Altare maggiore della chiesa del Corpus Domini a Bologna

positivo album, ca 1885 - ante 1914
Anonimo (xix Seconda Metà)
XIX seconda metà

Stampa incollata alla carta 68, recto

  • OGGETTO positivo album
  • SOGGETTO Architettura - Chiese - Interni - Altari
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Chiesa del Corpus Domini - Altare maggiore
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xix Seconda Metà): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
  • INDIRIZZO Via Castiglione, 7, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La ripresa mostra l’interno della chiesa monastica del Corpus Domini a Bologna, in una veduta della navata rivolta verso il fastoso altare, aggiornato ai modi del barocco da Giovanni Giacomo Monti. L’architetto bolognese intervenne infatti sull'interno dell'edificio mutandone l'aspetto, pur mantenendo la disposizione muraria originaria della fase quattrocentesca del monastero. Il convento fu fondato nel 1456 da Santa Caterina de Vigri sul preesistente di San Cristoforo delle Muratelle; il complesso venne inoltre arriccchito tra il 1477 ed il 1480 di una nuova chiesa dagli architetti Nicolò di Marchionne da Firenze e Francesco Fucci da Dozza. L’intervento del Monti, avviato nel 1687, predispose le opere per il successivo apparato decorativo svolto primariamente dal pittore Marcantonio Franceschini (con numerosi aiuti). Opera dell'artista è la grande pala d’altare con l’Eucarestia degli Apostoli, tra le sculture di Giuseppe Mazza, raffiguranti San Francesco e Santa Chiara, e la Gloria di Dio nella lunetta (di Franceschini gli affreschi dei pennacchi). La datazione della stampa si colloca all’interno del periodo di più ampia diffusione della tecnica dell’aristotipo, tra il 1885 e non oltre i termini biografici dell’estensore dell’album, Raffaele Faccioli, scomparso nel 1914. Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri, allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici, e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918). Documentazione circa il fondo è reperibile presso l’Archivio Storico della Pinacoteca, pratiche n.31, foglio 43, n. 9
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635803-376
  • NUMERO D'INVENTARIO 31875/ 1006
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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