Bologna/ Via Tagliapietre 11/ Corpus Domini (Chiesa)/ Incursione aerea del 5 ottobre 1943
Riprese dei frammenti del portale della Chiesa del Corpus Domini di Bologna (5 lastre)

negativo servizio, post 1943/10/05 - ca 1945
Anonimo (xx Prima Metà)
XX prima metà

Il servizio fotografico è costituito da 5 lastre alla gelatina di formato 13 x 18, 4 orizzontali (N_000733, N_000734, N_000737, N_000738) e 1 verticale (N_000735). In tutti i fototipi sono visibili le impronte del portalastre. Il vetro della lastra N_000734 è irregolare. Sul fototipo N_000733 erano presenti su un foglietto di carta, le indicazioni di stampa. Il negativo N_000734 presenta una mascheratura sul lato emulsione, realizzata con carta nera su tutto il perimetro, mentre la lastra N_000735 presenta una mascheratura parziale realizzata con carta nera sul lato superiore e destro. Il fototipo N_000738, è incrinato: è stato doppiato con un altro vetro e presenta una mascheratura realizzata con carta nera su tutto il perimetro. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente in una scatola

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Sculture - Frammenti - Sec. 15
    Scultori italiani - Sec. 15. – Savelli, Sperandio
    Italia - Emilia Romagna - Bologna – Chiesa del Corpus Domini
    Chiese - Guerra mondiale 1939-1945 – Bombardamenti aerei
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Prima Metà): fotografo principale
    Savelli, Sperandio (1425 Ca.–1495 Ca): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Costruito fra il 1477 e il 1480 da Nicolò di Marchionne da Firenze e Francesco Fucci da Dozza, il Corpus Domini è uno dei santuari più cari alla devozione popolare. L'edificio è conosciuto anche con il nome di “Chiesa della Santa” in quanto in esso è conservato il corpo di Santa Caterina de' Vigri, fondatrice nel 1456 del primo convento di suore Clarisse a Bologna. Conservando la facciata rinascimentale, Gian Giacomo Monti rimaneggiò l’edificio nella seconda metà del Seicento, in forma barocca. L’interno è a una navata, con cappelle affrescate da Marcantonio Franceschini e collaboratori, arricchito da sculture di Giuseppe Mazza. La chiesa venne per la maggior parte distrutta dall’incursione aerea del 5 ottobre del 1943, che abbatté la facciata, il tetto, le volte della nave e di alcune cappelle, la parte superiore dei muri di perimetro; inoltre distrusse o mutilò l’interna decorazione ad affresco a e stucco. Alfredo Barbacci, all’epoca direttore della Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia, decise di cominciare subito il restauro della chiesa. Scrive lo stesso Barbacci nella pubblicazione “Monumenti di Bologna. Distruzioni e restauri”, che “Il ripristino più importante fu quello del portale quattrocentesco, pregevole opera in cotto attribuita al mantovano Sperandio di Bartolomeo. Nel crollo della pesantissima facciata, il portale si era frantumato in piccoli e piccolissimi pezzi, che dovemmo raccogliere nell’alto cumolo di macerie che aveva sbarrato la via e il portico della casa antistante. Con pazientissimo lavoro, durato sedici mesi, i frammenti vennero identificati, ordinati, quindi saldati fra loro con resina e con grappe di rame, ricomponendo le varie formelle in cui era originariamente diviso il portale; i pochi pezzi rifatti sono distinti dalla superficie scabra. (…) I restauri, iniziati come si è detto in tempo di guerra, continuati per due decenni, ma con lunghe interruzioni dovute a mancanza di fondi, sono ormai compiuti.” Era il 1977 quando Barbacci pubblicava questo testo. Il servizio fotografico in esame realizzato tra il 1943 ed il 1945, mostra i frammenti delle terrecotte della facciata raccolti fra le macerie (N_000737) e gli elementi delle lesene del portale in corso di ricomposizione (N_000733), immagini entrambe pubblicate a pagina 226 del sopra citato volume curato dall’ex Soprintendente Alfredo Barbacci
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634083
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_000733 a N_000735/ da N_000737 a N_000738
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul verso della lastra N_000733: in alto a destra - BO/223 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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