Sarcofago con cariatidi ed elementi architettonici

monumento funebre a sarcofago,
Camilliani Camillo (bottega)
notizie 1574-1603

Monumento funerario in marmo bianco e marmi mischi, poggiante su pedana a due scalini in marmo. La cassa, a sarcofago, è di forma prismatica ed è sorretta da una base parallelepipeda ai cui lati sono posti due elementi di sostegno arcuati con scanalature e terminazioni a piedi ferini su cui si innestano due figure muliebri alate, disposte simmetricamente, a seguire il profilo aggettante del sarcofago. Al centro della cassa un cartiglio ovale, a basso rilievo con cornice a volute e cartocci e testine di putto, in cui trova posto l'iscrizione funebre (vedi campo ISR). Sul coperchio, in posizione centrale discostato dal muro, elemento architettonico, a mo' di tabernacolo, con al centro un basso incavo rettangolare con quattro piccoli fori angolari che lasciano ipotizzare l'inserimento di una sottile lastra in metallo o tavola, e due cariatidi angolari a mezzobusto che sorreggono, con una mano e la spalla opposta, un cornicione modanato aggettante, mentre con l'altra mano trattengono una cornucopia rovesciata in segno di cordoglio. Al di sopra, addossata a parete, si trova una croce con estremità trilobate, poggiante su montagnola stilizzata, realizzata in gesso a basso rilievo

  • OGGETTO monumento funebre a sarcofago
  • ATTRIBUZIONI Camilliani Camillo (bottega): disegnatore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di San Nicola
  • INDIRIZZO via Duomo, s.n.c, Roccavaldina (ME)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento funebre fu commissionato all'architetto Camillo Camilliani da Laura Ventimiglia Valdina, madre del defunto Maurizio Valdina, con un contratto stipulato in Palermo il 24 settembre 1599, come riscontrabile nella documentazione d'archivio presente (bibliografia: Di Marzo, Paolino; Pandolfo) presso l'Archivio di Stato di Palermo, (Notaio Vincenzo Maraxa, Registri, vol.14934, cc. 106 r – 107 r.). Da una nota in calce allo stesso documento risulta che l'opera fu consegnata il 4 marzo del 1603 (bibliografia: Di Marzo). Il monumento è senza dubbio un prodotto di bottega come si evince da alcune incertezze e grossolanità esecutive, in particolar modo relative alle parti scultorie. Esso, tuttavia, presenta interessanti soluzioni inventive nel tentativo di coniugare e amalgamare geometrie e figurazioni, oltre a utilizzare la tecnica, di derivazione toscana, dell'intarsio con marmi colorati, tra i primi esempi attestabili in Sicilia, che avrà, negli anni successivi e per tutto il XVII secolo e oltre, un enorme sviluppo, con raffinatissimi esempi, in tutta l'Isola
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900384977
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina
  • DATA DI COMPILAZIONE 2024
  • ISCRIZIONI Entro cartiglio al centro del frontale - D. O. M. DON MAURITIO VALDINA, ET VIGINTIMILIIS BARONI ROCCAE ET MAUROIOANNIS. AC MAGISTRO NOTARIO M.R.C. HUIUS SICILIAE REGNI EXIMIE EXPETTATIONIS IUVENI, TUM CORPORIS TUM ETIAM ANIMI PRESTANTIA OMNQ. VIRTUTUM GENERE PRAEDITO: IMMATURA MORTE PRAEREPTO, FILIO DILECTISSIMO, D. LAURA MAESTISSIMA MATER HOC SEPULCRUM POSUIT. VIXIT ANN: XXII OBIT VII CALEN. SEPTEMBRIS MDLXXXXVIIII - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'