Tavole didattiche di Odoardo Tabacchi

positivo cartella, XIX seconda metà
Anonimo (xix Seconda Metà)
XIX seconda metà

Insieme di fototipi costituito da supporti secondari su ciascuno quali sono incollati un numero variabile di ritagli di varie dimensioni di positivi. Questi venivano utilizzati da Odoardo Tabacchi per finalità didattiche

  • OGGETTO positivo cartella
  • SOGGETTO Scultura - Architettura - Tavole didattiche - Tabacchi, Odoardo
    Scultura - Architettura - Pittura - Tavole didattiche - Tabacchi, Odoardo
    Scultura - Ornato - Tavole didattiche - Tabacchi, Odoardo
    Pittura - Tavole didattiche - Tabacchi, Odoardo
    Scultura - Tavole didattiche - Tabacchi, Odoardo
    Scultura - Pittura - Tavole didattiche - Tabacchi, Odoardo
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    albumina
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xix Seconda Metà): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Biblioteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
  • LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
  • INDIRIZZO via Accademia Albertina, 6, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’insieme di fototipi in esame fa parte del Fondo Odoardo Tabacchi ed è costituito da 28 supporti secondari su ciascuno dei quali sono incollati un numero vario di ritagli di positivi (in totale 143). Secondo l’intuizione di Nicoletta Leonardi questi erano stati creati da Tabacchi per finalità didattiche. Il Fondo Odoardo Tabacchi comprende documenti, disegni, stampe, libri e materiale fotografico. Odoardo Tabacchi nasce il 19 dicembre 1831 a Ganna, nel comune sparso di Valganna (Varese) e muore il 23 marzo 1905. In seguito al trasferimento della madre a Milano, la famiglia lo iscrive insieme al fratello all’Accademia di Brera. Qui riesce ad affermarsi in alcuni concorsi di seconda classe: nel 1850 per un bassorilievo (sala delle statue) e tra il 1852 e il 1854 per diverse composizioni alla scuola del nudo. Intorno al 1860, soggiorna a Firenze e a Roma, dove ottenne la pensione triennale di scultura. A Firenze realizza il Pianto degli angeli come saggio obbligatorio del primo anno per l’Accademia di Brera grazie al quale nel 1898 riceve il diploma d’onore all’Esposizione d’arte sacra di Torino. Nella primavera del 1861 Tabacchi effettuò pure un breve soggiorno di studio a Napoli, dove conobbe il pittore Filippo Palizzi. Nel 1867 vince il concorso per la cattedra di scultura all’Accademia Albertina, dove si trasferisce l’anno successivo. A Torino il 27 dicembre 1887 sposa la compagna Rosa Ballerini, madre di suo figlio Odo (nato il 22 dicembre 1871). Per quasi un quarantennio egli ricoprì un fondamentale ruolo di garanzia e continuità nella scuola torinese di scultura già radicalmente rinnovata da Vela, all’insegna di realismo e accuratezza esecutiva, costituendo un punto di riferimento imprescindibile tanto per gli studenti dell’Albertina quanto per i committenti pubblici e privati. Nel capoluogo piemontese, realizza numerosi monumenti pubblici, tra i quali si ricordano quelli a Pietro Paleocapa (1871), Giovan Battista Cassinis (1872-73), Giuseppe Timmermans (1874-75), il Genio della scienza per il Monumento al traforo del Cenisio (1879), Garibaldi (1884-87), Salvatore Pes di Villamarina (1887), Giovambattista Bottero (1898-99), così come ne realizza in diverse città italiane. Tabacchi fu socio onorario di Brera (1862), dell’Istituto di belle arti di Urbino (1864), professore onorario dell’Istituto di belle arti di Napoli (1888), accademico di S. Luca a Roma (1896) e consigliere della Promotrice di Torino dal 1869. Fece inoltre parte delle commissioni per l’assegnazione del premio Principe Umberto a Brera (1873 e 1881), per le Esposizioni di Torino (1880, 1884, 1898) e Roma (1883), e per la scelta degli scultori per il nuovo palazzo di Giustizia a Roma (1898). Infine, fu nominato commendatore dell’Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro (1879), commendatore della Corona d’Italia (1880) e cavaliere della Legione d’onore francese (1879). Al termine di una così lunga e fortunata carriera ricevette la nomina (1895) a presidente dell’Accademia Albertina. Pur avendo rifiutato l’incarico, continuò a esercitare con autorevolezza il proprio ruolo di decano del corpo accademico fino al 1904, quando si ritirò con la moglie presso il figlio Odo, avvocato a Milano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100456494
  • NUMERO D'INVENTARIO F.OT_170/ F.OT_312/ F.OT_328/ F.OT_329/ F.OT_330/ F.OT_331/ F.OT_332/ F.OT_333/ F.OT_334/ F.OT_335/ F.OT_336/ F.OT_337/ F.OT_338/ F.OT_339/ F.OT_340/ F.OT_341/ F.OT_342/ F.OT_343/ F.OT_344/ F.OT_345/ F.OT_346/ F.OT_347/ F.OT_348/ F.OT_349/ F.OT_350/ F.OT_351/ F.OT_352/ F.OT_353
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archivistica e bibliografica del Piemonte e della Valle d'Aosta
  • ENTE SCHEDATORE Accademia Albertina di Belle Arti
  • DATA DI COMPILAZIONE 2024
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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