Bologna/ Via Foscherari n 15/ Palazzo Foscherari ora Comi/ (affreschi nei soffitti dei Carracci e scolari) Riprese degli affreschi di Palazzo Francia Comi, danneggiati dall'incursione aerea del 29 gennaio 1944 (8 lastre)
negativo servizio,
post 1944/01/29 - ca 1945
A. Villani & Figli (ditta)
1932-1970
Il servizio fotografico è costituito da 8 lastre alla gelatina di formato 18 x 24, 5 orizzontali (da N_001720 a N_001722, N_001725 e N_001727) e 3 verticali (N_001723, N_001724, N_001726). Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente. Si segnala la presenza su tutti i fototipi, di un'etichetta incollata sul lato vetro o sul lato emulsione. Sulle matrici sono visibili le impronte del portalastre
- OGGETTO negativo servizio
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SOGGETTO
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Palazzo Francia Comi
Pittura - Affreschi – Sec. 16
Bombardamenti aerei - Danni di guerra - Guerra mondiale 1939-1945
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
A. Villani & Figli (ditta): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Palazzo Francia Comi non compare in nessuna delle antiche guide di Bologna. La pratica “M/777 Palazzo Francia Comi”, nell'Archivio storico della “Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara”, può darci alcune informazioni relative alle vicende storiche dell'edificio dal 1944 al 1957. Il faldone include una cartellina denominata “Bologna/ Palazzo Comi/ Affreschi” contenente un esiguo scambio epistolare tra Alfredo Barbacci, all'epoca del secondo conflitto mondiale Soprintendente a Bologna, e l'amministratore del proprietario Dott. Tito Francia Comi, del palazzo in via Foscherari 15. In una missiva datata 10 marzo 1944, Barbacci scrive che “Il gruppo di bombe che nell'ultima incursione ha danneggiato l'Archiginnasio, ha colpito anche gli edifici attigui, fra i quali il Palazzo Comi in Via Foscherari N. 15. Il Genio Civile sta demolendo i muri caduti; nella parte di edificio rimasta si conservano, sulle volte e sui camini, affreschi cinquecenteschi, alcuni dei quali assai pregevoli. Poiché i muri sono pericolanti, una scossa potrebbe farli rovinare. Occorre perciò procedere al distacco degli affreschi, prendendo accordi con la ditta proprietaria”. L'amministratore Poluzzi Romeo, risponde alla minuta chiedendo l'autorizzazione a procedere al distacco delle pitture murali nei soffitti del primo piano dell'edificio, tramite il restauratore Alessio Verri. Barbacci, il 4 maggio 1944, acconsente il distacco e sottopone gli affreschi al vincolo di tutela. Il servizio fotografico in esame, costituito da otto negativi, documenta gli affreschi gravemente danneggiati dal bombardamento del 29 gennaio 1944. Nelle riprese sono infatti visibili le lesioni alla strutture portanti e le numerose lacune alle pitture murali. Come desunto dalle iscrizioni sui pergamini, i fototipi sono stati realizzati dallo studio fotografico bolognese A. Villani & Figli, nel 1944 (sicuramente dopo il 29 gennaio di quello stesso anno). Achille Villani (1870-1945) aprì nel 1914 a Bologna un atelier fotografico in via S. Stefano 24, all'interno della sua abitazione. In precedenza attorno al 1910, dopo aver intrapreso l'attività di decoratore e pittore, iniziò a collaborare con lo studio Camera di via Indipendenza, soprattutto con Giuseppe Camera figlio del fondatore Giovan Battista. Soltanto nel 1921 la sua ditta "A. Villani" venne registrata alla Camera di Commercio, iniziando così l'attività concorrenziale verso Felice Croci (1880-1934), nella riproduzione di opere d’arte e di architetture cittadine. Nel 1923 l'atelier fu spostato dall'abitazione privata di Achille allo stabile di via Piave 22 (oggi via Clavature). Qualche anno più tardi (1932) venne inoltre mutata la ragione sociale in A. Villani & Figli, dato che oltre al primogenito Vittorio (1905-1970), vi collaborava anche il secondo figlio Corrado. Lo studio si trasferì nuovamente nel 1935 in un locale più grande al civico 17 di via S. Stefano (nel complesso delle case Bovi-Beccadelli-Tacconi, restaurate qualche decennio prima da Alfonso Rubbiani), in quella che diverrà la sede definitiva. Dopo la morte del padre Achille, avvenuta il 6 aprile 1945, i tre figli Vittorio, Corrado e Aldo rifondarono nel novembre del 1949 in una società in nome collettivo la ditta A. Villani & Figli (poi dal 1953 mutata in S.r.L.). Vittorio ricoprì sempre il ruolo di addetto alla produzione fotografica, mentre i suoi fratelli si occuparono di curare l'amministrazione aziendale. Nel maggio del 1970, una settimana prima della morte di Vittorio, l'attività venne ceduta ad un gruppo di azionisti al cui vertice era il geometra Danilo Calzolari. Negli anni del boom economico l’azienda aveva visto infatti un consolidamento e un ampliamento dell’esercizio, con l’apertura di un laboratorio in Strada Maggiore 19 per lo sviluppo e la stampa delle immagini a colori (Villani ebbe l’esclusiva da Kodak per l’Emilia Romagna e la Toscana), oltre alla fondazione della Villani Decorazioni S.p.A. (ditta con una differente ragione sociale specializzata in gigantografie per arredamento)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641682
- NUMERO D'INVENTARIO da N_001720 a N_001727
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0