Campana - da chiesa, opera isolata di Antonino de Carlo (e aiuti), Carmelo Desti (e aiuti) (secondo quarto XVIII)

campana da chiesa 1731 - 1731

Campana in bronzo di forma pressoché troncoconica, presenta il corpo sottolineato da cordoncini doppi latitudinali a rilievo che la suddividono in fasce. All'interno di una fascia sommitale vi è un'iscrizione a rilievo su tre righe (vedi campo ISR). Nella larga fascia al di sotto dell'iscrizione, centrale rispetto al corpo della campana, troviamo lo stemma a rilievo della famiglia nobiliare dei Valdina e una formella rettangolare, a bassissimo rilievo, raffigurante S. Nicola con mitria, bacolo trattenuto dalla mano sinistra e destra in alto benedicente. Al di sotto di quest'ultima vi è un'iscrizione a rilievo che riporta i nomi degli autori della campana (vedi campi ISR e AUT). Più in basso è presente una salamandra (o lucertola) ad alto rilievo, con funzione apotropaica. Nella parte sommitale della campana si trova la corona di aggancio a sei manici con dorso scanalato

  • OGGETTO campana da chiesa
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione
  • MISURE Diametro: 106 cm
    Altezza: 126 cm
  • ATTRIBUZIONI Antonino De Carlo (e Aiuti): fonditore
    Carmelo Desti (e Aiuti)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Campanile della chiesa di San Nicola
  • INDIRIZZO via Duomo, s.n.c, Roccavaldina (ME)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'oggetto fu realizzato all'interno della produzione campanaria del paese nebroideo di Tortorici, tra le più antiche e importanti in ambito siciliano, dalla collaborazione tra i fonditori Carmelo Desti, figlio d'arte, attestato anche a Castroreale nel 1732 (vedi BIB, Bilardo), e Antonino De Carlo, anch'egli componente di una famiglia di fonditori tortoriciani tra cui sono attestati tale Giuseppe, sacerdote, attivo a Catania (1753-54, 1757 e 1768) e Mario (Catania 1768), probabilmente figli di Antonino de Carlo (vedi BIB: Ferrigno). Interessante la presenza sulla campana di una salamandra (o lucertola) a rilievo, caratteristica abbastanza diffusa su tutto il territorio nazionale dal XVII al XIX secolo, con finalità apotropaiche. Secondo una antica leggenda, infatti, la salamandra è un simbolo di purezza perché essa ha il potere di passare indenne nel fuoco purificandosi, e viene rappresentata sulle campane perché, oltre ad affermare la purezza del bronzo utilizzato, avrebbe il potere di proteggere lo strumento da eventuali danni causati dai fulmini. Tale protezione "magica", tuttavia, non ha avuto riscontro in questo caso, presentando la campana sul corpo una lunga fenditura longitudinale, di larghezza in alcuni punti superiore ai cinque centimetri, risarcita con una larga saldatura di bronzo che, comunque, ha ristabilito perfettamente la funzionalità acustica dello strumento, tuttora in uso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900384969
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina
  • DATA DI COMPILAZIONE 2024
  • ISCRIZIONI In alto, primo rigo - ANNO DOMINE 1731 - S. NICOLAE ORA PRO NOBIS - DOMINANTE ILL. IOANNE VALDINA MAR. ROCCE & C. + - capitale - a rilievo - latino
  • STEMMI centrale - gentilizio - Stemma - Valdina - D'azzurro al guerriero armato d'argento, impugnante con la destra uno scettro dello stesso e la sinistra appoggiata all'elsa della spada
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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