BOLOGNA/ Piazza Vittorio Emanuele II°/ Palazzo del Comune/ Affreschi esistenti nella sala degli ANZIANI/ eseguiti dal PIZZOLI e dal COLONNA
Riprese degli affreschi della Sala degli Anziani nel del Palazzo Comunale (Palazzo d'Accursio) a Bologna (5 lastre)

negativo servizio, 1941/04/00 - 1941/04/00

Il servizio fotografico è costituito da 5 lastre alla gelatina di formato 18 x 24, tutte orizzontali. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente. Sui fototipi sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Architettura civile - Palazzi comunali - Spazi interni
    Pittori italiani - Sec. 17.-18. - Pizzoli, Gioacchino
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Palazzo d'Accursio - Sala del Consiglio Comunale (già Galleria del Senato Bolognese o Sala degli Anziani)
    Pittori italiani - Sec. 17. – Colonna, Angelo Michele
    Affreschi - Divinità - Muse - Sec. 17
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (ditta): fotografo principale
    Colonna, Angelo Michele (1604-1687): pittore
    Pizzoli, Gioacchino (1651-1731):
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Palazzo Comunale di Bologna, unione di due edifici storici quali Palazzo d'Accursio a sinistra e Palazzo del Legato a destra, è collocato sul lato ovest di Piazza Maggiore. L'edificazione della sede del Municipio iniziò nel 1287, quando il Comune acquistò le case del famoso legista bolognese d'Accursio (collocate in angolo tra la Piazza Maggiore e via IV Novembre), e vi fece costruire l'attuale portico con archi a sesto acuto, adibendo poi un vasto loggiato del piano terreno a mercato delle biade (da qui l'altro appellativo “Palazzo della Biada” con il quale è conosciuto il Comune). La parte a destra dell'ingresso fu costruita (dopo un incendio che la distrusse) tra il 1425 ed il 1435, su progetto dell'architetto bolognese Fioravante Fioravanti che l'abbellì con finestre decorate da ghiere in terracotta. Questi palazzi assunsero un aspetto di edificio fortificato in seguito all'insediamento del cardinale Androino de la Roche, nel 1365. Il servizio fotografico in esame riprende il dipinto murale del XVII secolo, nella Galleria dei Senatori di Bologna al primo piano del Palazzo della Biada. La volta della sala accoglie una decorazione a finta architettura con sfondati, eseguita dal 1676 al 1677 da Angelo Michele Colonna (1604-1687), con l’aiuto del giovane Gioacchino Pizzoli (1651-1731). Anche in questo caso, come accadeva con il suo collaboratore Agostino Mitelli, il Colonna si occupò delle figure, mentre il Pizzoli dipinse le quadrature, ovvero le parti architettoniche e ornamentali. Nella grande raffigurazione allegorica, affrescata per 34 metri di lunghezza e 8,50 di larghezza, è rappresentata nel riquadro centrale, la figura di Bologna (con sembianze femminili, sul carro trainato da due leoni a simboleggiarne la potenza) alla quale Cibele indica l’Olimpo dove Giove l’attende (vedi fotografia N_002146). Nelle riquadrature laterali sono raffigurate altre divinità: Minerva (dea della Sapienza ) e Marte (dio della guerra) inducono la Fama ad annunciare al mondo le virtù e le glorie della città (vedi immagine N_002148), mentre Bacco, Pomona e Cerere (alludenti al vino, ai frutti e alle messi) simboleggiano la fertilità della terra bolognese (vedi fototipo N_002149). Lungo i lati corti della sala, spiccano due grandi stemmi della città sorretti da Concordia e da Fedeltà (N_002145) e da Vigilanza e da Prudenza (N_002147). Oggi, seguendo la tradizione storica del Palazzo, la sala ospita i massimi simboli della politica bolognese: i consigli comunali dove vengono discussi e deliberati i provvedimenti cittadini, commemorazioni e cerimonie solenni. Il più recente restauro dell'affresco risale al 1987 a cura del restauratore prof. Ottorino Nonfarmale. Come desunto dalle iscrizioni sui pergamini, i fototipi sono stati realizzati dallo studio bolognese A. Villani & Figli il mese di aprile del 1941, forse per documentare lo stato conservativo del dipinto. Achille Villani (1870-1945) aprì nel 1914 a Bologna un atelier fotografico in via S. Stefano 24, all'interno della sua abitazione. In precedenza attorno al 1910, dopo aver intrapreso l'attività di decoratore e pittore, iniziò a collaborare con lo studio Camera di via Indipendenza, soprattutto con Giuseppe Camera figlio del fondatore Giovan Battista. Soltanto nel 1921 la sua ditta "A. Villani" venne registrata alla Camera di Commercio, iniziando così l'attività concorrenziale verso Felice Croci (1880-1934), nella riproduzione di opere d’arte e di architetture cittadine. Nel 1923 l'atelier fu spostato dall'abitazione privata di Achille allo stabile di via Piave 22 (oggi via Clavature). Qualche anno più tardi (1932) venne inoltre mutata la ragione sociale in A. Villani & Figli, dato che oltre al primogenito Vittorio (1905-1970), vi collaborava anche il secondo figlio Corrado. Lo studio si trasferì nuovamente nel 1935 in un locale più grande al civico 17 di via S. Stefano (nel complesso delle case Bovi-Beccadelli-Tacconi, restaurate qualche decennio prima da Alfonso Rubbiani), in quella che diverrà la sede definitiva. Dopo la morte del padre Achille, avvenuta il 6 aprile 1945, i tre figli Vittorio, Corrado e Aldo rifondarono nel novembre del 1949 in una società in nome collettivo la ditta A. Villani & Figli (poi dal 1953 mutata in S.r.L.). Vittorio ricoprì sempre il ruolo di addetto alla produzione fotografica, mentre i suoi fratelli si occuparono di curare l'amministrazione aziendale. Nel maggio del 1970, una settimana prima della morte di Vittorio, l'attività venne ceduta ad un gruppo di azionisti al cui vertice era il geometra Danilo Calzolari. [LE NOTIZIE STORICO-CRITICHE PROSEGUONO IN OSSERVAZIONI, PER MANCANZA DI SPAZIO]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641690
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_002145 a N_002149
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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