ornamentale con girali e zuffa degli dei marini

decorazione pittorica, 1530 - 1535

Affreschi strappati e montati su tela

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Mantovano
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo della Prefettura
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Anche questo fregio ad affresco proviene da un edificio di contrada Bellalancia demolito entro il 1960. La decorazione salvata attraverso lo strappo è applicata su 7 pannelli, che hanno uno sviluppo lineare di ca. 11,50 metri. È possibile che l'affresco provenga da una stanza al primo piano (numerata 16 in una pianta disegnata negli anni Cinquanta) della cosiddetta "casa Agnelli"; da quell'ambiente viene infatti recuperato anche un fregio alto 78 cm, di altezza molto simile a quello in esame. Nella fascia centrale alcuni tritoni, armati di lance e mandibole, si affrontano selvaggiamente; sulle loro groppe sono sedute figure femminili che con una mano trattengono un panno svolazzante. Maschere e pilastrini intervallano ciascun gruppo di figure, fiancheggiato da girali vegetali riccamente coloriti. L'iconografia della pugna è ripresa in maniera meccanica dalla metà destra di una celebre incisione di Mantegna, la Zuffa degli dei marini, fonte d'ispirazione per numerosi artisti rinascimentali; al vasto repertorio di derivazioni già noto (AGOSTI 2005c, pp. 377-378 e 415-417 note 80-84; R. Signorini, in Bonacolsi l'Antico 2008, p. 142; VINCO 2008, p. 34) aggiungo anche questo esempio mantovano e segnalo un'ulteriore derivazione nei frontespizi incisi del De viris illustribus ordinis Praedicatorum libri sex in unum congesti di Leandro Alberti, stampato a Bologna nel 1517. L'utilizzo di incarnati assai diversi porta il nostro affresco oltre il 1524, data d'arrivo a Mantova di Giulio Romano, col quale questa marcata distinzione tra uomini e donne - prescritta anche da Cennini ma recuperata nel Rinascimento dalla pittura (o trattatistica???) classica - è introdotta nella città dei Gonzaga. A una datazione a ridosso degli anni Trenta portano anche i girali, policromi come quelli della sala dei Cavalli in palazzo Te. Mi è impossibile dare un nome all'autore di questo fregio, un modesto e attardato decoratore, ma rilevo alcune analogie con un altro fregio strappato dal quartiere Bellalancia (cat. 132-137)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300152478
  • NUMERO D'INVENTARIO St. 2006
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
    2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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