Palazzo Pietramellara, ora Sassoli/ Prospettive del cortile del G.G. Monti con statue/ di G Brunelli (1674 e 1695)/

negativo insieme, 1944 - 1944

Le lastre erano originariamente contenute in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Ad entrambe le lastre era allegata in fotocopia una schedina inventariale descrittiva dell'insieme, ora conservata all'interno del relativo pergamino. Visibili le tracce del portalastra agli angoli

  • OGGETTO negativo insieme
  • SOGGETTO Bombardamenti aerei - Danni di guerra - Guerra mondiale 1939-1945
    Architetti italiani - Sec. 17. - Monti, Giovan Giacomo
    Architettura civile - Palazzi - Cortili
    Scultori italiani - Sec. 17. - Brunelli, Gabriele
    Italia - Emilia-Romagna - Bologna - Palazzo Sassoli De' Bianchi, già Vassé Pietramellara
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (1932-1970): fotografo principale
    Monti, Giovan Giacomo (1620-1692): architetto
    Brunelli, Gabriele (1615-1682): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Palazzo, il cui prospetto affaccia su una delle vie più prestigiose della città, via Farini, al civico 14, è strettamente connesso alle vicende legate alla famiglia Vassé Pietramellara che nella prima metà del Cinquecento ne inizia la costruzione e procede nel corso degli anni ad un graduale ampliamento, creando uno spazio abitativo di grande respiro, degno di un casato che già all’epoca aveva raggiunto un certo prestigio, legato alla Chiesa romana e allo Studio con rilevanti ruoli di rappresentanza. L’apice si raggiunge nel 1644 con l’entrata di Giovanni Antonio Pietramellara al rango senatorio, che rimase appannaggio della famiglia fino alla chiusura dell’Istituto nel 1797. Da questo momento il palazzo prende le forme delle grandi residenze senatorie della città. Risalgono agli anni ’70 gli interventi di ampliamento e ristrutturazione coordinati dell’architetto Gian Giacomo Monti, autore dell’affaccio del cortile interno, costituito da due prospettive architettoniche gemelle corrispondenti al duplice ingresso al palazzo (Fortunati 2009, p. 21). A completare l’insieme sono le sculture di Gabriele Brunelli con figure allegoriche entro nicchie, il cui parziale deterioramento rende difficoltosa una inequivocabile individuazione iconografica (Fortunati 2009, p. 25). Le due lastre di cui si sta trattando descrivono l’interno del cortile a seguito dell’incursione aerea del 29 gennaio 1944. Ricordiamo che in questa occasione ad essere colpito gravemente fu, tra gli altri, il vicino Archiginnasio, confinante con il cortile Pietramellara. L’operatore Villani, incaricato dalla Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia di condurre una ricognizione fotografica dei monumenti colpiti nelle molteplici incursioni nemiche (Bersani 1995, p. 157), concentra l’attenzione sull’insieme del prospetto che si affaccia sul cortile e sul mirabile apparato scenografico che ne è di ornamento, fortunatamente non colpito direttamente, ma di cui si scorgono lievi mutilazioni. Il fototipo N_001120 presenta un punto di ripresa rialzato e descrive l’interezza dell’affaccio, mentre il fototipo N_001121 mostra il magniloquente ingresso con le statue del Brunelli, in ombra e scorciato nella fotografia precedente, qui ripreso quasi frontalmente. La foto è datata genericamente 1944 come ricaviamo dall’allegata schedina inventariale. Molte delle fotografie Villani di documentazione dei crolli dell’incursione del gennaio del ’44 sono state realizzate nel febbraio di quell’anno. Certamente non siamo ad un periodo distante dall’avvenuta incursione nemica, così come testimoniato dall’ingombro del cortile dalle macerie ancora solo parzialmente riordinate. Da documentazione d’archivio sappiamo che già nell’agosto del 1945 il conte Sassoli De’ Bianchi, allora proprietario del palazzo, aveva proceduto con la ricostruzione del cortile interno (Archivio ex Soprintendenza ABAP, Storico I – 278, lettera 31 agosto 1945). Dalle foto che possediamo non risulta invece una documentazione degli interni, anch’essi danneggiati, come risulta dai resoconti dell’allora Soprintendente ai Monumenti dell’Emilia Alfredo Barbacci (Barbacci 1977, p. 76; Bersani e Roncuzzi Roversi Monaco 1995, p. 114). Chiuso uno dei due ingressi per dare spazio ad un esercizio commerciale, il palazzo ospita oggi al suo interno la storica galleria Cavour
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641512
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001121-N_001122
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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