Progetto per la facciata e del/ Campanile della chiesa di S. Martino/ in Alpi/

negativo, ca 1934 - ca 1934
Stanzani, Arrigo (attribuito)
notizie anni Trenta-Cinquanta XX sec
Stanzani, Arrigo (notizie Anni Trenta-cinquanta Xx Sec)
notizie anni Trenta-Cinquanta XX sec

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Visibili le tracce del portalastra (allungati e sottili) ai lati

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Architetti italiani - Sec. 20. - Stanzani, Arrigo
    Architettura sacra - Chiese - Facciate - Campanili
    Progetti architettonici - Disegni
    Italia - Emilia-Romagna - Forlì-Cesena - Premilcuore - Chiesa di San Martino in Alpe
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Stanzani, Arrigo (attribuito): fotografo principale
    Stanzani, Arrigo (notizie Anni Trenta-cinquanta Xx Sec): architetto progettista
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende urbanistiche che hanno visto protagonista la città di Premilcuore in epoca fascista sono strettamente collegate alla presenza sul territorio di Edvige Mussolini, sorella del duce e sposa del podestà Mancini. Grazie a questa determinante influenza, molte opere pubbliche saranno avviate e concluse durante il trentennio. Tra queste anche il restauro della chiesa di San Martino in Alpe. Situata poco fuori da Premilcuore, sulla strada statale in direzione di Predappio, la Chiesa di San Martino risulta essere stata fondata intorno all’anno Mille su un preesistente tempio romano dedicato alla dea Diana. Colpita gravemente dal pesante terremoto che interessò la zona tra il 1918 ed il 1919, accertati immediatamente i danni dal Genio Civile di Forlì si dovette aspettare il 1929, quando, a seguito di ulteriore perizia, si approvò la spesa di 37.773 lire per i lavori di restauro. Le opere di ristrutturazione del fabbricato si compirono tra il 1933 ed il 1940 sotto la podesteria di Ruffillo Baccherini, pievano Stefano Savorani e con il dichiarato appoggio del Capo del Governo. La lastra in esame riproduce il progetto architettonico del prospetto principale della chiesa eseguito da Arrigo Stanzani nel 1934, così come risulta dalle note manoscritte che corredano il disegno. Riconosciamo in questo elaborato la quasi totalità delle opere che verranno realizzate sull’edificio, facendoci presumere che il restauro abbia seguito questo disegno progettuale. La direzione dei lavori spettò all’Ingegnere Ettore Martini, che come l’Architetto Stanzani, era in quegli anni interno alla Regia Soprintendenza dell’Arte Medievale e Moderna dell’Emilia e della Romagna, ente competente territoriale. A quell'epoca risale il completamento del tetto delle navate centrale e laterali e il rifacimento delle finestre rettangolari che illuminano la navata centrale. Fu inoltre in quegli anni costruito ex novo il campanile cuspidato in sostituzione del precedente a vela e rafforzato con struttura portante antisismica in cemento armato. Altri interventi che si dice siano stati eseguiti più tardi, attorno al 1936, sono la realizzazione di tre rosoni da disporsi in facciata, con il centrale di maggiori dimensioni, contornati da ghiere in pietra arenaria, oltre che l’apertura, sempre sul fronte principale di tre ingressi in corrispondenza delle tre navate, interventi questi già prospettati nel disegno che il nostro negativo riproduce. Rispetto all’attuale sembiante, differisce dal disegno il paramento murario della facciata, qui in pietra a vista, ora intonacato, probabilmente in occasione di recenti interventi conservativi. Riguardo alla responsabilità autoriale della ripresa, il pergamino identifica genericamente l’ente di produzione del fototipo, ovvero la Soprintendenza stessa. Da confronto con altri esemplari, in particolare attraverso analogie sulle modalità di intervento e ritocco sulla lastra, crediamo di poter ipotizzare che lo scatto sia stato eseguito dallo stesso Stanzani che abbiamo visto in molte occasioni occuparsi personalmente della riproduzione fotografica dei suoi disegni. Sulla datazione riteniamo plausibile possa essere questa coeva al periodo di realizzazione del disegno, dunque attorno al 1934
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641520
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001607
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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