Bo/ Corpus Domini
Riproduzione di positivo raffigurante un particolare del portale della facciata della Chiesa del Corpus Domini a Bologna

negativo, ca 1952 - ante 1973/12/27
Anonimo (xx Terzo Quarto)
XX terzo quarto
Anonimo (xx Prima Metà)
XX prima metà

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Il negativo presenta sul lato emulsione, una mascheratura in carta nera lungo tutto il perimetro

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Scultori italiani - Sec. 15. – Savelli, Sperandio
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Chiesa del Corpus Domini
    Architettura - Chiese - Esterni
    Elementi architettonici - Facciate - Portali
    Decorazione architettonica - Elementi architettonici in terracotta - Rilievi - Fregi - Sec. 15
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Terzo Quarto): fotografo principale
    Anonimo (xx Prima Metà): altro fotografo
    Savelli, Sperandio (1425 Ca.–1495 Ca): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Costruito fra il 1477 e il 1480 da Nicolò di Marchionne da Firenze e Francesco Fucci da Dozza, il Corpus Domini è uno dei santuari più cari alla devozione popolare. L'edificio è conosciuto anche con il nome di “Chiesa della Santa” in quanto in esso è conservato il corpo di Santa Caterina de' Vigri, fondatrice nel 1456 del primo convento di suore Clarisse a Bologna. Conservando la facciata rinascimentale, Giovan Giacomo Monti rimaneggiò l’edificio nella seconda metà del Seicento, in forma barocca. L’interno è a una navata, con cappelle affrescate da Marcantonio Franceschini e arricchito da sculture di Giuseppe Mazza. La chiesa deve però la sua notorietà all'esuberante portale in terracotta attribuito a Sperandio di Bartolomeo de' Savelli. Il santuario venne per la maggior parte distrutto dall’incursione aerea del 5 ottobre del 1943, che abbatté la facciata, il tetto, le volte della nave, alcune cappelle e la parte superiore dei muri di perimetro; inoltre distrusse e mutilò l’interna decorazione ad affresco e a stucco. Alfredo Barbacci, all'epoca del secondo conflitto mondiale Soprintendente a Bologna, in “Monumenti di Bologna. Distruzioni e restauri” del 1977, scrive che “Nel crollo della pesantissima facciata, il portale si era frantumato in piccoli e piccolissimi pezzi, che dovemmo raccogliere nell’alto cumolo di macerie che aveva sbarrato la via e il portico della casa antistante. Con pazientissimo lavoro, durato sedici mesi, i frammenti vennero identificati, ordinati, quindi saldati fra loro con resina e con grappe di rame, ricomponendo le varie formelle in cui era originariamente diviso il portale (...)”. La ricomposizione e reintegrazione venne affidata allo scultore Giovanni Vicini che, con una diligente opera di identificazione, ordinò e saldò i lacerti e le varie formelle. Il negativo in esame corrisponde alla parte superiore del portale in terracotta attribuito a Sperandio di Bartolomeo de' Savelli, prima del secondo conflitto mondiale. Trattasi della riproduzione di una stampa positiva, forse realizzata per lo studio del restauro postbellico del portale. Per analogia con il soggetto della lastra N_002566 (NCT 0800641771) riguardante la riproduzione di una fotografia del portale realizzata da Pietro Poppi (1833-1914) nell’Ottocento, si decide di inserire la matrice in disamina realizzata da autore ignoto nell’arco cronologico compreso tra il 1952 e la fine dei lavori del santuario, avvenuta il 27 dicembre del 1973
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641890
  • NUMERO D'INVENTARIO N_003447
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - Bo/ Corpus Domini -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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