Dettaglio della cancellata della Cappella di Sant'Apollinare nella Cattedrale di Bologna

positivo album, ca 1885 - ante 1914
Anonimo (xix Fine/ Xx Inizio)
XIX fine/ XX inizio

Stampa sciolta inserita con i quattro angoli nei tagli predisposti alla carta 7, recto (attualmente estrapolata)

  • OGGETTO positivo album
  • SOGGETTO Architetti - Italia - Sec. XVIII - Torreggiani, Alfonso
    Arti decorative - Cancellate - Altari
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Cattedrale di San Pietro - Cappella di Sant'Apollinare
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xix Fine/ Xx Inizio): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
  • INDIRIZZO Via Castiglione, 7, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fototipo mostra un dettaglio della raffinata cancellata in ferro battuto e ottone, realizzata da Alfonso Torreggiani per le transenne marmoree degli altari della chiesa metropolitana di Bologna (su incarico del papa Benedetto XIV, il bolognese Prospero Lambertini). Il grande architetto budriese venne impiegato nei cantieri arcivescovili di Bologna per interessamento del Lambertini già dal 1733, prima della elezione pontificale, occupandosi della realizzazione del nuovo collegio-seminario e delle opere di restauro e rifacimento del portico esterno (poi demolito) e della tribuna. Dal 1743 Torreggiani approntò il completamento dell’incompiuta basilica seicentesca con la nuova facciata e il primo ordine di cappelle, per terminare il riallestimento interno nel 1756. Tra i più pregevoli interventi sono ricordate le cancellate predisposte alla chiusura delle diverse cappelle, tutte definite secondo un unico disegno di ornato a fogliami rococò e recanti, su un medaglione posto al vertice dell’incontro dei battenti, l’indicazione committenziale “BENEDICTUS/ XIV/ PONTMAX”. Dai dettagli della transennatura si desume che il positivo inquadri la terza cappella di destra, dedicata a Sant’Apollinare, allestita da Angelo Venturoli e Flaminio Minozzi con la pala di Ercole Graziani dal 1737 (commissionata ugualmente dallo stesso Lambertini). Sullo sfondo si notano idiversi candelieri e carteglorie, collocate sulla neoclassica mensa d’altare. L’indicazione manoscritta riportata sul verso del fototipo “Suppini”, associa la stampa presumibilmente alla personalità dell’ingegnere Agostino Suppini (1854-1942), figlio dell’incisore bolognese Pietro Suppini (attivo metà XIX secolo, allievo di Gaetano Guadagnini). Agostino Suppini fu studente al Collegio Venturoli, in seguito laureato in Scienze matematiche, fisiche e naturali (1877-78), in Ingegneria (1879), e soprattutto collezionista di un ricco corpus di immagini e reperti iconografici di soggetto bolognese, oggi conservato alla Biblioteca dell’Archiginnasio. Alla prevalente presenza di ritratti di personalità illustri in ambito storico, artistico, scientifico e medicale – tratti generalmente da ritagli di riviste e giornali, cartoline – si aggiungono nuclei miscellanei dedicati alle chiese bolognesi, torri, costruzioni idrauliche, etc. Alle naturali restrizioni biografiche ricavabili dall’identità del Suppini (tenendo conto che l’identificazione non risulta attualmente verificabile), la natura tecnica del fototipo suggerisce di considerare una cronologia che segua la più generale diffusione delle stampe aristotipiche, avviatasi a partire dal 1885 circa, quando Suppini aveva una trentina d’anni. Il termine cronologico ante quem è dato invece dai riferimenti biografici del collezionista del fondo fotografico, l'ingegner Raffaele Faccioli, scomparso nel 1914. Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri, allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici, e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918). All'interno del presente album si conservano quattro aristotipi di identico formato che riportano l'indicazione manoscritta "Suppini". Si segnalano i numeri di inventario: 31875/645, 31875/647, 31875/649 e 31875/651
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635803-19
  • NUMERO D'INVENTARIO 31875/649
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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