Bologna/ S. Filippo Neri - (Oratorio)/ via Manzoni 5 - Interno/ Incursione aerea del 29 gennaio 1944

negativo, post 1944/01/29 - ca 1945

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva attualmente nella carpetta del negativo stesso. Sul fototipo sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Bombardamenti aerei - Danni di guerra - Guerra mondiale 1939-1945
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Oratorio di San Filippo Neri
    Architetti - Italia - Sec. XVIII - Torreggiani, Alfonso
    Architettura - Oratori - Interni
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (attribuito): fotografo principale
    Torreggiani, Alfonso (1682-1764): architetto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La ripresa in esame mostra le devastazioni subite dall'Oratorio di San Filippo Neri a Bologna durante il bombardamento aereo del 29 gennaio 1944, nel corso della seconda guerra mondiale. In tale evento, il contiguo Palazzo del Corpo d'Armata venne semidistrutto, coinvolgendo anche l'oratorio, del quale crollarono le volte, la copertura e il fianco destro. La lastra riprende la porzione più integra del complesso, la parte absidale sopravvissuta all'incursione. Si riportano le parole del soprintendente ai Monumenti dell'Emilia Alfredo Barbacci (Barbacci 1977, p. 69), che si occupò del parziale ripristino del bene: "Dopo la guerra, la soprintendenza [...] riparò i danni maggiori, ricostruendo il tetto e la parete di destra, lasciando grezzi gli elementi architettonici all'interno, in attesa che, coi modelli forniti da quelli rimasti, si possa reintegrare, anche la decorazione". In seguito a tali primi provvedimenti, conclusi entro il 1953, l'oratorio divenne deposito di materiali edili, sino al 1997 quando venne acquistato dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Dopo il restauro curato dall'architetto Pier Luigi Cervellati, il complesso riaprì nel 1999, come centro culturale, sede di conferenze. Da segnalare l'insieme di tre riprese che documentano le distruzioni all'indomani dell'incursione aerea del 1944 (da n° inventario N_000335 a N_000337), probabilmente effettuate in stretta prossimità a tale evento. Il fototipo è attribuito, per confronto con N_000336, allo studio fotografico Villani. Achille Villani (1870-1945) aprì nel 1914 a Bologna un atelier fotografico in via S. Stefano 24, all'interno della sua abitazione. In precedenza attorno al 1910, dopo aver intrapreso l'attività di decoratore e pittore, iniziò a collaborare con lo studio Camera di via Indipendenza, soprattutto con Giuseppe Camera, figlio del fondatore Giovan Battista. Soltanto nel 1921 la sua ditta "A. Villani" venne registrata alla Camera di Commercio, iniziando così l'attività concorrenziale verso Felice Croci (1880-1934), nella riproduzione di opere d’arte e di architetture cittadine. Nel 1923 l'atelier fu spostato dall'abitazione privata di Achille allo stabile di via Piave 22 (oggi via Clavature). Qualche anno più tardi (1932) venne inoltre mutata la ragione sociale in A. Villani & Figli, dato che oltre al primogenito Vittorio (1905-1970), vi collaborava anche il secondo figlio Corrado. Lo studio si trasferì nuovamente nel 1935 in un locale più grande al civico 17 di via S. Stefano (nel complesso delle case Bovi-Beccadelli-Tacconi, restaurate qualche decennio prima da Alfonso Rubbiani), in quella che diverrà la sede definitiva. Dopo la morte del padre Achille, avvenuta il 6 aprile 1945, i tre figli Vittorio, Corrado e Aldo rifondarono nel novembre del 1949 in una società in nome collettivo la ditta A. Villani & Figli (poi dal 1953 mutata in S.r.L.). Vittorio ricoprì sempre il ruolo di addetto alla produzione fotografica, mentre i suoi fratelli si occuparono di curare l'amministrazione aziendale. Nel maggio del 1970, una settimana prima della morte di Vittorio, l'attività venne ceduta ad un gruppo di azionisti al cui vertice era il geometra Danilo Calzolari. Negli anni del boom economico l’azienda aveva visto infatti un consolidamento e un ampliamento dell’esercizio, con l’apertura di un laboratorio in Strada Maggiore 19 per lo sviluppo e la stampa delle immagini a colori (Villani ebbe l’esclusiva da Kodak per l’Emilia Romagna e la Toscana), oltre alla fondazione della Villani Decorazioni S.p.A. (ditta con una differente ragione sociale specializzata in gigantografie per arredamento)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634340
  • NUMERO D'INVENTARIO N_000335
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - R. SOPRINTENDENZA AI MONUMENTI DELL'EMILIA/ BOLOGNA/ MOBILE B SCAF. III N. 15/ INVENT. N. 13488/ LUOGO: Bologna/ MONUMENTO: S. Filippo Neri - (Oratorio)/ STAMPE N. Via Manzoni 5 - Interno/ OSSERVAZIONI: Incursione aerea del 29 gennaio 1944 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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